Informazioni Evento

Luogo
ARCADIA ART GALLERY
Ripa Di Porta Ticinese 61 (20143) , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Per evitare assembramenti come da Decreto Legislativo, la mostra sarà presentata tramite una DIRETTA FACEBOOK dalla galleria: domenica 6 dicembre 2020, 17.30
Dal martedì al venerdì: dalle 15.00 alle 19.00;
il sabato: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00;
la domenica: dalle 15.00 alle 19.00;
su appuntamento, per ogni altro orario.

Vernissage
06/12/2020

ore 17,30 su Facebook

Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra collettiva di arte contemporanea.

Comunicato stampa

Arcadia Art Gallery di Milano presenta la Rassegna “Jeux d’Artistes”, nel rivendicare - in quanto alveo e fucina dei più coinvolgenti ed eminenti Percorsi espositivi e di riflessione -, la valenza primigenia e quindi antropologica del ‘Fare Arte’: domenica 6 Dicembre 2020, dalle ore 17.30, entro i lussuosi spazi di Ripa di Porta Ticinese 61 in Milano stessa.
Con la sinergia preziosa dei Responsabili di Galleria, Marco Mastromauro e Vincenzo Napolitano, con lo Storico e Critico d’Arte Giada Eva Elisa Tarantino, sarà indagato - attraverso le Opere pervasive di 20 Artisti contemporanei -, il Giuoco dell’Arte, “la sua propria seduttiva peculiare capacità di ‘redenzione’ e di aggregazione emozionale, la portata anagogica e suprema autentica infusa dall’Artefice all’effimero Gesto creativo cosicché esso valichi il transeunte e la materia stessa, e sollevi tutti noi dal corpo e dal Tempo, da ogni gabbia della ragione, nel perpetuare l’irripetibile”.
Con gli Artefici Alessandro Priolo, Alessandro Tambresoni, Barbara Legnazzi, Christian Consoli, Dario Murri, Franco Girondi, Gabriele Marchesi, Gianantonio Cristalli, GIGA (Alessandro Tentorio), Giuliano Grittini, Grazia Leone, Jessica Domina, Marco Tansini, Marina Von Lukas, Marisa Mezzadra, Michela D’Ottavio, Pietro Panza, Salvatore Liistro, Stesi Narkaj, Sonya Cipro, Ugo D’Angelo, “quel sogno antico di bambino che nel Segno ludico impresso al medium desideriamo ancora reiterare, e quella Storia a colori dell’umanità intera che sopravvive nell’Opera come un miracolo dato per balocco”.
(G. Tarantino).