Joëlle Allet – Turn off the lights
Mostra personale di Joëlle Allet, artista selezionata dalla Galleria Largo Baracche di Napoli, quale vincotrice del Premio Speciale Mostra Personale al 6° Premio Arte Laguna.
Comunicato stampa
Ancora una volta un’opera interattiva, che lascia al visitatore una parte importante nel grande gioco dell’arte: Turn off the lights è il titolo della mostra che il 21 settembre 2012 aprirà al pubblico a Largo Baracche, spazio espositivo situato nel cuore di Napoli.L’artista svizzera Joëlle Allet, classe 1980, tra le vincitrici dell’edizione 2011/2012 del premio Arte Laguna, produrrà in esclusiva per la galleria napoletana un lavoro inedito, dove buio e luce si alterneranno in un dialogo guidato dal pubblico.Lo spazio, completamente immerso nell’oscurità, consentirà ai visitatori dotati di torcia di scoprire la serie di nuvole disposte lungo il percorso. Diventando oggetti sensibili alla luce grazie alla pittura al fosforo, le nuvole, conserveranno un’anima luminosa controllata esclusivamente da chi la guarda. Lux & Clouds costituiscono dunque le parti di un lavoro che aspira ad un coinvolgimento sensoriale e fisico dei visitatori. Il principio guida della Allet sembra essere quello dell’ironia, che traina una serie di combinazioni forti come la leggerezza e la materialità, un’innegabile anima pop e un impatto deciso sul pubblico, che sempre più spesso diventa protagonista. E’ molto forte, infatti, la componente umana nel lavoro della svizzera Joëlle Allet: la scultura e l’istallazione lasciano spazio all’intervento individuale per prendere vita e completarsi. L’ innovazione “sensoriale” è una caratteristica rintracciabile facilmente in tutto il suo lavoro: l’artista, ad esempio, non ha puntato su un catalogo classico per la sua prima personale al Musèe d’Art du Valais a Sion, Svizzera, ma su un libro in 3D per accompagnare il visitatore in un vero e proprio viaggio a tutto tondo nel museo, in contatto diretto con le opere. La stessa presenza delle mani della Allet è molto evidente, la fisicità che emerge dalle piccole increspature delle opere, dal voler esplicitamente evitare la liscia perfezione, suggerisce un’idea di vita, e quindi di movimento. Ancora, desiderio di evasione e anima giocosa, ma al tempo stesso disillusa, in Paperplane, 2011, il gigantesco aereo di carta, 3 metri, che fa sorridere ma al tempo stesso innesca una riflessione, perché per quanto abbia le fattezze di un aeroplano è davvero troppo pesante per volare. Le esplorazioni artistiche della Allet sono molteplici e ad oggi l’artista è stata protagonista di diverse collettive, oltre che personali, in giro per la Svizzera, a Stoccolma, in Svezia, e nella già citata Venezia.