Jean-Paul Charles – White Noise
Jean-Paul Charles presenta questa costellazione di soluzioni, volutamente incongrua, per mimesi del miracoloso svolgersi del sensibile.
Comunicato stampa
La Corsa della Luce
a Jean-Paul Charles e Caterina Gualco
La parola luce,
Che scivola e dona colore.
Alba a filo d'acqua: fiocina.
i.f.
Una corsa contro il tempo esaurisce la propria distanza nell'attimo della consapevolezza. L'agente dinamico vuota i contenitori di spazio e percorrenza, per focalizzarsi sui grandi antagonisti: accesso, persistenza e decorso. Così si gioca la battaglia poetica nell'elemento transitorio, liquido, del presente: dono e intuizione, fuoco e sacrificio, acrobazia e traccia residua. Che cosa si utilizza? Da un lato, la sterminata sovrapposizione estetica, sociale, relazionale delle eventualità possibili, quantificabili. In seconda battuta, il campo dell'inespresso, sommerso e impercettibile, da riversare nell'universo comunicativo del contemporaneo. Per sintesi inevitabile, si giunge all'elaborazione della sostanza in forma: atto di impeto spirituale, dove il tutto si tiene nel flusso della perenne iniziativa generatrice.
La luce è, per definizione e stato, neutralizzata. Il suo posto è preso dall'autore, che individua i colori, gli intervalli, spessori e gerarchie prospettiche: in partitura celeste. A margine del suono, resta in sordina il brusio della costruzione, segno fascinoso e tremendo della combustione artistica: rumore bianco.
Jean-Paul Charles presenta questa costellazione di soluzioni, volutamente incongrua, per mimesi del miracoloso svolgersi del sensibile. La tassonomia si crea e si distrugge, si trasforma per necessità, vizio, capriccio, o per pura serendipità. Di conseguenza, seguendo di volta in volta le regole della scienza, del linguaggio, della musica, la pittura e l'immagine ascendono al livello del discorso: e lo amplificano e fagocitano, facendone racconto.
Ivan Fassio
The running of the light
To Jean-Paul Charles and Caterina Gualco
The word light,
Which glides and gives color
Dawn on water: spear
i.f.
A race against time exhausts its own distance in the instant of its self knowledge.
The dynamic agent empties the containers of space and its course, to focus on its
great antagonists: access, persistence, and passing. Thus the poetic battle plays
in transitory elements, liquid, of the present: gift and intuition, fire and sacrifice, acrobatics and residual traces. What does it use? On one side, the exterminated esthetic superposition,social, relational of eventual possibilities, quantifiable. On the other hand, the field of the inexpressive, submerged and unperceivable, to reverse in the communicative universe of the contemporaneous. For an inevitable synthesis, one arrives at the elaboration of the substance in form: act of spiritual impetus, where everything is held in the flux of the perennial generative initiative.
The light is, by definition has been, neutralized. Its position is near the author, who individualized colors, intervals, widths, and prospective hierarchies: in a celestial score. At the edge of sound there remains the mute buzz of construction, a sign both fascinating and tremendous of artisticcombustion: white noise.
Jean-Paul Charles presents this constellation of solutions, willfully incongruous, to mimic the miraculous unfolding of sensibility. The taxonomy both creates and destroys itself, transforms itself by necessity, depraved, capricious, or by pure chance. In consequence, from time to time following the laws of science, language, music, painting, and imagination, they rise to the level of discourse:and they amplify them and absorbing them, making a story of them.
Ivan Fassio