Jorge Eielson – Gesti ancestrali e forme attuali
In mostra 30 opere, molte mai esposte prima al pubblico.
Comunicato stampa
Domani, mercoledi 4 giugno, lo scrittore e drammaturgo peruviano Mario Vargas Llosa, Premio Nobel per la Letteratura 2010, inaugurerà, alle ore 18.00 presso la RFK International House (Sala delle Colonne Ottagonali, Le Murate, via Ghibellina 12/A), la mostra d’arte ‘Gesti ancestrali e forme attuali’, organizzata dal Centro Studi Jorge Eielson di Firenze, diretto da Martha Canfield. Lo farà in qualità di Direttore del Comitato Scientifico del Centro Studi. Fino al 4 luglio sarà possibile vedere 30 capolavori di Jorge Eielson, scrittore e artista concettuale peruviano, a 90 anni dalla nascita. Si potranno osservare dipinti e sculture che ripercorreranno il percorso artistico di Eielson, realizzati dagli anni ‘60 al 2005, e il suo legame con il mondo pre-colombiano. Le opere (molte è la prima volta che vengono esposte al pubblico) sono provenienti dal Fondo Eielson e dalla Galleria Il Chiostro Arte Contemporanea di Saranno. Oltre ad originali elaborazioni astratte, su tela e materiali vari, ed installazioni, sarà possibile apprendere la nascita e l’evoluzione della celebre serie dei ‘Quipu’, opere di tela annodata di varie dimensioni e colori, che si rifanno ai quipus incaici, un antico sistema di comunicazione della cultura inca basato sui nodi. La mostra, a cura di Martha Canfield e Antonella Ciabatti, sarà visitabile dal lunedi al venerdi, dalle ore 17.00 alle ore 23.00, ad ingresso libero. L’esposizione sarà in parte replicata a Lima, presso la Casa de la Literatura Peruana, nel mese di dicembre 2014.
Jorge Eielson (Lima 1924 - Milano 2006) non è stato solo uno dei più grandi artisti peruviani contemporanei e uno dei più importanti dell’America Latina (le sue opere sono esposte in alcuni dei musei e delle collezioni più importanti del mondo, dal MoMA alle collezioni Rockefeller, Rothschild, Pompidou), ma è stato anche l’unico esempio di artista “integrale” che è riuscito ad eccellere in campi diversi: l’arte, la letteratura, il collezionismo. Vissuto principalmente in Italia dal 1950 fino alla sua morte, Eielson ha frequentato alcune delle personalità più rilevanti dell’arte contemporanea internazionale. Insieme a Fontana, Burri, Dorazio, Hains, Rotella, Capogrossi, Beuys, Buren, Noland e Venet egli ha partecipato al fermento culturale dell’epoca in perfetto tempismo con le avanguardie europee ed americane del dopoguerra. Esplorare tuttavia le sue remote radici americane attraverso la materia, nella serie astratta dei ‘Paesaggi infiniti della costa del Perù’, conduce Eielson, verso il 1960, alla riscoperta dell’uomo e della figura umana, che viene allusa nella serie di opere realizzate con gli indumenti: camicie, blue-jeans, reggiseni, guanti, calze di nylon vengono assemblati, piegati, bruciati, torti e infine annodati, lasciando in eredità un segno caratteristico, insieme ancestrale e nuovo, ludico e filosofico: il nodo.
Risale al 1963 il suo primo “quipus” , che collega idealmente la cultura dei popoli precolombiani alla sua vicenda artistica. La tela annodata sul telaio genera una tensione plastica che è la perfetta sintesi culturale, simbolica e magica di tutta la sua opera. La natura archetipica del quipus ha colpito l’immaginazione del suo autore, che ne ha fatto un nucleo semantico ed estetico con svariati significati personali e storici. Eielson elabora una visione poetica unitaria, esprimendola poi nelle sue varie declinazioni, e avvalendosi di differenti codici linguistici: ad esempio, un suo poema del 1949, Prima morte di Maria, alcuni anni più tardi diventa un romanzo, poi una piéce teatrale, poi un’installazione e infine una performance. Questo suo modo di lavorare, che gli ha procurato anche molte incomprensioni, si rivela oggi di estrema attualità. La sua stessa posizione di cittadino di vari mondi, di varie origini e culture (nazca, svedese, spagnola, italiana) ha contribuito a questa sua ricerca globale. Come per altri grandi latinoamericani, ammirati da Eielson (Fontana, Borges, Paz), la sua unica patria è l’arte.
Della mostra ‘Jorge Eielson. Gesti ancestrali e forme attuali’ è stato fatto un catalogo, in triplice lingua (italiano, spagnolo, inglese), contenente le opere, alcune poesie e un testo critico su Eielson. A corredo dell’iniziativa, sono previsti una serie di laboratori sensoriali per bambini dai 4 agli 8 anni, a cura dell’associazione Caduta Libri, per stimolare l’avvicinamento e la riflessione dei più piccoli sui temi dell’arte contemporanea. Ad esempio, i bambini potranno annodare e strappare i tessuti come Eielson, o utilizzare per i disegni le sabbie del mare (percorso guidato a pagamento, per prenotarsi [email protected], infoline 347 9053530).