José Angelino / Tristano di Robilant – Oblique Magie del Tempo
Il titolo della mostra Oblique Magie del Tempo è tratto da un verso del poeta Vincenzo Cardarelli e fa emergere la volontà da parte degli artisti di superare i confini temporali creando nessi tra i ritrovamenti archeologici e le opere.
Comunicato stampa
Il 5 dicembre inaugura presso il Museo Archeologico di S.Scolastica a Bari la mostra “Oblique Magie del Tempo” con opere site-specific di José Angelino e Tristano di Robilant realizzate per gli ambienti del museo, recentemente rinnovati.
Il titolo della mostra Oblique Magie del Tempo è tratto da un verso del poeta Vincenzo Cardarelli e fa emergere la volontà da parte degli artisti di superare i confini temporali creando nessi tra i ritrovamenti archeologici e le opere.
I due artisti progettano una installazione nelle aree degli scavi, studiando il sito e riferendosi alla collezione del Museo, collocando le loro opere in modo da mettere in luce le aree ancora da scoprire, sottolineando alcuni siti e generando connessioni fra gli antichi reperti greci, le strutture medievali e i loro lavori.
José Angelino illuminerà lo spazio attraverso delle traiettorie luminose con l’intento di dirigere lo sguardo verso elementi significativi del luogo, secondo una traccia che permette alle ceramiche, alle terrecotte e alle fusioni in vetro colorate di Tristano di Robilant di risaltare all’interno dello spazio in modo complementare.
L’intervento di Angelino consiste nell’inserimento di un’opera mobile in vetro, ottone, gas Argon e gas Neon, collocata nella parte centrale del chiostro, da cui sarà emessa la pulsazione naturale della Terra, frequenze della risonanza di Schumann, e di dispositivi realizzati utilizzando materiali inerti e naturali in grado di captare e amplificare le vibrazioni dell’ambiente circostante.
I lavori in ceramica e vetro di Tristano di Robilant seguono e intervallano il percorso museale, creando un equilibrio tra luce, colore e strutture geometriche, suggerendo forme e profili primitivi. La purezza del vetro, unita alle qualità plasmabili della terracotta, contribuisce a creare un’atmosfera ancestrale in cui le sculture segnano e scandiscono il cammino del visitatore.
Il catalogo della mostra conterrà un testo critico di Lorenzo Madaro e le immagini delle opere allestite nel Museo.
Gli artisti
Josè Angelino (Ragusa, 1977) vive e lavora a Roma. Laureato in Fisica con una tesi di laurea sulla “Codificazione di stimoli visivi svolta da una rete neurale”, nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja e nel 2016 a Bologna il premio “ArteFiera40”. Tra le sue mostre più recenti: Coltivare l’Arte, Cappella di S.Caterina, Isola Bisentina (2022); Resistenze, Museo di Palazzo Collicola, Spoleto (2021); La Forma dell’Oro, Building Gallery, Milano (2021); Millis (2020), Teatro India, Roma; Sometimes it leaps forth, Seen, Anversa (2020).
Tristano di Robilant (Londra, 1964) vive e lavora a Ripabianca.
Dopo essersi diplomato alla University of California - Santa Cruz, nel corso degli anni ha sperimentato con diversi materiali: ceramica, bronzo, alluminio e vetro, lavorando anche con il disegno, la fotografia e la scrittura. Ha esposto in mostre personali e collettive come Galassie Peculiari, Museo della Ceramica, Mondovì (2022); The window speaks to me, Venice Glass Week, Magazzino Gallery, Palazzo Contarini Polignac, Venezia (2020); Youth, Tristan Hoare Gallery, Londra (2019); Tristano di Robilant, Museum of Contemporary Art, San Diego (2016); Lance Fung Gallery, New York (1998); Holly Solomon Gallery, New York (1993).