Ivan Navarro – Nacht und Nebel
In occasione dell’Anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, la Fondazione VOLUME! propone un’apertura straordinaria della mostra Nacht und Nebel di Iván Navarro e la proiezione della video documentazione della performance inaugurale, dedicata alle vittime del nazismo.
Comunicato stampa
Fondazione VOLUME!
presenta
IVÁN NAVARRO
Nacht und Nebel
Roma, fino al 5 maggio 2012
Serata ricordo delle vittime delle Fosse Ardeatine
Apertura mostra e Video proiezione: 24 marzo h.18.30 - 21
COMUNICATO STAMPA
In occasione dell’Anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, la Fondazione VOLUME! propone un’apertura straordinaria della mostra Nacht und Nebel di Iván Navarro e la proiezione della video documentazione della performance inaugurale, dedicata alle vittime del nazismo.
Il progetto Nacht und Nebel di Iván Navarro, a cura di Antonio Arévalo e in collaborazione con l’Ambasciata del Cile in Italia, intende rievocare l’atmosfera della città di Roma tra il settembre 1943 e il giugno ‘44, quando, occupata dalle truppe naziste, fu esposta ai bombardamenti e alle persecuzioni e la sua popolazione cercava rifugio in sotterranei, cunicoli, tunnel. Anfratti bui che divennero salvezza ma a volte anche sinonimo di morte, come nel caso delle Fosse Ardeatine che furono scenario di un efferato eccidio nazista.
La performance di cui si propone la video documentazione è stata concepita da Iván Navarro con il musicista Pedro Pulido e l’attrice Patricia Rivadeneira – tutti cileni – e si è sviluppata come un connubio tra la staticità scultorea dell’istallazione, la plasticità del corpo della performer e la solennità dell’opera L'oro del Reno di Richard Wagner riproposta dal vivo attraverso una rielaborazione / distorsione elettronica.
L'artista Iván Navarro - che nel suo lavoro sviluppa il concetto di conversione dell'energia mediante la costruzione di oggetti ed installazioni luminose con neon e materiali d'uso quotidiano - per gli spazi della Fondazione VOLUME! ha concepito sette pozzi in mattoni e cemento dalla forma circolare, quadrata o triangolare, contenenti ognuno una scritta al neon: ODIO, OCCHIO, ECCO, ECO, EX, BECCO ed ECCIDIO.
Ciascuna delle scritte di luce ha una sua consistenza reale e allo stesso tempo illusoria. Solamente la metà inferiore delle parole è infatti realizzata con il neon curvato, l'altra metà è riflessa in uno specchio: la parola così può essere letta solo attraverso la sua duplicazione speculare.
Navarro usa il linguaggio come strumento per il risveglio delle coscienze, come l'ultima delle libertà possibili. Le parole sono epifanie luminose moltiplicate in contenitori di dolore, memoria e vita.
Il titolo della mostra si riferisce al decreto emanato da Adolf Hitler nel dicembre 1941, con il quale si disponeva la condanna a morte e la sparizione “nella notte e nella nebbia” di chi avesse commesso atti contro il Terzo Reich nei territori occupati. La dicitura fu ispirata dall'opera L'oro del Reno di Wagner in cui Alberich, indossato l’elmo magico, si trasforma in colonna di fumo e sparisce cantando "Nacht und Nebel, niemand gleich" ["Notte e Nebbia, (non c'è) più nessuno"].
Così, nella sua forma contratta NN furono siglati gli abiti dei prigionieri politici nel campo tedesco di Struthof-Natzweiler. E allo stesso modo, NN, furono indicati i desaparecidos del continente latinoamericano che spesso
Navarro rievoca: per loro era un acronimo di "No Name" e allo stesso tempo un più crudele riferimento a Nacht und Nebel, appunto.
La proiezione video di sabato 24 marzo è l’occasione per ricordare l’Eccidio delle Fosse Ardeatine attraverso la documentazione della performance in cui Patricia Rivadeneira – nella notte e nella nebbia – con delle posture rigide ha modellato il proprio corpo attorno ai pozzi, “ricordando al contempo la resistenza fisica che se esige un corpo imprigionato e la perfezione delle forme a cui aspirava l’ideologia nazista” dice la performer.
Il regista/ direttore della performance, Iván Navarro, seguendo con una luce la performer, sulle note di Wagner rielaborate da Pedro Pulido, ha in qualche modo evocato i disegni dell’invisibile e perverso Albredich ( metafora delle SS).
Iván Navarro (Santiago del Cile 1972, vive e lavora a New York) ha rappresentato il Cile alla 53. Esposizione Internazionale
d’Arte – la Biennale di Venezia. Ha al suo attivo numerose mostre, tra le più recenti si ricordano: UNO Fence, Prospect.2 at UNO
Gallery. New Orleans, USA. (2011); The Armor Fence, The Armory Show at Paul Kasmin Gallery, New York, USA. (2011);
Heaven or Las Vegas, Paul Kasmin Gallery. New York, USA (2011); Tener dolor en el cuerpo de otro, Galería Distrito 4. Madrid,
Spain (2010)