Italo Bressan – Affioramenti
Pittura nei suoi elementi fondanti: il colore, la materia che si espande con esuberanza sul supporto e le infinite stratificazioni che si riescono a sovrapporre nella minima superficie bidimensionale che ne costituisce il reame.
Comunicato stampa
Pittura nei suoi elementi fondanti: il colore, la materia che si espande con esuberanza sul supporto e le infinite stratificazioni che si riescono a sovrapporre nella minima superficie bidimensionale che ne costituisce il reame. La Galleria Monopoli è lieta di annunciare la prossima apertura della mostra Affioramenti, esposizione monografica sulla produzione recente di Italo Bressan (Vezzano, TN, 1950), in grado di dare conto di un’attività che, dagli anni Settanta, si interroga con autonomia e indipendenza sul colore e il segno pittorico. Nei decenni della sua produzione, Bressan ha infatti svolto una ricerca allo stesso tempo sperimentale e collegata alla lunga tradizione del dipingere, evitando di farsi incasellare nei movimenti e nelle facili etichette su cui si è mossa parte della pittura d’astrazione della seconda metà del Novecento. Attraverso una pratica manuale dai caratteri quasi alchemici che si confronta con una grande varietà di tecniche e supporti anche extra-pittorici, il lavoro di Bressan “porta alla luce” frammenti di visioni e forme che, come in aggregazioni minerali, affiorano sul campo ottico dell’osservatore. Una pittura che si rivela altamente fisica e concreta, che nasce dalla materia, ma che riesce anche a farsi mentale e psicologica, arrivando a suggerire toni e sviluppi formali che si completano in una percezione intellettuale.
In mostra sono esposte opere realizzate a olio su carta e altre a olio su vetro, vero specifico della sua ricerca in cui l’autore lavora “per via di contrario”, depositando per primi, negli strati più bassi, quelle velature pittoriche che saranno poi le più visibili e in primo piano a opera conclusa. Snodo centrale del progetto espositivo risulta poi la grande installazione realizzata attraverso cinque moduli giustapposti dove una raffinata dinamica di sovrapposizione, cancellature, manifestazioni e offuscamenti restituiscono quella poetica dell’affioramento con cui Bressan ha costantemente celebrato e problematizzato il dominio della visione come quello del dipingere.
Gabriele Salvaterra