Jean Cocteau – La voce umana

Informazioni Evento

Luogo
TEATRO DELL'OROLOGIO
Via dei Filippini, 17/a, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Undici recite, sempre alle ore 21.30, alla Sala Orfeo. Le domeniche 24 febbraio e 3 marzo alle ore 18.

Vernissage
20/02/2013

ore 21.30

Contatti
Email: silvia.montanaro@live.it
Artisti
Jean Cocteau
Generi
performance - happening, teatro

Un monologo di culto della drammaturgia del Novecento, La voce umana di Jean Cocteau, di cui resta indimenticabile la trasposizione cinematografica con Anna Magnani diretta da Roberto Rossellini. Una regista, Paola Maffioletti, che rispetta il testo originale ma lo immerge nell’evoluzione dei nostri costumi e ne fa «una storia che non ha connotazioni temporali, sociali o di genere sessuale».

Comunicato stampa

Un monologo di culto della drammaturgia del Novecento, La voce umana di Jean Cocteau, di cui resta indimenticabile la trasposizione cinematografica con Anna Magnani diretta da Roberto Rossellini. Una regista, Paola Maffioletti, che rispetta il testo originale ma lo immerge nell’evoluzione dei nostri costumi e ne fa «una storia che non ha connotazioni temporali, sociali o di genere sessuale». Un giovane attore, Alessandro Ercolani, forgiato dalla scuola di recitazione creata da Giorgio Strehler e da Paolo Grassi a Milano. È lui, nel nuovo allestimento dell’atto unico rappresentato la prima volta nel 1930 a Parigi, a interpretare un personaggio entrato nel bagaglio di generazioni di attrici: lo straziante addio al telefono con l’amante, deciso a ritornare in famiglia dopo una lunga relazione clandestina, avviene infatti tra una coppia maschile. Appuntamento dal 20 febbraio al 3 marzo al Teatro dell’Orologio, da sempre luogo di sperimentazione “off”. Undici recite, sempre alle ore 21.30, alla Sala Orfeo. Le domeniche 24 febbraio e 3 marzo alle ore 18.

La scena, diversamente dall’ambientazione voluta dal poliedrico intellettuale e artista francese, evoca una stanza da bagno, la cui parete centrale è un maxi schermo: vi scorrono, nei passaggi più drammatici del racconto, immagini oniriche che alludono alle paure del protagonista. Maffioletti (Istituto Nazionale del Dramma Antico, Riga Russian Drama Theatre, e tante prove come attrice di cinema e tv e come coreografa) spiega così la sua regia: «Tutti abbiamo lasciato, tutti siamo stati lasciati: l’amore può finire, e spesso finisce allo stesso modo. Al pubblico non offriamo una morale, solo l’impatto con il dolore per una perdita, il senso del vuoto interiore, la fatica di subire la scelta dell’altro. Ho voluto fosse un uomo a essere abbandonato da un altro uomo, proprio per sottolineare che i sentimenti non hanno sesso e che la fine di un amore può suonare perfino banale nella sua universalità».

Alessandro Ercolani si è cimentato fin qui con lavori di O’Neill, Kristóf, Tolstoj e Queneau, ha recitato con Albanese e Crozza, in teatro e in televisione, diretto tra gli altri da Maceri, Plini, Navone e Schmidt. Autore del video-art, cui partecipa come attore Aldo Ferrara, è Marco Alini Caverna. Il light designer è Fabrizio Cicero. Colonna sonora di Luciano Francisi. Aiuto regista Elisa Panfili.