Jacques Hérold – Le impronte dei sogni
Proseguendo il filone dei surrealisti, avviato con la grande mostra di Mayo nel 2017, la galleria Annunciata è lieta di annunciarvi la prossima esposizione incentrata su un altro grande pittore surrealista francese: Jacques Hérold.
Comunicato stampa
Proseguendo il filone dei surrealisti, avviato con la grande mostra di Mayo nel 2017, la galleria Annunciata è lieta di annunciarvi la prossima esposizione incentrata su un altro grande pittore surrealista francese: Jacques Hérold.
Considerato uno dei più importanti surrealisti, Hérold nacque in Romania il 10 ottobre 1910. Trascorse gran parte della sua fanciullezza nella città portuale di Galati. Fra il 1925 ed il 1927 studiò alla School of fine arts, in Bucharest, contro la volontà paterna, ma dopo soli due anni abbandonò l’Accademia di arte e cominciò a lavorare presso uno studio di architettura. Nello stesso anno collaborò con alcune riviste surrealiste rumene.
Nel 1930 si trasferì a Parigi dove cambiò il suo nome Herold Blumer in Jacques Hérold. Si ambientò a Parigi, dove divenne intimo amico di Constantin Brâncuși, per il quale lavorò come cuoco ed anche segretario. Fece inoltre conoscenza del pittore surrealista Yves Tanguy, che lo introdusse nel gruppo surrealista, partecipando a giochi e contribuendo con dipinti che vennero tenuti in grande considerazione da Raoul Ubac e dallo stesso Breton
Dopo il drammatico periodo della seconda guerra mondiale, riuscì ad organizzare la sua prima mostra personale nel 1947. A partire dall’”Esposizione internazionale del Surrealismo”, fu attivamente presente in tutte le mostre dei Surrealisti in tutto il mondo. Dopo il 1951 (separatosi dal gruppo di Breton), il suo stile diviene sempre più astratto e sarebbe stato associato più tardi con l’astrazione lirica ed il Tachismo. Nel 1958 pubblicò il testo Maltraité de penture e ricevette un premio dalla Copley foundation. Nel 1959 organizzò una mostra alla Tate gallery di Londra. Nel 1972 una mostra personale all’Abbaye de Royaumont. Nel 1986, un anno prima della sua dipartita, espose delle opere alla Biennale di Venezia. Morì l’11 gennaio 1987 a Parigi
Nella sua vita Hérold ha anche dipinto copertine artistiche e le illustrazioni per oltre ottanta libri con vivo apprezzamento da parte di Luca Gherasi, Tristan Tzara, Francis Ponge, Julien Gracq, Marquis de Sade, Michel Butore, Alain Bosquet, Gellu Naum, Ilarie Voronca, Claude Sernet etc. Nel 1955, il critico d’arte Sarane Alexandrian ha pubblicato il saggio Jacques Hérold. Étude historique et critique.
La mostra presenta una trentina di opere del pittore dipinte negli anni ’60-’70, che mostrano come Hérold riduca «l’inaccessibile» allo stato di scorticato od a quello di cristallo, approdando così alla perfezione obbiettiva, al cristallo e cioè ciò che rimane dopo che il velo che anestetizza gli oggetti è strappato, come scriveva Boris Rybak nel lontano 1944. Si evince chiaramente dalle opere in mostra l’ansia di Hérold di mostrare non l’apparenza esterna ed effimera della realtà, ma il suo nucleo più segreto e reale che, a detta degli alchimisti, determina l’aspetto esteriore.
Carlo Grossetti