Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA GABURRO
Via Cerva 25, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedi al sabato

Dalle ore 11.00 alle 13.00 dalle 14.00 alle 19.00

Vernissage
19/09/2024

ore 18.30

Artisti
Jan Fabre
Curatori
Melania Rossi
Generi
arte contemporanea, personale

Una mostra personale del visionario artista visivo, creatore teatrale e autore belga Jan Fabre che vede in esposizione installazioni video, fotografie, disegni e sculture.

Comunicato stampa

Il 19 settembre la Galleria Gaburro inaugura “Stella”, una mostra personale del visionario artista visivo, creatore teatrale e autore belga Jan Fabre che vede in esposizione installazioni video, fotografie, disegni e sculture.

 

In occasione nel festival Amore e bellezza sono i poteri supremi, interamente dedicato al lavoro teatrale di Jan Fabre (al Teatro Out Off di Milano dal 10 settembre al 13 ottobre), la galleria Gaburro presenta la mostra del maestro belga dal titolo “Stella”, a cura di Melania Rossi. L’amore e la bellezza sono temi ricorrenti nel lavoro di Jan Fabre. Il Teatro Out Off di Milano presenterà, in prima visione, cinque monologhi dell’artista: Simona, the gangster of art con Irene Urciuoli, Io sono un errore con Irene Urcioli, I’m sorry con Stella Höttler, Elle était et elle est, même con Els Deceukelier, I believe in the legend of love con Ivana Jozić.

 

Una drammaturgia visiva inedita, che attraversa diversi medium espressivi e trasporta lo spettatore in un viaggio nello spazio e nel tempo, dove la protagonista-performer Stella Höttler veste i panni di Cassandra, mitica profetessa inascoltata. Nell’installazione video Schande übers ganze Erdenreich! (Vergogna su tutto il regno terrestre!), l’attrice interpreta una giovane profetessa in estasi. I piedi nudi affondano nella terra soffice mentre declama una preghiera universale, antica e, allo stesso tempo, contemporanea, che si propaga sotto forma di terra, acqua, aria, fuoco ed energia. Sulla scena insieme a lei si muovono delle tartarughe, animali oracolari per eccellenza.

Le tartarughe sono creature-guida. Si dice che sul loro carapace sia disegnato il mistero dell’universo, la natura ciclica del tempo. Sagge, pazienti, costanti, caratterizzate da una lentezza che sovverte leggi e limiti, le tartarughe sono protagoniste di infinite storie e racconti che costellano il pensiero umano, omaggiate dall’artista in una speciale selezione di sculture e disegni esposti in mostra. Contro i meccanismi repressivi di un mondo contemporaneo anestetizzato, Fabre ci ricorda in questa mostra la nostra parte più profonda, dionisiaca. Quell’abbandono al flusso naturale che ci fa risuonare con l’energia del cosmo. Se nell’opera filmica Stella è la profetessa oracolare in estasi, nella serie di fotografie in mostra, dal titolo Smoking Stella, la stessa attrice, con indosso ancora i vestiti colorati di scena, è nella versione rilassata da backstage. Vediamo questa donna bellissima che gioca con una sigaretta accesa: in queste fotografie, rigorosamente scattate dall’artista in analogico, c’è il richiamo alla pittura d’interni fiamminga ma anche alla fotografia erotica anni Settanta. Proprio grazie ai manifesti femministi di quegli stessi anni, oggi questa giovane donna può finalmente liberarsi dal messaggio politico e giocare con la sua licenziosità consapevolmente, senza bisogno di dare spiegazioni. La luce calda, le pose audaci e intime, la bellezza piena di un giovane corpo femminile, la sigaretta a porre l’accento su alcune parti del corpo di questa seducente Pandora contemporanea: orecchio, bocca, vagina e ano.

 

Jan Fabre, con ironia sensuale, ci invita a riconsiderare questi “buchi” come porte attraverso le quali proviamo a conoscere il mondo. Porte da cui sbirciamo ciò che è esterno a noi e che ci permettono di sentire, godere, soffrire.

La serie fotografica fa parte di un progetto di multiplo d’artista, realizzato con la casa editrice Parallelo42 Contemporary Art, che contiene anche i saggi scritti dal critico Giacinto Di Pietrantonio sull’universo artistico di Jan Fabre. Questa edizione speciale, dal design prezioso, sarà esposta e presentata per la prima volta in occasione della mostra in galleria.

Smoking Stella appare come un intimo, quasi privato, manifesto poetico in cui Fabre, da artista e da uomo, sceglie di consegnare alla sinuosità di un corpo di donna il potere del fuoco, il mistero del fumo, la perseveranza del rito.

