Jory Fedele – La scultura lingua viva
Jory Fedele (1945) allievo a Brera di Mauro Reggiani (1897/1980) e di Giacomo Benevelli (1925/2011) Nel 1968 Carlo Levi chiede a Jory di scolpire una pietra arenaria grezza e abbandonata in giardino, rimasto entusiasta dell’opera gli concede di scolpirne altre ancora nella sua pineta di Alassio.
Comunicato stampa
Dell’opera di Jory mi ha immediatamente affascinato il senso di mistero che la pervade. Su ogni opera aleggia l'enigma. Rappresenta forse un gatto accovacciato? Un felice gatto ronfante, questa bella pietra arenaria? O piuttosto sono visceri caldi, o un pesce volante? O reperti archeologici? Vengono dalla lontana civiltà Maya, hanno perso il colore sotto l'acqua nel lento fluire dei secoli, o si sono tostate nel forno di un ciclopico fornaio dell'Isola di Vulcano? ( Ada Zunino )