Josef Albers – Sublime Optics
La mostra esplora la componente spirituale dell’arte dell’autore tedesco. Albers, di formazione cattolica, religione che non ha mai abbandonato per tutta la sua vita, ha incorporato il linguaggio figurativo della tradizione cristiana in molti dei suoi lavori, interpretando la trasformazione del colore e del tratto come eventi spirituali se non addirittura di natura mistica.
Comunicato stampa
Dal 26 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 la Fondazione Stelline, in collaborazione con la Josef & Anni Albers Foundation, ospita la prima esposizione monografica a Milano delle opere di Josef Albers, grande artista modernista ed esponente del Bauhaus.
“Josef Albers: Sublime Optics” esplora la componente spirituale dell'arte dell’autore tedesco. Albers, di formazione cattolica, religione che non ha mai abbandonato per tutta la sua vita, ha incorporato il linguaggio figurativo della tradizione cristiana in molti dei suoi lavori, interpretando la trasformazione del colore e del tratto come eventi spirituali se non addirittura di natura mistica.
Curata e allestita da Nick Murphy (Projects Director della Josef and Anni Albers Foundation), sulla base di un progetto ideato e curato da Nicholas Fox Weber (Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation), “Josef Albers: Sublime Optics” offre una prospettiva unica su questo maestro del Bauhaus.
L’iniziativa alla Fondazione Stelline è il primo “ritorno a Milano” delle opere dell’artista dopo quasi 80 anni di assenza da quando - nel 1934 - Wassily Kandinsky organizzò una mostra di stampe di Albers nel capoluogo lombardo a un anno dalla chiusura della Bauhaus (di cui Albers fu studente e docente dal 1920 al 1933). E torna a Milano a pochi passi da quel “Cenacolo” di Leonardo da sempre ammirato dall’artista tedesco.
La mostra raccoglie rari disegni giovanili, vetri colorati, vetri sabbiati e una selezione di dipinti astratti.
Il percorso espositivo presenta oltre settanta lavori realizzati all'inizio della sua carriera artistica, quando insegnava in Vestfalia fino agli ultimi giorni della sua vita: dal primissimo disegno conosciuto fino all'ultimo Omaggio al Quadrato. Tutte le sue opere sono pervase dalla purezza e dall’onestà di pensiero dell’artista, ma soprattutto dal suo credere fermamente che, applicando il talento artistico con dedizione e verità, sia possibile trasformare la realtà quotidiana in modo miracoloso.
La Fondazione Stelline e la Josef and Anni Albers Foundation sono liete di annunciare che questa mostra si avvarrà per la prima volta della preziosa collaborazione di E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus, grazie alla quale i reclusi del Carcere di Bollate saranno impegnati in diverse fasi del processo espositivo, dalla creazione degli allestimenti, fino alla partecipazione a momenti artistici e teatrali.
In contemporanea, dal 2 ottobre al 1 dicembre 2013, la Josef and Anni Albers Foundation, in collaborazione con l'Accademia di Brera che ospita la mostra, porta a Milano i metodi di insegnamento di Josef Albers e le opere dei suoi allievi con una esposizione dal titolo: Imparare a vedere: Josef Albers professore, dal Bauhaus a Yale.
In questa rassegna complementare si rivela l’impatto dirompente del suo rivoluzionario modo di insegnare sviluppatosi nell'arco di quattro decenni.
Albers ritiene che l'arte ha origine dalla “discrepanza fra fatto fisico ed effetto psichico”. L’amplificazione della percezione visiva stimolata nel visitatore dalle sue opere, costituisce lo strumento ideale per gestire la disarmonia contemporanea provocata dalle distrazioni che ci circondano.
“E' per noi motivo di grande orgoglio poter offrire a Milano una personale di Josef Albers dopo 80 anni che l'artista non era presente con proprie esposizioni nella nostra città” – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Stelline PierCarla Delpiano – “Voglio ringraziare per la collaborazione The Josef and Anni Albers Foundation.” – ha proseguito la Delpiano – “Come Fondazione siamo consapevoli dell'importanza che rivestiva per Albers la necessità di rendere accessibile l'arte al maggior numero di persone, compresi coloro che non possono liberamente godere di questo privilegio. Ecco perché, insieme alla Josef and Anni Albers Foundation, abbiamo avviato la preziosa collaborazione con E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus e il carcere di Bollate, per avvicinare i detenuti all'arte tramite attività culturali e artistiche. Quest'iniziativa afferma ancora una volta lo spirito solidale Ambrosiano di cui la sede della Fondazione è un simbolo.” Ha concluso la Delpiano.
Josef Albers nacque il 19 marzo 1888 a Bottrop, in Vestfalia. Dopo aver compiuto studi artistici a Berlino e Monaco, nel 1920 entrò nella Bauhaus a Weimar. Nel 1923 Albers fu nominato docente del Corso Preparatorio, un corso obbligatorio per tutti i nuovi studenti che continuò quando la scuola si trasferì a Dessau nel 1925.
Nel 1933 l’artista emigrò con la moglie Anni Albers negli Stati Uniti, dove fu incaricato di istituire una Facoltà di Arte presso il Black Mountain College, nella Carolina del Nord. Lì rimase insieme alla moglie Anni fino al 1949.
Nel 1950 Albers iniziò la serie di opere Omaggio al Quadrato, dipinti a olio su masonite, e nello stesso anno accettò la nomina a Direttore della Facoltà di Design dell’Università di Yale.
Nel 1963 la Yale University Press pubblicò il volume Interazione del colore scritto dall’artista, in cui vengono sintetizzati i principi della sua incessante esplorazione della mutabilità e relatività del colore. L’opera è basata sulle sue rinomate lezioni sulle proprietà del colore note come “The Color Course.”
Nel 1971 Josef Albers fu il primo artista vivente a cui il Metropolitan Museum of Art di New York dedicò una retrospettiva.