Nella visione da vanitas dell’artista belga, tutto questo si fa fumo di una sigaretta, puro piacere, per lui che è da sempre un fumatore. Fascino metamorfico e potente, quello legato all’atto del fumare, le cui origini risalgono ad epoche remotissime della storia umana.  Ironia e memento mori, il forte senso di unità e scambio tra la vita e la morte sono profondamente presenti nell’opera dell’artista belga, che in questa mostra richiama lo spirito più viscerale del mondo classico e, oggi che gli dei sono fuggiti (nel riferimento a Sentieri Interrotti di Heidegger), il corpo della giovane donna in estasi diventa il corpo dell’arte, oracolo moderno da interpretare, osservare, vivere.

 

Il 17 settembre, il Teatro Out Off ospiterà la prima mondiale di “I’m sorry”, il monologo interpretato da Stella Höttler, scritto da Jan Fabre insieme all’attrice.

 

 

INFORMAZIONI

Programma Out Off | Jan Fabre

Press Kit

Opere e didascalie

Testo curatoriale e biografie

 

Dal 19 settembre al 13 ottobre 2024

Inaugurazione e presentazione 19 settembre ore 18.30

Orari di apertura dal martedi al sabato

Dalle ore 11.00 alle 13.00 dalle 14.00 alle 19.00

 

Galleria Gaburro

Via Cerva 25,

20122 Milano

[email protected]
www.galleriagaburro.com

Tel. +39 02 99262529

 

Teatro Out Off

Via Mac Mahon 16

20155 Milano

[email protected]

Tel. +390234532140

 

 

Galleria Gaburro è stata fondata nel 1995 da Giorgio Gaburro, collezionista e mercante d’arte. Con due sedi, Milano e Verona, dal 2020 è co-diretta dalla figlia Cecilia.

La Galleria ha all’attivo produzioni, eventi, progetti espositivi e editoriali con artisti italiani e internazionali come Daniel Spoerri, Hermann Nitsch, Emilio Isgrò, Marco Cingolani, Danilo Bucchi, Jan Fabre e Liu Bolin. Tra le istituzioni con cui ha collaborato, il MART di Rovereto, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, la Biennale di Venezia, Palazzo Ducale a Mantova, l'Università Bocconi di Milano, il MUDEC Museo delle Culture di Milano, la Galleria Borghese di Roma, la Reggia di Caserta, la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona, il Complesso del Vittoriano di Roma, la Galleria degli Uffizi e il Palazzo Vecchio di Firenze. Linea guida dell’attività è il concetto di Project Gallery: ogni progetto nasce dall’interscambio tra l’artista, il curatore e la galleria, ed è concepito ad hoc per gli spazi espositivi, privati o istituzionali, sempre coerenti con il messaggio e l’intervento dell’artista.

 

Teatro Out Off nasce nel 1976 nella cantina di viale Montesanto e a fondarlo fu Mino Bertoldo. Fu il primo spazio underground milanese dove le mostre si alternavano alle serate di musica e alle performance teatrali. Dal 2004 ha sede in via Mac Mahon, una sala da 200 posti. Nel 2007 il teatro ha ricevuto dal Comune di Milano l’Ambrogino d’oro per la sua attività trentennale, nel 2008 è stato riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Teatro Stabile di Innovazione. Regista di riferimento è Lorenzo Loris uno tra i registi più apprezzati della sua generazione. “Out Off, (fuori, anzi, più fuori) significava per noi allora, e continua a voler dire ancora di più oggi, stare in disparte, evitare di inseguire il facile consenso, stare esclusivamente dalla parte degli artisti per conoscere, capire e interpretare meglio il presente.” Così definisce sinteticamente, il direttore artistico e fondatore Mino Bertoldo il significato di quella doppia negazione (Out Off) e di quel simbolo, la X, divenuti per tutti un simbolo del nuovo teatro.

 

 

 

Jan Fabre

Stella

 

 

Curated by Melania Rossi

19 September – 13 October 2024

 

On September 19, Gaburro Gallery opens in Milan "Stella", a solo exhibition by Belgian visionary theatre author and visual artist Jan Fabre featuring video installations, photographs, drawings and sculptures.

 

On the occasion of the festival "Love and Beauty are the Supreme Powers," entirely dedicated to Jan Fabre's theatrical work (at Out Off Theater of Milan from 10 Sept. to 13 Oct.), Gaburro Gallery presents the Belgian master's solo exhibition entitled "Stella," curated by Melania Rossi. Love and beauty are leitmotiv of Jan Fabre’s production. The Theater Out Off in Milan will present the premiere of five artist’s monologues: Simona, the gangster of art con Irene Urciuoli, Io sono un errore con Irene Urcioli, I’m sorry con Stella Höttler, Elle était et elle est, même con Els Deceukelier, I believe in the legend of love con Ivana Jozić.

 

A never-before-seen visual dramaturgy, spanning different expressive mediums, transports the viewer on a journey through space and time, where the protagonist-performer Stella Höttler plays the role of Cassandra, mythical unheeded prophetess.

