Jack Sal – Archive/Archivio

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTECA VALLICELLIANA
Piazza Della Chiesa Nuova 18, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì su prenotazione - tel. 06 68802671
Mail: [email protected]
sabato e domenica chiuso

Vernissage
18/05/2023

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Jack Sal
Curatori
Manuela De Leonardis
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale inserita all’interno della rassegna Opera 00|20 a cura di Paola Paesano.

Comunicato stampa

Dal 18 maggio al 16 giugno 2023 la Biblioteca Vallicelliana presenta, nel Salone Borromini, la
mostra personale Jack Sal. ARCHIVE/ARCHIVIO a cura di Manuela De Leonardis, che si
inserisce all’interno della rassegna Opera 00|20 a cura di Paola Paesano e si avvale del patrocinio
degli Incontri Internazionali d’Arte.
Il percorso espositivo è incentrato su un nucleo di un centinaio di opere fotografiche dell’artista
statunitense, in cui viene esplorato il concetto di archivio come entità strutturata in rapporto
all’antica biblioteca, luogo di conservazione della memoria individuale e collettiva.
La scrittura con la luce a cui Sal ha dato vita, tra gli anni ‘70 e gli anni ’90, attraverso le
sperimentazioni di diversi materiali e tecniche fotografiche con un costante approccio concettuale
del segno grafico reiterato, rimanda infatti alle pagine fitte di scrittura degli antichi manoscritti. In
particolare, la serie No Title del 1976 presenta referenze iconografiche ai testi sacri della cultura e
della religione ebraica, a cui appartiene l’artista.
Del Talmud, di cui nel Salone Borromini si conserva il volume Talmud. Sanhedrin et Makkoth
(testo in ebraico e latino illustrato da Ioanne Coch Bremensi), stampato nel 1629 ad Amsterdam
(typis F. Heynsii), Sal è interessato più che ai contenuti religiosi alle sue caratteristiche di strumento
di studio delle norme etiche, giuridiche e rituali e al suo essere fondante per la letteratura, la lingua
e la storia del giudaismo: «Popolo del Libro» («Am HaSefer» in ebraico) è proprio l’appellativo
usato nei secoli per designare gli Ebrei.
Al corpus di ARCHIVE/ARCHIVIO appartiene, in particolare, una serie di cliché-verre (termine
francese che unisce la parola cliché = negativo e verre = vetro): un mondo autoreferenziale in cui
l’artista utilizza luce e materia per trasformare la fotografia all’interno di se stessa, dimostrando il
sottile, ma profondo legame, con il mondo fisico anche nella sua dimensione più astratta/non
figurativa. Come scrive lo stesso Sal nel catalogo della mostra itinerante The Photographer’s Hand,
curata nel 1979 da Susan Dodge Peters, la cui prima tappa è stata l’International Museum of
Photography/George Eastman House di Rochester, New York: «Nella mia opera, spostandomi
verso un modo più diretto di trattare la rappresentazione fotografica, ho cominciato a lavorare con
un metodo non ottico. Utilizzando i miei disegni su carte traslucide, oggetti trovati e altri materiali,
ho cominciato a creare matrici che ricorrono ancora al vocabolario visivo di immagini formate
otticamente (fotocamera), ma mantengono una relazione più immediata con l’oggetto con cui sono
state fatte.»
La mostra alla Biblioteca Vallicelliana segna anche il ritorno di Sal a Roma, città dove egli ha
vissuto in diversi momenti della sua vita a partire dall’estate 1985: la Città Eterna fu l’ultima tappa
del suo «Grand Tour» europeo, in occasione del quale le sue opere fotografiche sono entrate a far
parte delle collezioni dello Stedelijk Museum di Amsterdam, della Bibliothèque Nationale di Parigi
e della Calcografia Nazionale di Roma. Durante il 1986/87, poi, primo «visiting artist»
all’American Academy, egli conobbe il critico d’arte Bruno Corà e la collezionista e mecenate
Graziella Lonardi Buontempo che con gli Incontri Internazionali d’Arte ha patrocinato diversi suoi
progetti artistici in Italia e all’estero, tra cui nel 1986 gli affreschi della settecentesca Cappella
Gandini (Santa Maria della Maternità) a Montà, Padova e l’anno successivo l’installazione site-
specific nel chiostro del Bramante a Santa Maria della Pace a Roma, primo intervento di un artista
contemporaneo in quell’architettura rinascimentale e, successivamente, la videoinstallazione
De/Portees alla Casa della Memoria e della Storia di Roma (2010), all’IIC-Istituto Italiano di
Cultura di New York (2010) e all’IIC di Osaka e Kyoto Museum for World Peace (2011).
Dagli anni ’90, Jack Sal opera con il «mark making» nell’ambito della corrente minimalista
concettuale, ma la carta fotografica auto sviluppante rimarrà sempre un elemento di riferimento del
suo linguaggio artistico, come nelle performance realizzate tra il 1997 e il 2013 nello storico Caffè
Quadri di Venezia in occasione delle giornate inaugurali delle varie Biennali d’Arte: Cafè/Caffé
