Josè Angelino e Simone Pappalardo – Millis ()
Performance sonora Millis () di Josè Angelino e Simone Pappalardo, nata dall’incontro tra i due artisti.
Comunicato stampa
MILLIS ( )
performance di
JOSE’ ANGELINO
SIMONE PAPPALARDO
&
Tavola Rotonda
Che cosa intendiamo quando parliamo del rapporto Arte e Scienza?
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
Domenica 31 marzo 2018 - h. 15.00 – 18.00
a cura di Giuliana Benassi
Domenica 31 Marzo 2019 alle ore 15.00 si terrà, presso la Project Room del MAMbo di Bologna la performance sonora Millis () di Josè Angelino e Simone Pappalardo, nata dall’incontro tra i due artisti.
Alle 16.00 una Tavola Rotonda Che cosa intendiamo quando parliamo del rapporto Arte e Scienza? affronterà con gli artisti Josè Angelino e Simone Pappalardo, lo scienziato Alessandro Chiarucci (docente Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) la tematica del rapporto Arte-Scienza a partire dal lavoro performativo degli artisti.; modera Serena Carbone (storica dell’arte e curatrice della mostra No, Oreste, No!).
Il progetto è a cura di Giuliana Benassi e si colloca all’interno della mostra "No, #Oreste, No! Diari da un archivio impossibile" in corso fino al 5 maggio 2019 che ha trasformato la Project Room del MAMbo in spazio di relazioni per incoraggiare l’incontro e il dialogo, ricreando la capacità di fare rete propria di Oreste.
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Millis() è un’orchestra di strumenti automatici, i cui parametri sono fortemente interconnessi e tendono a creare un singolo ecosistema a forte biodiversità. La performance nasce dalla suggestione visiva e concettuale di "tiers paysage” e “jardin en mouvement” per interpretarne i meccanismi evolutivi attraverso un sistema di feedback. L’orchestra è controllata sia da algoritmi non deterministici che monitorano e modificano matrici di feedback, sia da forme elettromeccaniche di modulazione e timing, in modo fortemente interdipendente. L’idea di riciclo e più in generale di "spazio residuale” e di “timbro residuale”, è fortemente replicata su più livelli della performance. Ogni singolo strumento/installazione è costruito per esplorare differenti materiali indagandone i limiti, cercando una completa fusione, in tempo reale, fra parametri di controllo della forma musicale e meccanismi di generazione del suono. Tutto ciò crea un vocabolario di timbri elettromeccanici in continua trasformazione.
José Angelino, vive e lavora a Roma. La sua ricerca artistica è ispirata dall'osservazione delle dinamiche degli eventi naturali, del loro verificarsi e dello sviluppo "preferenziale" che caratterizza i comportamenti fisici degli elementi per trasformarli e trasfigurarli poeticamente in installazioni. Nel 2011, dopo anni di sperimentazione appartata inizia a esporre e nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja. Nel 2014, ha partecipato alla grande rassegna internazionale European Glass Experience, promossa dal Consorzio Promovetro di Murano come progetto itinerante nei maggiori musei del vetro. Nel 2016 gli viene riconosciuto il premio “Arte Fiera 40” in occasione dei 40 anni della fiera di Bologna. Tra le mostre più significative ricordiamo: “Corteggiamenti” Galleria Alessandra Bonomo, “Cinque mostre” American Academy Rome, “Artefiera 40” Pinacoteca di Bologna, ”Swing” Galleria Alessandra Bonomo Roma, THERE IS NO PLACE LIKE HOME, Torino Festival NEXST con la quale ha vinto il Premio Artribune, “Lunghezze d'onda” Palazzo Sforza Cesarini Genzano, Domaine Sigalas, Baxes, Santorini, Greece, Museu do Vidro da Marinha Grande, Real Fábrica de Vidrio de la Granja Segovia, Museo del Vetro Murano, “confini apparenti” Intragallery Napoli, 519+40 Fondazione Pastificio Cerere, Siderare Forte Portuense Roma Fondazione Volume, “Unisono” Temple University Roma, “ho qualcosa da dire…ho qualcosa da fare” Ex Mattatoio di Testaccio Roma.
Simone Pappalardo, vive e lavora a Roma. Si è diplomato in musica elettronica presso il conservatorio Santa Cecilia di Roma. La sua ricerca parte dal timbro con un’attenzione particolare ai processi fisici che lo generano, anche attraverso la creazione di strumenti musicali elettronici, installazioni di sound art e l’esplorazione di materiali con tecniche di physical computing. Sue opere sono state eseguite ed allestite in molti festival internazionali: Huddersfield contemporary music festival, imprudences festival a Parigi, Sound and music conference di Amburgo, Passegen Festival in Colonia, conservatorio di Pechino per il festival Musicacoustica, Accademia di Romania, Accademia Americana durante varie edizioni del festival di Nuova Consonanza, Museo Macro di Roma, teatro del Globo di Buenos Aires, Artefiera a Bologna, Festival cinque giornate di Milano, Emufest, Museo collezione Manzù di Ardea, Auditorium parco della musica di Roma, Biennale dei giovani artisti del mediterraneo ad Atene, irish sound science and technology association Festival, New York elettronica music Festival, durante la rassegna Open Museum Open City presso il MAXXI di Roma, per il festival Digital Life della fondazione Romaeuropa, Media art festival, Les Amplitudes presso la chaux de fond , Ars Electronica di Linz e molti altri .E’ stato in residenza presso il Goethe institut di Berlino nel 2016. Ha vinto il premio Media art Festival al Maxxi di Roma nel 2008. Ha vinto una menzione speciale al premio nazionale delle arti.
Alessandro Chiarucci è professore ordinario all'Università di Bologna dal 2014. Botanico ed ecologo con attività di ricerca in scienza della vegetazione, ecologia delle comunità, biogeografia, macroecologia e biologia della conservazione.
La sua ricerca è focalizzata sulla comprensione dei pattern e dei processi di coesistenza delle specie negli ecosistemi e nello sviluppo di metodi per la quantificazione della biodiversità. Collabora con gruppi di Ricerca europei ed extraeuropei nell'ambito di vari progetti di ricerca teorici e applicati.
Considera la Scienza come il proprio contributo ad un mondo migliore, pacifico e prosperoso, sia per gli uomini che per gli altri abitanti della Terra.