Jean-Paul Charles – Il Valore del Decoro
La mostra personale di Jean-Paul Charles, Il Valore del Decoro, è organizzata secondo criteri di intenso dialogo con la storia della sede ospitante.
Comunicato stampa
Nel 1929, l'Associazione Generale di M.S. fra Operai Decoratori e Pittori d'Appartamenti di Torino, fondata nel 1883, e la Società di M.S. Corale Po e Borgo Po, nata nel 1899, si accordarono per la condivisione della sede nell'attuale palazzina con giochi di bocce e pergolato in via Lanfranchi, costruita nel 1909. I Decoratori, che si spostavano da una residenza precedente, portarono in dote il bollettone: licenza di spaccio di bevande alcoliche. Dal 1935, anno della fusione dei due nuclei originari e della creazione della Società Anonima Cooperativa di Consumo e Mutua assistenza Borgo Po e Decoratori, le attività iniziarono ad articolarsi in più direzioni, a seconda dei diversi interessi: ausilio, beneficenza, bocciofila e coro. Accanto alle funzioni tipiche del mutuo soccorso ottocentesco, l'organizzazione prevedeva sussidio malattia, dottore sociale, medicine a prezzo ridotto.
La mostra personale di Jean-Paul Charles, Il Valore del Decoro, è organizzata secondo criteri di intenso dialogo con la storia della sede ospitante. La decorazione, intesa come elemento compositivo dell'esperienza pittorica e visiva, è uno degli aspetti concettuali più rilevanti di ogni esperienza d'avanguardia. Il decoro, alla base dell'intenzione di dipingere un quadro o creare un'immagine, ci indica come all'inizio non vi sia nient'altro che la preparazione del medium: promessa della pagina bianca, horror vacui e, allo stesso tempo, impossibilità di narrazione pienamente condivisibile e luogo archetipico dell'impercettibile e del nascosto. In quanto esempi di pittura pura, un drappeggio, una venatura sfumante, un fondo astratto si presentano come correlativi della reale essenza dell'arte: mancanza, anelito, lavorìo, antefatto per innovazioni future. Parallelamente, l'allestimento dello sfondo rappresenta il legame con la tradizione, la dimostrazione di un mestiere e la manifestazione del talento: virtù dimenticate in un'epoca che sminuisce e trascura il lavoro creativo.
Pittura, fotografia, radiografia, situazioni ricreate digitalmente e collages convoglieranno in un percorso che saprà integrarsi dialetticamente con i nodi ideali del passato: il decoro come recupero di prestigio nel rapporto proficuo con la storia dell'arte, il valore come rinata occasione di riconoscere ed apprezzare predisposizione, guizzo intuitivo e capacità inventiva.
All'orizzonte di ogni pratica estetica, brillerà una scacchiera di finto marmo in affresco: simbolo dell'esistenza, campo d’azione delle potenze umane e divine, cammino del tempo e dei cicli. Simbolizzerà il basamento necessario, modello ludico ed essenziale, per riformulare la maniera dell'espressione, il linguaggio di ogni creazione...
Ivan Fassio