Jernej Forbici / Marika Vicari – Landskip
Non è semplicemente la doppia personale di due artisti che hanno dedicato tutta la loro arte alla natura, ma è, soprattutto, un progetto installativo che ci invita ad entrare, a farsi percorrere lentamente. Un bosco incantato che attraverso lo stormire dei rami e lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi ci racconta storie antiche. Non una mostra di denuncia, ma un memento sussurrato.
Comunicato stampa
Mentre il pianeta è a una svolta e il principale interrogativo sembra essere come salvaguardare – in extremis – l’ambiente in cui viviamo, mentre gli scienziati paventano scenari apocalittici su quello che potrebbe accadere del nostro futuro se soltanto la temperatura della Terra si alzasse di altri due gradi, due artisti ci presentano la loro idea di paesaggio.
Firmata da JERNEJ FORBICI e MARIKA VICARI, la mostra LANDSKIP – inaugurazione SABATO 16 GENNAIO h. 18-21 | Galleria PUNTO SULL’ARTE a Varese (Casbeno) – non è semplicemente la doppia personale di due artisti che hanno dedicato tutta la loro arte alla natura, ma è, soprattutto, un progetto installativo che ci invita ad entrare, a farsi percorrere lentamente. Un bosco incantato che attraverso lo stormire dei rami e lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi ci racconta storie antiche. Non una mostra di denuncia, ma un memento sussurrato.
E’ da quando ha iniziato a dipingere che JERNEJ FORBICI ci fa partecipi – con la sua pittura potente, pastosa, intrisa di echi antichi – delle devastazioni perpetrate in Slovenia dalle fabbriche di alluminio, eppure ciò che domina su quelle tele grandi, ipnotiche, è un senso di grazia, di pace regalata, che si concretizza negli sfondi dalla suggestione rinascimentale. E il dialogo diventa un canto malinconico nei delicati lavori a grafite su legno di MARIKA VICARI: distese di alberi spogli che si allungano all’infinito, prati dormienti sotto la coltre leggera della neve, rami vibranti nella brezza profumata di muschio.
“Sarà come entrare in una natura altra, in un paesaggio, dalle grandi forme: una pelle sottile fatta di terra rossa, grovigli e intrecci di piante ed erba, foglie calpestabili a ricoprire il suolo, una fonte di aria e calore, potente, che ne mantenga la freschezza e morbidezza e una di luce che anima due installazioni. La mostra si apre come un dialogo e un confronto attorno al grande tema del paesaggio, in una terra fatta e attraversata dall’uomo e da lui organizzata; lanciandosi in totale libertà, non solo per parlare di ambiente, o per fare denuncia, ma per riportare l’attenzione dell’uomo-spettatore in situazioni normali – o stranianti – che mettano il suo corpo in una relazione inedita con il naturale nei suoi molteplici aspetti. Paesaggi che evocano la terra, crepe, foreste, fenditure... metamorfosi del luogo e del tempo, dei linguaggi e delle realta che li determinano.
LANDSKIP, fa il punto delle nostre rispettive ricerche, è n momento di confronto. E’ un progetto che guarda al paesaggio sia come evoluzione della vita moderna (già antropizzato, come nel caso di Jernej Forbici) che come sola natura (quella dei boschi e degli alberi di Marika Vicari) considerata come risorsa indispensabile per la biodiversità e la bellezza.
Evoluzione della terra, manipolazione, distruzione, uomo, paesaggio, biodiversità e clima, identità e ruolo della foresta: sono questi alcuni dei temi portanti della mostra.
Con questo progetto intendiamo interrogare non solo la questione ecologica da anni protagonista della ricerca artistica, ma anche le modificazioni dell'ambiente-terra quale risultato della nostra cultura, della civiltà e della storia. Con i nostri lavori cerchiamo la definizione della nostra stessa identità nel paesaggio, inteso appunto come LANDSKIP, nel senso più antico del termine.
Ecco allora che al di là delle manipolazioni, della deforestazione e dell’inciviltà o a volte volontà stessa dell’uomo... la natura è l’unica vera risorsa capace di rigenerarsi e creare vita”.
Jernej Forbici e Marika Vicari
JERNEJ FORBICI (Maribor, Slovenia, 1980) Ha studiato al College for Visual Arts di Lubiana. Si è Laureato con lode in Pittura (cattedra prof. Carlo Di Raco) all’Accademia di Belle Arti di Venezia, cui è seguita la Laurea specialistica in arti visive e discipline dello spettacolo. Dal 1999 il suo lavoro è presente in numerose mostre personali e collettive in diversi stati europei, negli Stati Uniti, Canada, Argentina e Cina. I suoi lavori fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private. E’ stato invitato a partecipare alle Biennali: Hicetnunc, Pordenone (2003), IBCA Biennale internazionale d’arte a Praga, Padiglione tedesco (2005), Accade, 51°Biennale di Venezia (2007), 53° Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Accademie (2011). Nel 2009 la stessa Accademia di Belle Arti di Venezia gli ha dedicato una retrospettiva ai Magazzini del Sale, curata da Carlo Di Raco. Nel 2011, dopo aver pubblicato la sua prima monografia e presentato cinque retrospettive in Italia e Slovenia, è stato invitato a partecipare alla mostra Il fuoco della natura a Trieste. Nel 2012 vince una borsa di studio dal Ministero della Cultura Sloveno e viene invitato in residenza a Londra, dove si dedica allo studio dei maestri inglesi. Vive e lavora tra Kidričevo, Ptuj (Slo) e Vicenza (I).
MARIKA VICARI (Vicenza, 1979) Diplomata con lode in Pittura (cattedra prof. Carlo Di Raco) all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2003, si è laureata nel 2005 in Progettazione e Produzione delle Arti Visive alla Facoltà di Design e Arti, Università degli Studi di Architettura di Venezia. Ha studiato e lavorato su progetti site specific con artisti, curatori e fotografi internazionali tra i quali: Hans Ulrich Obrist, Lewis Baltz, Guido Guidi, Mona Hatoum, Antoni Muntadas, Armin Linke e Angela Vettese. Dal 2000 ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in Europa, Stati Uniti, Messico, Brasile, Canada e Cina. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in particolare in Europa, Canada, Stati Uniti ed Emirati Arabi. Del 2008 è l'incontro con Ermanno Olmi per il quale realizza una cartella calcografica con tiratura. Una sua opera viene scelta e consegnata dalla Città di Asiago quale premio per il Leone d'oro alla carriera. E’ costantemente presente in fiere d’arte in Europa e Canada. Vive e lavora a Creazzo (Vicenza).