Ivan Bianchi – Visioni d’interni nella San Pietroburgo dell’800
San Pietroburgo è protagonista nelle sue fotografie, i munumenti, le vie, i palazzi. Non sono molte le sue fotografie conosciute, in mostra sarà presentato un nucleo di 20 immagini inedite tutte dedicate agli interni di palazzi.
Comunicato stampa
RBcontemporary è lieta di presentare dal 9 maggio all’11 luglio 2014 in Foro Buonaparte 46 a Milano, IVAN BIANCHI: VISIONI D’INTERNI NELLA SAN PIETROBURGO DELL’800, la prima mostra personale interamente dedicata alle fotografie di interni di IVAN BIANCHI in Russia.
Ivan Bianchi, fotografo ticinese, pioniere della nuova tecnica fotografica, è tra i primi a recarsi in Russia come fotografo attorno alla metà del XIX secolo.
San Pietroburgo è protagonista nelle sue fotografie, i munumenti, le vie, i palazzi. Non sono molte le sue fotografie conosciute, in mostra sarà presentato un nucleo di 20 immagini inedite tutte dedicate agli interni di palazzi.
Un importante documento storico per quella Russia nobile e zarista che sarebbe scomparsa poche decine di anni più tardi, interni privati che ritraggono stanze in cui lo spirito colto e nobile traspare in tutti gli oggetti di una quotidianità per pochi.
Importanti quadri e arredi, una stanza per i giochi dei bambini dove fa bella mostra di sé una barca in scala reale, armerie e studi.
La tecnica fotografica è ancora agli albori, Bianchi la stava sperimentando con le sue tipiche spazzolate alle lastre. Il gesto spontaneo di pulire un tavolo dalla polvere si fa paradigmatico di un approccio empirico alla tecnica fotografica.
Fotografie di interni commissionate a Ivan Bianchi dalle famiglie di alto lignaggio quali Stroganov, Seremetev, Levasov, Paskevic. La fotografia era parte dell’arredamento e rappresentava un prestigio di classe.
Testo critico a cura di Roberto Mutti.
Ivan Bianchi (Varese 1811 – Lugano 1893). E’ possibile ricostruire la sua vita attraverso i numerosi documenti relativi alla sua famiglia e a lui stesso che sono presenti nei vari archivi Svizzeri e Russi. Arriva probabilmente bambino in Russia nel 1821 al seguito dello zio pittore Angelo Giuseppe Artari. Nel 1839 sappiamo che si reca all’estero per perfezionarsi e dal 1846 è a Mosca dedicandosi alla carriera artistica. Nel 1858 gli viene concesso il titolo di artista dall’Imperiale Accademia di Belle Arti. Affianca alla tecnica pittorica ad acquarello quella della fotografia. La prima lastra fotografica da lui firmata risale al 1852. Nel 1863 è documentato a San Pietroburgo. Nel 1870 gli viene attribuita la Menzione d’Onore all’Esposizione Manifatturiera Russa di San Pietroburgo, a prova del suo consolidato successo e inserimento nei migliori ambienti pietroburghesi. Nel 1884 rientra in patria ritirandosi dall’attività. Muore a Lugano nel 1893.