Jacopo Benassi – Matrice
Fondazione Carispezia presenta la mostra MATRICE di Jacopo Benassi.
Comunicato stampa
Fondazione Carispezia presenta la mostra MATRICE di Jacopo Benassi, progetto artistico
che inaugurerà presso i propri spazi espositivi (via D. Chiodo 36 – La Spezia) sabato 9
aprile 2022. La mostra, curata da Antonio Grulli, resterà visibile fino a domenica 31 luglio.
titolo
MATRICE di Jacopo Benassi
periodo
10 aprile/31 luglio 2022
sede
Fondazione Carispezia
La Spezia, via D. Chiodo 36
a cura di
Antonio Grulli
promossa da
Fondazione Carispezia
organizzata da
Fondazione Eventi e Iniziative Sociali
inaugurazione
9 aprile 2022 ore 18.00
orari
da martedì a domenica
aprile/maggio 16.00 - 21.00
giugno/luglio 18.00 - 22.00
biglietto
ingresso libero
informazioni
Fondazione Carispezia - via D. Chiodo 36, La Spezia
tel. 0187 258617 - [email protected]
Fondazione Carispezia presenta la mostra MATRICE di Jacopo Benassi. Si tratta per l’artista
spezzino di un ritorno a casa dopo anni di riconoscimenti in Italia e all’estero, ed è probabilmente
ad oggi il suo progetto espositivo più ambizioso e intimo al tempo stesso.
L’intera mostra, a cura di Antonio Grulli, ruota attorno al passato dell’artista e al suo rapporto con
la città della Spezia, come luogo di formazione e di vita in grado di influenzare buona parte del suo
percorso artistico. E il titolo MATRICE vuole racchiudere tutto questo: la città è infatti “la grande
madre” da cui la vita e il percorso di Jacopo Benassi hanno avuto inizio, e allo stesso tempo è
luogo fondamentale di creazione nel presente, un grande studio espanso da cui attingere idee,
immagini, visioni. Le opere in mostra ruoteranno dunque attorno a questo rapporto con una città
che da luogo geografico e collettivo diventa spazio intimo intrecciato con gli aspetti più personali
della vita dell’artista.
Il progetto sarà diviso in due momenti distinti.
Nelle settimane precedenti l’inaugurazione verrà costruita nella sala centrale degli spazi
espositivi della Fondazione una struttura in cartongesso dalla particolare forma triangolare,
uterina, che diverrà il luogo di creazione e di lavoro dell’artista, la vera e propria MATRICE della
mostra. Qui saranno realizzate le opere che costituiranno un’inedita evoluzione del percorso
fotografico di Jacopo: le fotografie infatti saranno unite a dipinti e sculture, realizzati dallo stesso
Benassi ispirandosi all’importante pittore spezzino Agostino Fossati, da lui amato e visto come
un’ispirazione da cui partire per capire meglio se stesso, il proprio percorso professionale, e il suo
rapporto con la città.
Una volta terminata la realizzazione dei lavori, vere e proprie porzioni delle mura in cartongesso
dello spazio di lavoro, della MATRICE, saranno sezionate e asportate. Queste porzioni, queste
“fette”, saranno esposte nelle altre sale della Fondazione e diventeranno parte fondamentale del
display su cui saranno allestite le opere in mostra: una sorta di grande opera d’arte installativa che
attraverserà tutti gli spazi espositivi.
MATRICE sarà quindi composta di lavori in cui pittura, fotografia e scultura andranno a comporre
degli strani ibridi, degli accrochage che verranno presentati semplicemente appesi ai brani di
muro della MATRICE installati all’interno della Fondazione, o appoggiati su tavoli precari pensati
per l’occasione, quasi si fossero salvati da una demolizione.
