Ivan de Menis – Tessarae
Nell’ambito della rassegna “Arte in Libreria”, organizzata da Quartiere Latino Libri, l’artista trevigiano Ivan De Menis espone i risultati più significativi della sua ricerca più recente.
Comunicato stampa
Nell’ambito della rassegna “Arte in Libreria”, organizzata da Quartiere Latino Libri, l’artista trevigiano Ivan De Menis espone i risultati più significativi della sua ricerca più recente. De Menis opera al confine tra pittura e scultura con artefatti di grande impatto visivo realizzati con materiali inconsueti di provenienza industriale, come le resine o il pluriball, in grado di suscitare inedite esperienze sensoriali. Esponente della tendenza minimalista e aniconica dell’arte contemporanea, che egli reinterpreta con particolare attenzione alle valenze liriche ed emozionali, De Menis si concentra sulle capacità espressive del colore. Le sue superfici dai cromatismi intensi sono attraversate da corrosioni e irregolarità, che svelano la storia, i processi, le successive stratificazioni da cui hanno avuto origine. Un involucro vitreo e trasparente le protegge, quasi a fissare stabilmente nel tempo un divenire che appartiene al passato.
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Dai suprematisti russi ai minimalisti americani tutta una linea dell’arte moderna, guidata dall’aspirazione all’assolutezza e all’essenzialità, si è attenuta ai dettami della razionalità geometrizzante, con l’obiettivo di depurare il prodotto artistico da ogni riferimento, non solo alla rappresentazione, ma anche al significato. Le Tessarae di Ivan De Menis si collocano nel solco di questa tradizione e la reinventano con materiali inconsueti di produzione industriale, come le resine o il pluriball, che generano inedite esperienze percettive. Queste opere, costituite come presenze fortemente autocentrate, essenzialmente pittoriche ma con una spiccata valenza plastica - evidenziata dagli importanti spessori con bordo a vista – si impongono nello spazio come testimoni del tempo. Tempo inteso nelle diverse accezioni che il pensiero antico ci ha lasciato in eredità: krònos (la successione del divenire), aiòn (l’eterno presente), kairòs (il momento determinato, il tempo debito). Se per un verso l’espressività del monocromo non può prescindere dalle corrosioni, dalle irregolarità che appaiono alla superficie, che svelano le stratificazioni sottostanti, i lenti processi di sovrapposizione, le colate successive da cui l’opera emerge (krònos), dall’altra il risultato mira ad una presenza atemporale, ad una durata immutabile (aiòn) eternizzata dalla glassatura vitrea delle resine. Ma occorre aggiungere che queste opere non potrebbero essere comprese senza riferimenti alla sensibilità contemporanea, senza le relazioni, fatte di sottili analogie oltre che di consistenti contrapposizioni, con le tendenze minimaliste dell’architettura e dell’arredamento di oggi (kairòs). L’intento asemantico appare quindi evocato, ma anche ineluttabilmente deluso: una volta di più si conferma che non significare risulta impossibile.
Ivan De Menis è nato nel 1973 a Treviso, dove vive e lavora. Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Vittorio Veneto si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1997. Ha esposto, tra gli altri, negli spazi di Villa Moretti di Casaleggio (Novara), Espace Miromesnil a Parigi, Casa do Brasil a Madrid, Galleria Civica di Palazzo Borgatta a Rocca Grimalda (Alessandria), Villa Brandolini di Solighetto (Treviso). Recentemente ha allestito mostre personali presso la galleria Hebert di Parigi, la sede della Monte Paschi Banque di Bruxelles e la San Gregorio Art Gallery di Venezia. Con le due collettive intitolate “Oltre. Otto artisti al di là dell’apparenza” tenute a Bergamo nel 2012 e ad Orzinuovi (Brescia) nel 2013, entrambe curate da Angela Madesani, ha iniziato a collaborare con la storica galleria Arte Silva di Seregno.
Corrado Castellani