Italiani di Germania
Presentazione del libro e web documentary Italiani di Germania: l’integrazione europea vista dagli occhi degli italiani all’estero
Comunicato stampa
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e gli Autori del progetto “Italiani d’Europa” presentano il libro e il web documentary realizzato in collaborazione con National Geographic Italia
“Italiani di Germania”
Mercoledì 28 novembre 2018, ore 15.30-17.00, Sala Aldo Moro - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Piazzale della Farnesina 1, Roma).
“Italiani d’Europa” racconta la storia presente e passata della comunità italiana in Paesi europei chiave, con una serie di libri fotografici, web documentary multimediali e reportage tradizionali sul magazine di National Geographic. Il progetto nasce come espansione di “Italians and the UK”, libro e web documentary pubblicati nel luglio 2016 (www.italiansandtheuk.it). “Italiani di Germania”, il terzo capitolo della serie, esce dopo “Italiani del Belgio”, vincitore del Premiolino 2018 (http://belgium.italiansofeurope.it), e sarà seguito prossimamente da un capitolo dedicato agli “Italiani dell’Est”.
In un momento in cui il futuro dell’Europa si trova ad un crocevia, le storie degli immigrati italiani, tanto nel presente quanto nel passato, raccontano in prima persona un’integrazione europea ancora in corso, ma fondamentale per il successo dell’Unione. In questo, la Germania è un esempio particolarmente importante, dato che si tratta della comunità italiana più grande d’Europa (che sfiora il milione secondo stime dell’Ambasciata), seconda solo alla comunità italiana in Argentina a livello mondiale.
A differenza poi di altre emigrazioni italiane più recenti, gli italiani di Germania sono presenti in maniera significativa a partire dalla fine dell’800 ed ancor di più dall’emigrazione di massa degli anni ’50 e ‘60, i decenni dell’immigrazione operaia nelle fabbriche automobilistiche, su tutte la Volkswagen di Wolfsburg. A queste fasi migratorie si aggiunge un’immigrazione di matrice più strettamente europea cominciata negli anni ’90 e che dura fino ad oggi.
È questa complessa stratificazione di storie e di vite che raccontano il tumultuoso XX secolo ed i nostri giorni a fare di “Italiani in Germania” una storia particolare, che racconta la difficile emancipazione dalle fabbriche alle istituzioni europee, ai centri di ricerca, ai business della Germania motore d’Europa.
“Italiani di Germania” racconta così di prigionieri di guerra ed operai, ma anche di scienziati, musicisti, designer e direttori di giornale, per provare a raccontare un fenomeno migratorio di proporzioni eccezionali, trait d’union tra il passato ed il futuro non solo della Germania ma anche dell’Europa, la cui bellezza e complessità è racchiusa in questa transnazionalità a tratti conflittuale, ma dal potenziale esplosivo.
Il progetto si avvale della collaborazione con l’Archivio Diaristico Nazionale, custode di migliaia di diari italiani dal 1700 a oggi. Una donna che racconta gli ultimi atti della Seconda Guerra Mondiale e la sua fuga dalla Germania, le storie degli operai delle fabbriche automobilistiche tedesche, o la testimonianza diretta del campo di lavoro di Sachsenhausen dagli occhi di un prigioniero sono solo alcune tra le storie dell’Archivio raccontate in “Italiani di Germania”.
Il progetto unisce metodi tradizionali a una narrazione innovativa: al libro con testi e foto, pubblicato da Peliti Associati, si unisce un web documentary. Si tratta di un portale multimediale in cui una narrazione divisa per tre temi (Quelli che Eravamo, Quelli che Siamo, Storie di Mezzo) sviluppa il racconto degli italiani di Germania tramite foto, clip video e mini-documentari (https://germany.italiansofeurope.it). Una modalità narrativa che cerca di rompere le barriere del tradizionale giornalismo sul web, tramite la collaborazione con il media partner National Geographic.
Intervengono:
• On. Ricardo Antonio MERLO, Sottosegretario di Stato agli Esteri
• S.E. Viktor ELBLING, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia
• Min. Plen. Luigi Maria VIGNALI, Direttore Generale Italiani all’Estero e Politiche Migratorie, MAECI
• Dott. Marco Cattaneo, Direttore National Geographic Italia
• Lorenzo COLANTONI, autore, testi e video
• Riccardo VENTURI, autore, foto
Gli Autori
Riccardo Venturi è un fotografo di fama internazionale con oltre venticinque anni di esperienza. Vincitore del World Press, Sony, Pictures of Year e molti altri premi, è stato testimone di alcuni dei momenti più drammatici della storia contemporanea: la guerra in Afghanistan, in Kosovo, Ruanda, lo tsunami del 2004 e molti altri. Ha pubblicato sette libri fotografici, il più importante, Haiti Aftermath, sulle conseguenze del terremoto haitiano. È stato inoltre coinvolto in numerosi progetti con un taglio più artistico e sociale, in cooperazione con agenzie dell’ONU, Save the Children, il Ministero di Giustizia e altri.
Lorenzo Colantoni è collaboratore di giornali e magazine come l’Espresso e Limes, per cui ha curato il coordinamento editoriale del numero di ottobre 2014 su Londra e l’indipendentismo scozzese. Al suo attivo ha interviste con personaggi della politica britannica come il ministro scozzese Fergus Ewing o il giornalista Andrew Marr, con il Vice Presidente della Commissione Europea Maroš Šefcovic, il Direttore Affari Europei di Enel Simone Mori e molti altri. È inoltre ricercatore per l’Istituto Affari Internazionali (IAI) di Roma, con precedenti esperienze al CEPS di Bruxelles e alla Direzione Generale DEVCO della Commissione Europea.
L‘Associazione
L’obiettivo dell’associazione Akronos, coordinatrice del progetto Italiani d’Europa, è di avvicinare le istituzioni e le aziende private al più vasto pubblico attraverso gli strumenti dell’arte e della cultura. Sue finalità specifiche sono ideare e realizzare programmi multidisciplinari di alto livello, con i quali i partner dell’associazione possano raccontarsi e presentarsi al pubblico; volumi fotografici e giornalistici, mostre, videoproiezioni, workshop, concerti ed eventi sono i principali mezzi attraverso cui Akronos intende realizzare questo obiettivo, con particolare attenzione al web documentary come nuova forma di documentazione ed espressione giornalistica. Tra gli ultimi lavori realizzati si può ricordare Kayes Dit Non, web documentary sponsorizzato dall’ONU sulle mutilazioni genitali femminili in Mali (disponibile su www.kayesditnon.com ) ed il progetto Open Africa, sponsorizzato da Enel Foundation, sulle energie green in Africa (https://www.openafrica.it/ ) accompagnato dalla mostra Next Africa, presso il museo MAXXI di Roma