Jacques Villeglé – Cinque
L’esposizione propone una retrospettiva del lavoro dell’artista dal periodo dei primi décollages dell’inizio degli anni ’60 fino alle ultime opere sociopolitiche e ripercorre, attraverso 40 opere, cinque anni di collaborazione tra la Galleria Agnellini e Jacques Villeglé.
Comunicato stampa
Dal 21 ottobre 2013 al 05 aprile 2014 si terrà alla Galleria Agnellini di Brescia la mostra Cinque : Jacques Villeglé/Agnellini Arte Moderna 5 anni a cura di Dominique Stella. L’esposizione propone una retrospettiva del lavoro dell'artista dal periodo dei primi décollages dell'inizio degli anni '60 fino alle ultime opere sociopolitiche e ripercorre, attraverso 40 opere, cinque anni di collaborazione tra la Galleria Agnellini e Jacques Villeglé.
Il legame tra la Galleria e Villeglé nasce, infatti, cinque anni fa: nel 2008 la galleria inaugura gli spazi con una grande retrospettiva dedicata all’artista francese. Da allora la complicità tra Villeglé e la Galleria si è rafforzata attraverso una serie di eventi: produzioni interne (2008), partecipazioni a fiere (MiArt, 2010), presentazione nelle mostre collettive della Galleria, (I Cinquantanni del Nouveau Réalisme, 2009-2010, Opere Grandi, Grandi Opere nel 2010-2011) o produzioni in collaborazione con istituzioni esterne, come nel 2009 quando il Centre Culturel Saint-Louis-de-France al Vaticano invitò Villeglé a realizzare un affresco sociopolitico per la sua inaugurazione. Allora fu programmata congiuntamente un'esposizione alla galleria Massimiliano Mucciaccia a Roma. Nel 2011, invece, a Vicenza con Yvonne Arte contemporanea, a Chiari alla Galleria l'Incontro, altri momenti intensi, altri incontri rafforzano la reputazione di Villeglé sulla scena italiana, per arrivare al 2012, quando il Museo San Gaetano di Padova gli dedica un'importante retrospettiva, Jacques Villeglé, Lettere e frammenti, in cui la carriera dell'artista è ripercorsa attraverso un centinaio di opere, décollages, segni sociopolitici, sculture, due opere in bronzo, Star e Art, disegnate da Villeglé nel 2010 e prodotte nel 2011 negli ateliers di Walter Vaghi a Garbagnate Milanese.
Altrettante occasioni e ricordi arrivano da Saint-Malo, città che vide nascere le prime opere spaziali di Villeglé, primi segni di un'identità artistica rivoluzionaria che ispireranno in seguito i décollages, a Parigi, dove nel dicembre del 1949 Villeglé decide di trasferirsi definitivamente, limitando "intenzionalmente" la propria pratica appropriativa ai soli affiches lacerati ed effettuando da allora un lavoro di archeologia urbana, di classificazione delle immagini prelevate secondo tematiche che gli permettono di elaborare una vera e propria opera creativa selettiva. È ancora a Parigi che ritroviamo Villeglé per celebrare l'artista in occasione della sua mostra La Comédie Urbaine, al Centre Pompidou.
La mostra non solo vuole ripercorrere i cinque anni di attività insieme della Galleria e l’artista ma anticipare gli sviluppi di una storia che arriverà molto presto ad Arezzo.