Ivan Seal
Prima personale del pittore Inglese Ivan Seal presso gli spazi della nostra galleria milanese. La ricerca di Ivan Seal accoglie un insieme di forme e visioni al limite tra il reale e l’onirico.
Comunicato stampa
We are delighted to announce the first solo exhibition by British painter Ivan Seal at the gallery. Always painting from his mind, never from an object or image, Seal sets to work the imagination’s triumvirate of improvisation, invention and memory producing paintings at once flat and three-dimensional, realistic and yet like nothing ever seen before.
Set up in the style of still lives on pedestals, or on an indefinite but realistic ground, represented objects often appear unfinished, conveying a sense of ‘in the making’, while single strokes of paint float free from representation, or the ‘clay’ has not ‘yet’ been completely worked out to define an object. These shapes emerge from his recollections or stories, often carrying childhood memories, like for example the porcelain figurines that populated the home of his parents, which he used as toys to represent complex plays. Such memories also continually shift in balance or tension between the worlds of his father, who was a butcher, and his mother, a ballet dancer. It’s an iconography the artist has evolved over time in which paint slips disconcertingly from tool to subject matter, becoming embodiments of psychological reckoning; a physical expression of the gunk of memory through which each of us fashion our worlds. Paint is many things in his work; but it is also just paint, laid on a canvas, as bold, dumb and brilliant as that permits.
In this exhibition Ivan Seal asked the gallerist to select paintings from the years 2012 to 2018 and then made what he calls associative reaction paintings, thus creating a dialogue and making the reflection about the possibilities of improvisation/creation/painting even more complex. Some of the older works represent ceramic figurines of the Italian Commedia dell’ Arte as well as abstracted versions of flower bouquets and rocks. The new paintings tend to be more abstracted and wild, quoting the earlier objects but morphing them into distorted and sometimes comical forms. “Thus the understanding of maker and provider, author and interpreter is toyed with creating a game in which one controls the start whilst the other states the end. A game or a play needs a stage and here the stage is set within opaque background and vague foregrounds ruptured by the presented offering of an object. Even when shifting ever so close to figurative characters the thing remains a thing. Actors and props exist as objects to mobilize into the analytical relationship between sense and nonsense. This is also apparent in how each object relates to proximity partner and the sequential properties of the selections overall narrative.”
Ivan Seal was born in 1973 in Stockport near Manchester. He lives and works in Berlin. Recent solo exhibitions have taken place at FRAC Auvergne Clermond Ferrant, France in April - May 2019; Spazio Cabinet with The Caretaker, Milan 2018; Aplus, Berlin and Galerie RaebervonStenglin Zürich 2016; Carl Freedman Gallery, London 2015. Group shows: The Barbican with the Caretaker, London 2017 and Monica De Cardenas in 2016, Anton Kern Gallery, New York 2015.
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Siamo felici di annunciare la prima personale del pittore Inglese Ivan Seal presso gli spazi della nostra galleria milanese. La ricerca di Ivan Seal accoglie un insieme di forme e visioni al limite tra il reale e l’onirico. Le atmosfere ritratte appaiono come sogni interrotti, dove i confini della realtà lasciano spazio ad attese metafisiche. I dipinti di Seal sembrano essere pervasi da luce aliena e gli oggetti coinvolti da una forte componente misteriosa. Come il disvelamento di un segreto prezioso, l’opera dell’artista inglese si pone come un enigma sublime, offrendo ai fruitori notevoli interrogativi.
Partendo sempre dalla sua immaginazione, mai da un oggetto osservato, Seal mette in pratica il triumvirato di improvvisazione, invenzione e memoria per creare dipinti al contempo realistici e astratti, creando forme mai viste prima. Il suo lavoro nasce dalla pratica quotidiana, che lo porta alla comprensione profonda delle possibilità della pittura e ad un dialogo continuo con le sue dinamiche tra superficie ed illusione di profondità. Seal crea, interamente dall’immaginazione o dalla memoria, forme e oggetti che, grazie alla sua abilità pittorica, appaiono reali, tridimensionali, presenti nello spazio; appoggiati su basi o piedistalli, o su un piano indefinito ma dalle sembianze realistiche, gettano ombre come oggetti concreti. Sospesi tra astrazione e figurazione contengono riferimenti alla storia della pittura e della natura morta in particolare, dal cesto di frutta di Caravaggio fino a Chardin e Cezanne. Dalle memorie dell’artista emergono spesso le figure in porcellana collezionate dai suoi genitori, che da bambino utilizzava per creare complessi scenari, soggiogato dallo speciale equilibrio tra le professioni dei suoi genitori: il padre era macellaio, la madre ballerina.
Per questa mostra l’artista ha chiesto alla gallerista di scegliere alcune sue opere degli anni 2012-18; questa selezione in seguito ha ispirato la creazione di nuovi dipinti che chiama “reaction paintings”, che dialogano con i primi. La dinamica della creazione è frutto di un’evoluzione ludica, in cui uno controlla la partenza mentre l'altro dichiara la fine. Un gioco necessita di palco e qui il palcoscenico lo si trova nella capacità che l’artista ha di rendere teatrali gli sfondi, e nel pathos che gli oggetti dipinti in primo piano creano.
Alcuni soggetti degli anni passati fanno riferimento a personaggi della Commedia dell’Arte, altri a vasi di fiori stilizzati o rocce. I dipinti recenti in alcuni casi citano queste immagini, trasformandole in forme più astratte e dinamiche, con connotazioni diverse, talvolta comiche.
Seal sembra ribadire, con la sua pittura misteriosa e densa, che la natura morta rende immutabile, un frammento di tempo e di spazio che appartiene alla potenza dell’immaginazione, quasi trasformandolo in un archetipo ancestrale.
Ivan Seal (*1973) nato a Stockport, Inghilterra, vive e lavora a Berlino. Sta per inaugurare la mostra personale “Ivan Seal. Everywhere At The End of Time” presso il FRAC di Auvergne in Francia (aprile - maggio 2019). Ha esposto in mostre personali presso le gallerie Carl Freedman a Londra, RaebervonStengelin a Zurigo e Anton Kern a New York.