La gran parte del materiale esposto sarà inedito, pensato e realizzato appositamente per il
progetto attraverso un processo di creazione in divenire che durerà fino a pochi giorni prima
dell’apertura della mostra. Jacopo Benassi curerà ogni singolo aspetto del progetto, dalle opere
fino all’immagine guida della comunicazione, da lui ideata e disegnata come una vera e propria
opera d’arte.
Durante il periodo di apertura della mostra verrà inoltre realizzata una serie di incontri aperti al
pubblico con figure che hanno rivestito un ruolo importante nel percorso dell’artista. Jacopo
Benassi è infatti un artista autodidatta, ma che negli anni ha incrociato alcune persone (musicisti,
colleghi artisti, galleristi, scrittori, critici...) che gli hanno lasciato un’impronta fondamentale
nell’anima: sono state la sua scuola e i suoi maestri. Gli incontri con alcune di loro permetteranno
di illuminare e in parte di ricostruire il suo percorso umano e professionale.
Nei giorni precedenti l’inaugurazione sarà inoltre possibile spiare l’artista al lavoro attraverso
alcuni fori creati da lui stesso nello spazio lavorativo della MATRICE.
Jacopo Benassi è tra i più grandi artisti italiani
delle ultime generazioni. Negli anni ha esposto
in Italia e all’estero in importanti musei e
gallerie private. Ha collaborato con intellettuali
di prim’ordine e personalità della cultura come,
per citarne alcuni, il regista Paolo Sorrentino,
Asia Argento, Maurizio Maggiani, con cui ha
creato libri e progetti di vario genere. Il suo
lavoro spazia dalla fotografia, suo medium
di elezione, alla scultura e l’installazione,
passando per l’attività editoriale. Negli ultimi
anni ha lavorato con la performance, creando
spettacoli presentati in numerosi festival. Salvo
brevi periodi, ha sempre mantenuto il suo studio
a La Spezia. Recentemente Jacopo Benassi
è impegnato anche come docente presso
università prestigiose come lo IUAV di Venezia
e la Nuova Accademia di Belle Arti NABA di
Milano. Negli anni sviluppa uno stile personale,
dove la profondità di campo viene annullata
e la luce del flash diviene una firma, un limite
stilistico che Benassi si autoimpone per arrivare
ad una fotografia cruda e priva di mediazioni.
I soggetti fotografati sono i più disparati, un’umanità varia che si muove dalla cultura underground
e musicale internazionale – a partire dall’esperienza del club B-Tomic, gestito a La Spezia dallo
stesso fotografo assieme ad alcuni amici – ai ritratti di modelle, attrici, artisti, stilisti pubblicati in
alcune delle più importanti riviste italiane, fino all’indagine sul corpo, spaziando dall’autoritratto,
alla documentazione di incontri sessuali, alla statuaria antica. Benassi è anche performer e musicista.
Recenti mostre personali: PAST (2021) alla galleria Francesca Minini di Milano, Vuoto (2020) al
Centro Pecci Prato, CRACK (2019) doppia mostra a CAMERA – Centro italiano per la fotografia
di Torino e al Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia, e Bologna Portraits (2019) a Palazzo
Bentivoglio a Bologna. In collaborazione con alcuni dei protagonisti della scena performativa e visiva
italiana, crea dei dispositivi di performance e fotografia basati sulla pratica del Live Shooting: con
Kinkaleri No Title Yet (2017) e ONCE MORE (2020), e con Sissi Rollers (2019). La 1861 United Agency
ha pubblicato una monografia di Benassi: The Ecology of Image (2009). Ha inoltre pubblicato i
libri fotografici FAGS (NERO, 2020), The Belt (Skira, 2020) Bologna Portraits (Damiani, 2019), Mis
Q Lee (Quinlan, 2018), Gli aspetti irrilevanti (Mondadori, 2016) con Paolo Sorrentino, Dying in
Venice (bruno, 2015).
Ha realizzato i dischi ONCE MORE (Xing, 2021) con Kinkaleri, e Benassi plays Benassi (2019).