Jimmy Katz / Luciano Rossetti – Dual Rhythms
L’evento, realizzato in collaborazione con Estensioni Jazz Club Diffuso – Slou soc.coop., offre un’affascinante esplorazione del mondo del jazz attraverso gli obiettivi di due rinomati fotografi: l’americano Jimmy Katz e l’italiano Luciano Rossetti.
Comunicato stampa
La mostra fotografica DUAL RHYTHMS. Jazz, from faces to stages, a cura di Margherita Magnino e Carolina Zani, inaugura sabato 27 luglio alle ore 18.00 negli spazi di Ma.Co.F – Centro della Fotografia Italiana a Brescia.
L'evento, realizzato in collaborazione con Estensioni Jazz Club Diffuso - Slou soc.coop., offre un'affascinante esplorazione del mondo del jazz attraverso gli obiettivi di due rinomati fotografi: l'americano Jimmy Katz e l'italiano Luciano Rossetti.
Jimmy Katz, conosciuto principalmente per i suoi ritratti iconici, ha immortalato i volti dei più grandi artisti della scena jazz internazionale. La sua opera è una celebrazione dei protagonisti del jazz, di cui ne cattura l'essenza e l'anima attraverso immagini potenti e intime. Luciano Rossetti, con il suo approccio reportagistico, ci porta dietro le quinte del mondo del jazz. Le sue fotografie documentano la vita quotidiana degli artisti, i backstage e i momenti più spontanei e autentici che spesso sfuggono agli occhi del pubblico.
La mostra rappresenta un incontro unico tra due visioni artistiche differenti ma complementari, offrendo al visitatore una visione completa e coinvolgente del mondo del jazz. Le opere esposte, circa sessanta tra bianco e nero e a colori, mettono in luce non solo i volti e le esibizioni sul palco, ma anche l'atmosfera vibrante e l'energia che permeano ogni momento della vita di un musicista jazz.
La fotografia jazz richiede disciplina sia nell'arte fotografica che nel fotogiornalismo. Oltre alla maestria tecnica, i fotografi jazz devono catturare il momento preciso, come riescono a fare Rossetti e Katz. In studio, nei club, nelle strade, al lavoro o nel momento di relax, i musicisti sono rappresentati nel loro stato più intimo, riflettendo così il processo stesso di improvvisazione del jazz. Momenti intimi quelli nelle fotografie in mostra che fanno sentire lo spettatore parte della scena jazz. L’alternanza negli spazi del museo di grandi icone, musicisti mainstream, esponenti del free jazz e nuove leve del jazz contemporaneo dà ritmo alla visita.