Jacques Toussaint – Anthology
Un’interessante antologia di opere dagli anni ’70 ad oggi dell’artista parigino Jacques Toussaint, curata da Monica Bonollo.
Comunicato stampa
Un’interessante antologia di opere dagli anni '70 ad oggi dell'artista
parigino Jacques Toussaint, curata da Monica Bonollo.
In occasione dell’inaugurazione sarà presente l'artista.
Biografia
Jacques Toussaint nasce a Parigi nel 1947, studia presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts e nel 1971 si trasferisce in Italia dove prosegue la sua attività fino ad oggi.
Partecipa a numerose mostre in gallerie ed istituzioni italiane ed estere. Molte le sue personali, importante quella tenuta nel 2014 al Palazzo delle Stelline di Milano dal titolo “...Que du bleu!!!”, in collaborazione con l’Institut Français. Molte sono le sue installazioni, tra cui a Como nell'ex chiesa di San Francesco, più recentemente a Bologna nella basilica romanica dei Santi Vitale e Agricola, a Budrio e a Crespellano.
Sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Denver Art Museum, del Die Neue Sammlung di Monaco di Baviera, del Kunstgewerbemuseum di Berlino, del Museo Nazionale di Poznan in Polonia, e della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti a Verona.
Nel lavoro di Jacques Toussaint risulta fondamentale l'attenzione posta allo spazio come elemento definibile e capace di una propria espressività. Lo spazio viene reso visibile e scandagliato con grande lucidità e rigore, mediante costruzione dell'impianto ortogonale e con l'introduzione in alcuni casi di forme allusive di particolare suggestione.
Il percorso di Jacques Toussaint, partendo negli anni ‘60 dalla pittura tradizionale, si allontana negli anni ‘70 dal concetto di figura e si sviluppa attraverso la costante ricerca di un alfabeto semplice che porta a costruzioni estremamente rigorose.
Come scrive Luigi Cavedini, Toussaint ha “indirizzato la sua ricerca sulla elementarità dei componenti della pittura: segno e colore. E per l’uno e per l’altro ha scelto in modo radicale la riduzione estrema: il segmento e un unico colore per tracciarlo”. Il blu. “I segmenti si moltiplicano sulla carta, si organizzano, si giustappongono, poi sfuggono al piano per disporsi nello spazio, moltiplicando all’infinito le possibili posizioni. Infine la loro presenza si fa palpabile: l’oggetto-segmento nel prendere volume può acquisire materia concretizzandosi nel metallo, può mutarsi in vuoto incidendo una lastra o un corpo oppure, chiuso in un neon, può farsi luce.”
Col tempo le opere di Toussaint diventano sempre più minimali, liriche nelle loro pure geometrie. Nelle installazioni la luce diventa protagonista, insieme alla ridefinizione geometrica dello spazio attraverso strutture modulari: è una luce blu, emanata dai tubi al neon, che pervade l’intera stanza, esaltando i valori poetici e la purezza minimale del suo lavoro.
Recentemente l’artista si è dedicato a istallazioni site-specific intitolate “L’esprit des lieux”, lo spirito dei luoghi. Nel 2016 a Como Toussaint realizza una grande istallazione nella ex-chiesa dedicata a San Francesco, ora Spazio Culturale Antonio Ratti. L’ambiente ridisegnato da elementi simbolici e geometrie di luce è pervaso da una luce blu che tutto avvolge, in un percorso che sul filo del Cantico delle Creature affronta gli elementi costitutivi della natura e della vita – aria, terra, acqua e fuoco - e li valorizza nella esperienza quotidiana dell’uomo.
In occasione dell’ultima edizione di Arte Fiera a Bologna, all’artista è stato chiesto di pensare ad un progetto che mettesse in relazione tre luoghi dell’area bolognese. L’installazione principale di “L’esprit des lieux” è stata allestita nella suggestiva basilica romanica dei Santi Vitale e Agricola del complesso delle Sette Chiese di Santo Stefano di Bologna. Un ulteriore segno del percorso è stato collocato nella piccola chiesa dedicata a San Francesco, a Crespellano in comune di Valsamoggia. Infine il lavoro dell’artista è stato presentato in anteprima alle Torri dell’Acqua di Budrio, dove nel 2011 Toussaint ha realizzato la grande installazione luminosa “La torre blu”. Per il forte impatto che trasmette alla struttura architettonica del complesso, quest’opera è divenuta il simbolo di questo luogo dedicato alla cultura e all’arte contemporanea.