Jason Dodge – Coins and Coffins Under My Bed
Per le sue nuove sculture l’artista utilizza vetrine e plinti di diversi Musei per accogliere nuove costellazioni di api morte, gemme e natron.
Comunicato stampa
La Galleria Franco Noero è lieta di presentare Coins and Coffins Under My Bed, la sesta mostra personale di Jason Dodge con la galleria.
Dodge definisce l’essenza del suo lavoro come qualcosa che va "di pari passo con quanto accade di già". Per le sue nuove sculture l’artista utilizza vetrine e plinti di diversi Musei per accogliere nuove costellazioni di api morte, gemme e natron.
Queste opere si sovrappongono ad una storia già esistente, dove prima si trovavano ceramiche di Paul Gauguin, un'opera di Louise Bourgeois di stoffa, vasi antichi, manoscritti di Carlo Mollino e sculture di Medardo Rosso, ora c'è la loro assenza.
Questa mostra è al tempo stesso una collettiva e una personale, in cui la comunicazione della storia si intreccia con gli effetti collaterali dell'attività umana e con la poesia del detrito.
Questa mostra si è resa possibile tramite la generosità di numerose Istituzioni:
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Torino; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Musei Reali di Torino – Museo di Antichità; Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Torino; Pinacoteca Agnelli, Torino; Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen.
Coins and Coffins Under My Bed è il titolo di una poesia di Diane Wakoski.
Dodge è, anche, incluso nella mostra Everybody Talks about the Weather curata da Dieter Roelstraete in apertura presso la Fondazione Prada di Venezia il 19 maggio.
A partire dal 12 maggio, il bookshop Paint in Black di Torino ospiterà una rassegna dei suoi libri d'artista e delle sue edizioni, curata da Luca Cerizza.
Quest'estate l'artista parteciperà alla RIBOCA Riga Biennial e alla nuova installazione della National Collection presso l'Hamburger Bahnhof di Berlino.
Jason Dodge (Pennsylvania, 1969) vive a Møn, in Danimarca.
Negli ultimi venti anni Jason Dodge ha creato sculture e realizzato mostre che parlano di assenza, distanza, percezione tattile e visiva. Il suo lavoro è spesso paragonato alla poesia e, come molta poesia, richiede al lettore o allo spettatore di essere presente e di guardare dentro se stesso come veicolo di significati. Leggendo una poesia o una scultura, qualcosa di nuovo accade. Dodge dice: "non è ciò che qualcosa significa che è importante, è come qualcosa significa". I suoi lavori non sono pensati per essere decifrati, piuttosto sono essi stessi macchine per decifrare.
ll suo lavoro è stato oggetto di esposizioni personali presso Istituzioni pubbliche e private internazionali, tra le quali: MACRO – Museum of Contemporary Art, Roma, Italia (2022); Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, Italia; Schinkel Pavillon, Berlino, Germania (2017); Institut d’Art Contemporain Villeurbanne Rhône-Alpes, Villeurbanne, Francia (2016).
Tra le biennali ricordiamo la partecipazione a: 9a Liverpool Biennial, Liverpool, UK (2016); 55a Biennale di Venezia, Padiglione Lituania, Venezia, Italia (2013); 12a Biennale de Lyon, Lione, Francia (2013).
Le opere di Jason Dodge fanno parte, tra le altre, delle collezioni permanenti di: Solomon R. Guggenheim Museum, New York, USA; MCA – Museum of Contemporary Art Chicago, Chicago, USA; collezioni Nazionali di Francia e Germania.
Dodge è il fondatore della casa editrice Fivehundred Places, che ad oggi ha pubblicato 25 libri monografici di poesie di poeti contemporanei tra cui Ishion Hutchinson, Eileen Myles, CAConrad, Dorothea Lasky e Matthew Dickman.