J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra
J.O.B.S. Join Our Blanded Stories ci racconta la complessità del mondo del lavoro contemporaneo. Sedici artisti interpretano, con la realizzazione di un’opera inedita, il racconto di un lavoratore.
Comunicato stampa
CI SONO SEMPRE PAROLE.
[non] FESTIVAL delle NARRAZIONI POPOLARI
(e IMPOPOLARI)
J.O.B.S. Join Our Blanded Stories. Storie di lavoratori in mostra
Palazzo Podestarile, Montelupo Fiorentino (FI)
7 ottobre – 16 dicembre 2018
Inaugurazione: 6 ottobre 2018 alle 18.00
Artisti:
Emiliano Bagnato, Cristina Balsotti, Carolina Barbieri, Lorenzo Devoti, Sabina Feroci, Paolo Fiorellini, Lorena Huertas, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Enrica Pizzicori, Aurora Pornin, Francesco Ricci, Eleonora Roaro, Francesco Siani, Stefano Siani, Zino (Luigi Franchi)
Lavoratori:
Emanuele Batelli, Antonella Benucci, Giuseppe Cascio, Antonio Ciampi, Tiziana Costoli, Barbara Daly, Silvia Desideri, Filippo Esposito, Francesca Fabbri, Annalisa Ferrara, Nicola Giusti, Thomas Langneble, Meri Ninci, Tito Paroli, Maria Rosa Salerno
Comunicato stampa
Dal 7 ottobre al 16 dicembre 2018, il Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino (Fi) ospita J.O.B.S. Join Our Blanded Stories. Storie di lavoratori in mostra, a cura di Andrea Zanetti, che inaugura la prima edizione di CI SONO SEMPRE PAROLE. [non] FESTIVAL delle NARRAZIONI POPOLARI (e IMPOPOLARI),primo Festival ‘diffuso’ sulle narrazioni e lo storytelling che mette al centro le persone e i loro racconti di vita quotidiana e che si svolgerà fino al 30 novembre 2018 oltre a Montelupo Fiorentino, in altri due comuni dell’Empolese Valdelsa, Capraia e Limite e Montepertoli.
La mostra è realizzata con la collaborazione e il contributo di CGIL, CISL e UIL Firenze; è organizzata da Sistema Museale Museo diffuso Empolese Valdelsa e l’Associazione Yab.
Il mondo del lavoro oggi. La precarietà, l’incertezza, il silenzio, il futuro che non arriva. La realizzazione di sé. Le famiglie contemporanee, il mutuo, la pensione, i nipoti. Le non famiglie, le solitudini. Le relazioni. Quanto si potrebbe scrivere e raccontare sul mondo, meglio, i mondi, del lavoro oggi! Quante storie di difficoltà, successi o privazioni, potremmo descrivere sulla base delle cronache quotidiane che leggiamo. Il mercato, la globalità, le reti, l’innovazione, la manualità; gli operai che resistono e quelli che non esistono. Gli occhi disillusi dei pensionati e quelli rassegnati dei figli. Ma anche gli occhi di chi ci è riuscito, con o senza lotte. Le mani di chi si impolvera ogni giorno o quelle veloci di chi digita su qualche tasto.
J.O.B.S. Join Our Blanded Stories ci racconta la complessità del mondo del lavoro contemporaneo. Sedici artisti interpretano, con la realizzazione di un’opera inedita, il racconto di un lavoratore. I lavoratori portano un oggetto ciascuno che identifica il loro impiego; attraverso la narrazione del singolo lavoratore l’oggetto – con un QR code – parla in prima persona della storia personale ci colui che lo ha scelto.
Gli artisti coinvolti in questa operazione sono: Emiliano Bagnato, Cristina Balsotti, Carolina Barbieri, Lorenzo Devoti, Sabina Feroci, Paolo Fiorellini, Lorena Huertas, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Enrica Pizzicori, Aurora Pornin, Francesco Ricci, Eleonora Roaro, Francesco Siani, Stefano Siani, Zino (Luigi Franchi). Mentre i lavoratori sono:Emanuele Batelli, Antonella Benucci, Giuseppe Cascio, Antonio Ciampi, Tiziana Costoli, Barbara Daly, Silvia Desideri, Filippo Esposito, Francesca Fabbri, Annalisa Ferrara, Nicola Giusti, Thomas Langneble, Meri Ninci, Tito Paroli, Maria Rosa Salerno.
Un’esposizione che mette in relazione diretta i lavoratori con gli artisti, obbligandoli ad uno scambio di empatia, di parole e emozioni. Gli oggetti diventano il mezzo sul quale costruire la relazione e l’icona plastica che in mostra ‘affianca’ le opere degli artisti. Sul modello del Museo delle Relazioni Interrotte di Zagabria (https://brokenships.com), gli oggetti sono i protagonisti reali della mostra: come rappresentazione visiva ed orale delle singole storie e come scintilla creativa per gli artisti. Il racconto della complessità contemporanea del mondo del lavoro attraverso l’intimità delle parole, dei pensieri e delle speranze. Una mostra collettiva, nel vero senso della parola: le opere nascono dalle parole di un racconto e sfidano la complessità individuale per diventare collettivo e condivisione.