 

In the video installation Schande übers ganze Erdenreich!, the actress plays a young prophetess in ecstasy. Her bare feet sinking into the soft earth, as she recites a universal prayer, at once ancient and contemporary, that spreads out as earth, water, air, fire and energy.

Moving on stage with her are turtles, oracular animals par excellence.

Turtles are creatures-guides. It is said that on their shell is drawn the mystery of the universe, the cyclical nature of time.

Wise, patient, constant, characterized by a slowness that subverts laws and limits, turtles are protagonists of endless stories and tales that punctuate human thought, celebrated by the artist in a special selection of sculptures and drawings on display in the exhibition.

 

Against the repressive mechanisms of an anesthetized contemporary world, Fabre reminds us in this exhibition of our deepest, Dionysian side. That surrender to the natural flow, which makes us resonate with the energy of the cosmos.

If in the filmic work Stella is the ecstatic oracular prophetess, in the photographic series on display in the exhibition, titled Smoking Stella, the actress herself, still wearing her colorful stage clothes, is in her relaxed backstage version. We can see this beautiful woman playing with a lit cigarette. In these photographs, rigorously taken by the artist in analog, there is a reference to Flemish interior painting but also to 1970s erotic photography. Thanks to the feminist posters of those same years, today this young woman can finally free herself from the political message and play with her licentiousness consciously, without needing to give explanations.

 

The warm light, the bold and intimate poses, the beauty of a young female body, the cigarette used to emphasize some body parts of this seductive contemporary Pandora: ear, mouth, vagina and anus.  Jan Fabre, with sensual irony, invites us to re-consider these "holes" as doors through which we try to get to know the world. Doors through which we peek at what is external to us and allow us to feel, enjoy, suffer.

The photo series is part of an artist's multiple project with the publishing house Parallelo 42, which also contains all the essays that Giacinto Di Pietrantonio wrote about Jan Fabre’s artistic universe. This beautifully designed special edition will be exhibited and presented for the first time at the gallery show.

 

Smoking Stella appears as an intimate, almost private, poetic manifesto in which Fabre, as an artist and as a man, chooses to hand over the power of fire, the mystery of smoke, and the perseverance of ritual to the sinuosity of a woman's body.

In the vanitas vision of the Belgian artist, all this becomes cigarette smoke, pure pleasure, for him who has always been a smoker; a metamorphic and powerful fascination is linked to the act of smoking, whose origins go back to ancient times of human history.

 

Irony and memento mori, the strong sense of unity and exchange between life and death are deeply present in the work of the Belgian artist, who in this exhibition recalls the most visceral spirit of the classical world and, today that the gods have fled (in Heidegger’s Interrupted Paths), the body of the young woman in ecstasy becomes the body of art, a modern oracle to be interpreted, observed, experienced.

 

On 17th September, the Outoff Theater will host the premiere of “I’m sorry”, a monologue written by Jan Fabre and Stella Höttler interpreted by the actress.

 

 

 

Gaburro Gallery was founded in 1995 by Giorgio Gaburro, art collector and dealer. With two locations, Milan and Verona, since 2020 it is co-directed by the daughter Cecilia.

The Gallery has productions, events, exhibition projects and editorials with Italian and international artists such as Daniel Spoerri, Hermann Nitsch, Emilio Isgrò, Marco Cingolani, Danilo Bucchi, Jan Fabre and Liu Bolin. Among the institutions with which he has collaborated, the MART of Rovereto, the National Gallery of Modern Art in Rome, the Biennale of Venice, Palazzo Ducale in Mantua, the Bocconi University of Milan, the MUDEC Museum of Cultures in Milan, the Borghese Gallery in Rome, the Reggia di Caserta, the Galleria d'Arte Moderna Achille Forti in Verona, the Vittoriano Complex in Rome, the Uffizi Gallery and the Palazzo Vecchio in Florence. The guiding line of activity is the concept of Project Gallery: each project is born from the exchange between the artist, the curator and the gallery, and is conceived ad hoc for the exhibition spaces, Private or institutional, always consistent with the message and intervention of the artist.

 

Out Off Theater was born in 1976 in the cellar in Viale Montesanto and was founded by Mino Bertoldo. It was the first underground space in Milan where exhibitions alternated with music evenings and theatrical performances. Since 2004 it has been located in via Mac Mahon, a 200-seat hall. In 2007 the theater received the Ambrogino d'oro from the Municipality of Milan for its thirty years of activity, in 2008 it was recognized by the Ministry for Cultural Heritage and Activities as Teatro Stabile di Innovazione. The reference director is Lorenzo Loris, one of the most appreciated directors of his generation. “Out Off, (outside, or rather, further out) meant for us then, and continues to mean even more today, standing aside, avoiding chasing easy consensus, staying exclusively on the side of the artists to know, understand and interpret better the present.” This is how artistic director and founder Mino Bertoldo defines the meaning of that double negation (Out Off) and that symbol, the X, which have become a symbol of the new theater for everyone.