John Knuth – Powerplant
Brand New Gallery è orgogliosa di presentare Powerplant, la prima mostra personale in Italia dell’artista americano John Knuth. In occasione di Powerplant, Knuth esporrà due serie di lavori: un nuovo gruppo di opere realizzate con l’aiuto di migliaia di mosche e una serie di dipinti lunghi e stretti, ottenuti distendendo coperte termiche fuse sopra a pannelli di plexiglas specchiato.
Comunicato stampa
Brand New Gallery è orgogliosa di presentare Powerplant, la prima mostra personale in Italia dell’artista americano John Knuth. In occasione di Powerplant, Knuth esporrà due serie di lavori: un nuovo gruppo di opere realizzate con l’aiuto di migliaia di mosche e una serie di dipinti lunghi e stretti, ottenuti distendendo coperte termiche fuse sopra a pannelli di plexiglas specchiato.
I poliedrici lavori di Knuth esplorano i temi della trascendenza attraverso la manipolazione dei materiali. Mediante un procedimento alchemico, l’artista trasforma materiali in apparenza banali in oggetti straordinari. Il suo processo di ricerca unisce le discipline dell’estetica e della chimica per rivelare nuove vie di percezione.
Per realizzare il nuovo gruppo dei suoi popolari fly painting, Knuth ha allevato 700.000 mosche dal loro stadio larvale, nutrendole con una miscela di zucchero e vernice acrilica. Le mosche digeriscono e rigurgitano questa sostanza sui dipinti, lasciando i segni di milioni di escrementi sulla superficie di ogni tela. Mentre questo è un processo basato sul caso, Knuth esercita il controllo attraverso l’uso attento del colore e la stratificazione della pittura. I lavori ottenuti risiedono in uno spazio compreso tra il minimalismo, la performance e l’arte concettuale. Per Knuth, sintetizzano anche il panorama della sua città natale, Los Angeles, catturandone sia la densità che la distesa delle infrastrutture artificiali.
Con i suoi lavori realizzati con coperte termiche, l’interesse di Knuth per il mondo naturale si estende anche ai temi della sopravvivenza selvaggia.
Le coperte termiche o d’emergenza furono originariamente concepite per proteggere le persone in ambienti estremi. Caratterizzate da un lato di colore argento metallico, che cattura il calore del corpo, e dall’altro lato di un rosso brillante, che permette di avvistare chi lo indossa da lunghe distanze. Knuth realizza dei fori su queste coperte usando razzi di segnalazione (anch’essi utilizzati in situazioni d’emergenza), rivelando così la superficie specchiata sottostante. Superfici lisce e serene contrastano con rotture violente. Quando gli spettatori camminano intorno a queste opere, devono confrontarsi con uno spostamento e un riflesso distorto di se stessi e dell’ambiente circostante.
John Knuth
(b. 1978, Los Angeles, CA) vive e lavora a Los Angeles, California.
Ha conseguito un MFA presso la University of Southern California e un BFA nell’Università del Minesota.
Tra le mostre personali più recenti di Knuth: Base Alchemy 5 Car Garage, Santa Monica, CA; Master Plan Andrew Rafacz Gallery, Chicago, IL; Elevated Uncertainty Marie Kirkegaard, Copenaghen, Danimarca; Fading Horizon Human Resources, Los Angeles, CA.
I suoi lavori sono stati recentemente inclusi in group show presso International Print Center, New York, NY; Speed Art Museum, Louisville, KY; MassArt, Boston, MA; Self-Titled, Tilburg, NL; Loudhailer, Greene Exhibitions e China Art Objects Los Angeles.
Brand New Gallery is proud to present Powerplant, the first Italian solo exhibition by Los Angeles-based artist John Knuth. For Powerplant, Knuth will be exhibiting two bodies of work: a new group of paintings made with the aid of thousands of flies, and a series of long, slender paintings made by stretching melted space blanket material over mirrored plexiglas.
Knuth’s multifaceted work explores themes of transcendence through material manipulation. Through his alchemical process, he transforms seemingly mundane materials into extraordinary objects. His investigative process bridges the disciplines of aesthetics and chemistry to reveal new avenues of perception.
To produce this new group of his now well-known fly paintings, Knuth raised 700,000 flies from the larval stage, feeding them a mixture of sugar and acrylic paint. The flies digest and regurgitate this mixture onto the paintings, leaving millions of flyspeck markings on the surface of each canvas. While it is a chance-based process, Knuth exercises control through the careful use of color and layering of paint. The resulting works reside in a space between minimalism, performance, and conceptual art. For Knuth, they also function as landscapes of his hometown of LA, capturing both the density and sprawl of the city’s man-made infrastructure.
With his space blanket works, Knuth’s interest in the natural world extends to the theme of wilderness survival. Emergency or space blankets were originally devised to keep people safe in extreme environments. They are metallic silver on one side to trap body heat, and bright red on the reverse, making the wearer visible from great distances. Knuth melts holes in these blankets with signal flares (also used in emergencies), revealing the mirrored plexi beneath. Smooth, serene surfaces contrast with violent ruptures. As the viewer walks around these works, they are confronted with a shifting and distorted reflection of themselves and their surroundings.
John Knuth
(b. 1978, Los Angeles, CA) lives and works in Los Angeles, California.
He received an MFA from University of Southern California and a BFA from the University of Minnesota.
Knuth’s recent solo exhibitions include Base Alchemy at 5 Car Garage, Santa Monica, CA; Master Plan at Andrew Rafacz Gallery, Chicago, IL; Elevated Uncertainty at Marie Kirkegaard, Copenhagen, Denmark; and Fading Horizon at Human Resources, Los Angeles, CA. His works has recently been included in group shows at International Print Center, New York, NY; Speed Art Museum, Louisville, KY; MassArt, Boston, MA; Self-Titled, Tilburg, NL; Loudhailer, Greene Exhibitions and China Art Objects in Los Angeles.