Johannes Inderst & Raffaele Fasiello – Diaries of life

Informazioni Evento

Luogo
KUNSTHALLE EUROCENTER
Zona industriale 1/5, Lana, Lana , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile anche sabato 20 Giugno, dalle 16.00 alle 19.00.

Vernissage
19/06/2015

ore 20

Artisti
Johannes Inderst, Raffaele Fasiello
Curatori
Federico Mazzonelli
Generi
fotografia, doppia personale

Due fotografi contemporanei, un dialogo tra nord e sud. I Lavori di Johannes Inderst ripensano il motivo della natura morta, i soggetti di Raffele Fasiello colgono le impressioni di un momento.

Comunicato stampa

Due fotografi contemporanei, un dialogo tra nord e sud. I Lavori di Johannes Inderst ripensano il motivo della natura morta, i soggetti di Raffele Fasiello colgono le impressioni di un momento.

Entrambe le posizioni non rientrano in un genere definito, trascendono i confini della sensazione, invitando lo spettatore in dimensioni inaspettate, al centro della vita.

INAUGURAZIONE-EVENTO: Venerdì 19 Giugno, ore 20.00

Special guests: Alpenländische Jodler

La mostra sarà visitabile anche sabato 20 Giugno, dalle 16.00 alle 19.00.

Kunsthalle Eurocenter Lana
Via Industriale 1/5
39100 Lana (BZ)
www.kunsthalleeurocenter.com

A cura di Federico Mazzonelli

Johannes Inderst realizza cicli di opere spesso dedicate a tematiche particolari. Nel 2008 ha presentato la mostra Simboli in divenire a Merano Arte, con scatti che avevano ad oggetto una serie di alberi ritratti come “monumenti della memoria”. Alla Kunsthalle Eurocenter Lana espone in anteprima una nuova serie, scatti dedicati ai diorami che appartengono a una sorta di museo faunistico abbandonato. Ratschiller, un imbalsamatore attivo a Postal, attraverso un lavoro certosino e sviluppatosi nel corso di cinque anni, realizzò un museo privato, attraverso il quale mise in scena in diorami (ovvero ambientazioni in scala) alcuni esemplari imbalsamati della fauna locale, allestendo con ciò delle stanze private consacrate alla natura.
Il motivo della natura morta ha profondamente caratterizzato la tradizione dell’arte europea nella raffigurazione di oggetti immobili o senza vita (fiori, frutti, animali, bicchieri, strumenti musicali etc.) ed è un motivo altresì esplorato ancora oggi da grandi esponenti della fotografia internazionale.
Le immagini di Inderst ci appaiono come scenari in cui l’oggetto della rappresentazione si fa protagonista inconsueto, che rimanda alla vita, ma in vita non è. I lavori presentati alla Kunsthalle sono istantanee silenziose di un mondo in cui la morte appare colma di vita e il tempo si ferma, cristallizzato nell’istante fotografico.

La ricerca di Raffaele Fasiello si sviluppa come una narrazione visiva ininterrotta, che pur organizzandosi in cicli fotografici distinti, è caratterizzata da una forte personalizzazione dei soggetti scelti e dalla presenza costante dell’elemento autobiografico. Lontanissimo da un’idea della fotografia come indagine sociale, Fasiello sembra piuttosto interessato a un lavoro basato essenzialmente sulla memoria e sulla ricostruzione del suo percorso biografico del quale l’immagine fotografica è in grado di ridisegnare le traiettorie, dilatare la dimensione emotiva, fornire una possibilità di lettura e di “salvezza” rispetto allo scorrere del tempo e alla dimensione della perdita che con esso si trascina. Se da un lato il suo lavoro sembra rifarsi alle poetiche del corpo, dell’identità e della marginalità, dunque della fotografia pensata come diario personale, con un rimando immediato alle esperienze degli anni novanta come quelle di Nan Goldin o di Wolfgang Tillmans, dall’altro il suo sguardo porta in sé un grado di maggiore tragicità, qualcosa di lirico e insieme di oggettivo, un senso di “verità nuda” che sembra emergere dalle sue immagini. Non si tratta semplicemente del fatto che esse siano immagini “forti”, della radicale messa in comune della sfera privata che in esse si attua (le proprie storie, le proprie derive, il proprio corpo), ma di ciò che dietro a queste immagini si fa appena sentire, ciò che dietro di esse sembra muoversi e consumarsi.

BIO JOHANNES INDERST

Johannes Inderst, fotografo e insegnante, padre di quattro figli, vive a Merano e lavora a Bolzano. Nel 1989 ha studiato architettura presso l’Università di Firenze, l’anno seguente ha deciso di iscriversi alla facoltà di medicina a Innbruck. A partire da questo periodo il suo lavoro come fotografo si è fatto intenso, da allora la fotografia è al centro della sua espressione artistica. Nel corso degli anni ha realizzato molte serie di opere, ognuna delle quali con un carattere tematico ben definito.
Mostre personali
2014 Lichthof, Bolzano „Querschnitt“
2011 Lichthof, Bolzano „Nuance Diaphone“
2008 Merano Arte, „Simboli in divenire“
2005 Messner Mountainmuseum, opera ora in mostra permanente
2004 Galerie Fotoforum Bolzano, „Moränen-Wald“
2004 Kunstraum Mitterhofer, San Candido „Moränen-Wald“
2003 Cafè Kunsthaus Merano, installazione
2003 Galleria Prisma, Bolzano
2002 Cafè Kunsthaus, Merano
2000 Spazio arte Loris
Mostre collettive

2004 Merano Arte, .scapes: mostra fotografica "paesaggio alpino:mutazioni"
2011 50X50X50 Franzensfeste „cazzi miei, cazzi tuoi“
2012 Fotoforum „Übersicht“
2013 50X50X50 Franzensfeste „parenti serpenti“
2013 Merano Arte „Il mondo degli oggetti“

BIOGRAFIA RAFFAELE FASIELLO

Raffaele Fasiello nasce a Lecce il 08/01/1984.
All’età di 19 anni si trasferisce a Roma dove studia musica elettronica e tecnico del suono.
Nel 2006 si avvicina al mondo della fotografia da autodidatta.
Nel 2009 frequenta un corso di post produzione fotografica e reportage presso l’ISFCI di Roma con Claudio Palmisano e Dario Coletti.
Dal 2010 inizia a raccontare tramite la fotografia la propria vita personale con progetti della durata di un anno circa. Nasce così il suo primo vero progetto fotografico dal titolo “Insanio” datato 2010/2011.
Grazie a questo lavoro viene invitato a partecipare a una residenza artistica alla biennale Menotrentuno in Sardegna, insieme ad altri 20 fotografi emergenti under 31 europei sul tema “Giovane Violenza”.
Da questa residenza nasce il progetto fotografico dal titolo “InControLuce”.(libro catalogo Soter editrice e pubblicato su Il Fotografo giugno 2012).
Nel 2011/12 termina il suo secondo lavoro personale “Twenty-six pounds lighter without you”.
Nel 2012/13 termina un terzo progetto, commissionato, dal titolo “Che cazzo ti ridi”.
Attualmente sta lavorando al suo quarto progetto che come tema affronta la”LEGGEREZZA”.
Vive e lavora a Roma.