Jorinde Voigt – Views on Views on Decameron
In questa sua nuova ricerca, l’artista tedesca ha voluto esplorare il rapporto che esiste tra testo e immagine, ponendosi in relazione con la cultura letteraria e visiva dell’Italia. Motivo d’ispirazione è stato il “Decamerone” di Boccaccio e in particolare la sua fortuna visiva goduta nell’arte europea fra XV e XIX secolo, attraverso le tematiche e le storie sviluppate nelle singole novelle della raccolta.
Comunicato stampa
La galleria Marie-Laure Fleisch è lieta di presentare il 25 maggio la seconda personale dell’artista tedesca Jorinde Voigt dal titolo Views on Views on Decameron. In questa occasione verranno esposte una serie inedita di disegni e collage su carta realizzate appositamente per gli spazi della galleria.
In questa sua nuova ricerca, l’artista tedesca ha voluto esplorare il rapporto che esiste tra testo e immagine, ponendosi in relazione con la cultura letteraria e visiva dell’Italia. Motivo d’ispirazione è stato il “Decamerone” di Boccaccio e in particolare la sua fortuna visiva goduta nell’arte europea fra XV e XIX secolo, attraverso le tematiche e le storie sviluppate nelle singole novelle della raccolta.
Il linguaggio visivo di Jorinde Voigt è il risultato di una formazione colta e multidisciplinare, iniziata con uno studio applicato in musica al violoncello, proseguita con un’incursione nelle scienze umane attraverso la filosofia e la sociologia e completata dagli studi in arti visive. La ricerca espressiva è iniziata attraverso la fotografia, tecnica abbandonata quando l’artista ha sentito la macchina non in grado di cogliere tutta la realtà, ma solo un aspetto della stessa. Le parole dell’artista sottolineano le ragioni che l’hanno indotta a superare l’inquadratura univoca del campo fotografico:“io provo ad osservare la struttura delle cose e non la loro impressione visiva”.
La misura, il calcolo, l’algoritmo sono gli strumenti che l’artista utilizza per catturare i fenomeni percepibili attraverso lo sguardo e ordinarli nei suoi disegni, i quali si configurano come mappe mentali derivate dai fenomeni stessi. L’artista imprime una visione dinamica al suo sguardo attraverso l’uso di linee, curve, frecce e annotazioni che le permettono di rendere visibile ciò che è immateriale e invisibile.
Le trascrizioni di Jorinde Voigt sono il risultato di una complessa scomposizione di ciò che osserva, elaborata attraverso differenti punti di vista, il cui effetto è determinato da una serie di fattori che agiscono in maniera simultanea, come il tempo, l’angolazione o la rotazione dei particolari osservati.
I lavori entrano in relazione con il fruitore consentendogli di percepire gli aspetti meno evidenti della realtà e offrendogli la possibilità di sperimentare una nuova chiave di lettura.
Jorinde Voigt ha proseguito la sua ricerca volgendo la sua indagine ai testi visivi e a quelli letterari adoperando il collage che viene ad interagire con il disegno. L’uso di sagome colorate, ritagliate e montate su carta, in cui forma e colore sono in rapporto sincronico, viene a configurarsi come un ulteriore strumento espressivo del lavoro di Jorinde Voigt. L’insieme degli elementi si comportano come un insieme di notazioni musicali che definiscono una partitura, dove ogni elemento è indissolubilmente legato all’altro.
In questo percorso s’inserisce appunto “Views on Views on Decameron”, serie nella quale Jorinde Voigt elabora un procedimento di doppia visione, risultato di un processo di percezione di alcuni documenti visivi (dipinti o miniature) ispirati alle novelle di Boccaccio. La doppia visione è il risultato di un procedimento che parte dallo scrittore italiano e, passando attraverso lo sguardo dell’artista antico (come Botticelli, Rubens o E. B. Leighton), giunge fino a Jorinde Voigt che nella lettura di queste immagini si domanda: “Com’è in realtà il quadro attraverso la mia percezione, durante il periodo nel quale l’ho osservato? Com’è stato percepito dal pittore la tematica (della novella) nel periodo storico nel quale ha vissuto?”.
In occasione della mostra verrà pubblicato il libro d’artista edito da cura.books.
Jorinde Voigt nasce nel 1977 a Francoforte sul Meno, in Germania. Vive e lavora a Berlino. Nel 2012 vince il Guerlain Contemporary Drawing Prize. Tra le mostre personali ricordiamo: il Luminato Festival al Royal Ontario Museum di Toronto (Giugno 2012), la doppia personale con Gregor Hildenbrandt presso il Museum Van Bommel van Dam, Venlo, Paesi Bassi; Von der Heydt Museum di Wuppertal, Germania; Gemeentemuseum, L’Aia, Paesi Bassi; NKV Nassauischer Kunstverein di Wiesbaden, Germania. Le opere di Jorinde Voigt si trovano in prestigiose collezioni quali: Collezione Hoffman, Berlino; Museo Nazionale Kupferstichkabinett, Berlino; Kunstmuseum Stuttgart, Stoccarda e di recente anche presso il MoMA, New York e il Musée d’Art Moderne du Centre Pompidou, Parigi.