(1997), The Doge’s Ring/L’anello del Doge (1999), Bitter/Sweet (2003), Minor/Key (2005), East
West - Jack Sal e Yooah Park (2009), O/Ring/O (2011) e Coffee/& (2013). In queste azioni l’uso dei
tre elementi - carta fotografica auto sviluppante, caffé e figura del cameriere che interagisce con
l’artista - rappresentano una declinazione di tempo/spazio/luogo, elementi basilari anche della
fotografia.
Note biografiche:
Jack Sal (Waterbury, CT, USA 1954, vive e lavora a New York). I suoi primi lavori risalgono al
1972-73, quando è studente al Philadelphia College of Art di Ray K. Metzker; successivamente
consegue il master all’Art Institute di Chicago studiando anche con Ken Josephson. Nel 1981 il
Museo Internazionale della Fotografia/George Eastman House di Rochester ospita la sua prima
mostra personale in ambito istituzionale. Fin dai primi anni ‘80 i suoi cliché-verre sono inclusi in
mostre al MoMA-Museum of Modern Art di New York, Detroit Institute of the Arts, Light Gallery
di New York, Smithsonian Institute di Washington, Photographers Gallery di Londra e ICP-
International Center of Photograhy di New York. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche
internazionali, tra cui MoMA, New York; Museo Ludwig, Köln; Museum moderner Kunst, Vienna;
Detroit Institute of Arts; Yale University Art Gallery, New Haven; ICP, New York; Haags
Gemeentemuseum, L’Aia; Museum für Kunst und Gewerbe, Amburgo; Museum of Contemporary
Photography, Chicago; Museo Stedelijk, Amsterdam; Bibliothèque Nationale, Parigi; Israel
Museum, Gerusalemme; Baltimore Museum of Art, Baltimora; Center for Creative Photography,
Tucson; Kunsthalle Bielefeld; Istituto Nazionale per la Grafica, Roma.
Parallelamente all’attività artistica, dal 1975 al ’91 Sal ha insegnato fotografia presso l’ICP di New
York; Rutgers, the State University of New Jersey a New Brunswick; Moore College of Art &
Design di Philadelphia ed è stato curatore presso Magnum Photo Agency (1983) e la Light Gallery
di New York (1984-1985). Nel 2006 ha realizzato White/Wash II, monumento permanente per le
vittime del pogrom del 1946 a Kielce in Polonia.
Tra le pubblicazioni recenti: Half Empty/Half Full. Food Culture Ritual (giugno 2019), Chrom/A
(Danilo Montanari Editore, dicembre 2019).
Tra le mostre personali recenti: 2023 - Waukegan Portrait Series, Roonee 247 fine arts gallery,
Tokyo; 2019 - L’Archivio del segno. Đanino Božić e Jack Sal, Acta International, Roma (doppia
personale); 2018 - Photography & Technology, Roonee 247 fine arts gallery, Tokyo; 2016 -
Building/Block, Stal Gallery, Muscat, Oman; 2015 - Jack Sal. Il Quaderno di Nonna. Ricette
Molisane, Biblioteca Rispoli, Roma; 2014 - Ring/Rings/Ring, MAC - Museo di Arte
Contemporanea, Lissone, Milano; 2013 - Coffee/&, Café Quadri, Venezia (performance 53.
Biennale di Venezia); 2012 - Jack Sal Gandini Chapel 1986/2012 Montà, Padova; Jack Sal,
Masakazu Yasuda, Chisato Saito. Going out Roonee - welcome to photography, Esprit Nouveau
Gallery, Okayama, Giappone - 2011; O/Ring/O, Stiftung für Medien Kunst und Philosophie,
Berlino; in/line ARTCore Contemporary Gallery, Bari; O/Ring/O, Caffé Quadri, Venezia
(performance 54. Biennale di Venezia); Action/Re/Action, Palazzo Morelli, Todi; De/Portees, IIC
of Osaka and Kyoto Museum for World Peace, Ritsumeikan University, Giappone; Jack Sal.
Fotogenic Nan Sen, Roonee 247 Photography Gallery, Tokyo; New Works, SoHo Art Gallery,
Osaka, Giappone; 2010 - Steel/Particles, Edicola RaRa, Terlizzi, Italia; De/Portees, IIC New York;
De/Portees, Casa della Memoria e della Storia, Roma; 2009 - Re/Vision, ZONE Contemporary Art,
New York.
Tra le collettive recenti: 2023 - Present Perfect | Passato prossimo, Acta International, Roma; 2022
- Vedo Dove Devo, Fondazione Bassiri, Fabro; 2021 - 13th Prague Photo, Praga, Repubblica Ceca;
KromArt expo fotografia 2021, Palazzo Velli, Roma; Lippstadt Kunstverein, Lippstadt, Germania;
Extramoon, IX edizione Castelnuovo Fotografia, Italia; 2019 - 1000 Wirklichkeiten, Deutsche
Fotografische Akademie Amburgo, Germania; 2018 - Art-72Rooms, Hotel YiNongMeiYu,
Shanghai, Cina; 2016 - Steps of Memory, IV edizione Castelnuovo Fotografia; Matchless Gifts,
Bhakti Center, New York; 2015 - Spiritual Bridges, Museo San Salvatore in Lauro, Roma; 2014 -
25 Jahre Kunstverein Lippstadt - Rückblick nach vorne, Kunstverein Lippstadt, Germania; Not
Straight ~ Not So Straight, Gallery Onetwentyeight, New York; 2013 - IO Klimt, Palazzo dei
Consoli, Gubbio; 2012 - Transnational Art 2012, Contemporary Art Center, Osaka, Giappone; 2011
- L’artista come rishi, Museo d’Arte Orientale G. Tucci, Roma; 2009 - Jordan Festival Amman,
Giordania; Chiamata all’ARTE, Museo Villa Pignatelli, Napoli; An Austrian Walk/March,
MIR/Museum im Rathuas, Gleisdorf, Austria; The Edge of Vision, Aperture Foundation, New
York.