Josef Koudelka – Vestiges 1991-2014
Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent’anni il grande fotografo membro dell’agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca.
Comunicato stampa
Il Forte di Bard presenta dal 7 dicembre 2014 al 3 maggio 2015, Josef Koudelka – Vestiges 1991-2014. Si tratta della prima esposizione assoluta in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo membro dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all’Algeria, dalla Turchia all’Italia e oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un’esplorazione davvero unica che non ha precedenti in luoghi simbolo come il Tempio di Delfi, i Templi di Zeus e Poseidone in Grecia, il Foro Romano e la Via Appia a Roma, il Tempio di Sibilla a Tivoli, il Tempio di Apollo in Turchia, le tombe di Petra in Giordania, le rovine di Sabratha, in Libia.
Prima di Koudelka nessuno aveva mai tentato di realizzare una così ampia documentazione fotografica di questi luoghi storici. Un lavoro fatto di grande costanza e perseveranza. L’artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l’atmosfera malinconica ma con l’obiettivo di restituirne l’autentica bellezza. Il suo intento è usare l’arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza: è questo l’ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio. Un viaggio in costante divenire che si arricchisce di nuovi capitoli.
In mostra al Forte di Bard oltre sessanta fotografie di cui 22 panoramiche di grandissime dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell’approccio del fotografo e della cifra stilistica del suo lavoro con il suggestivo senso di camminamento tra le rovine. La disposizione delle immagini, all’interno delle sale delle Cannoniere della fortezza, rievoca un percorso alla scoperta di luoghi straordinari che Koudelka ha voluto immortalare per documentarne e promuoverne la bellezza, da maestro dell’immagine e del paesaggio. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges, oltre alla possibilità di soffermarsi nella consultazione dei più importanti libri sui progetti fotografici dell’artista.
La Valle d’Aosta nel progetto Vestiges
L'artista ha accolto la proposta del Forte di Bard di trascorrere diverse giornate in Valle d'Aosta dove ha realizzato uno shooting site specific dal quale sono scaturite due nuove immagini legate alle significative vestigia romane presenti nella regione alpina che sono ora entrati a far parte integrante del progetto Vestiges: la prima realizzata lungo la Strada romana delle Gallie a Donnas, la seconda al Teatro Romano di Aosta. Il site specific intende anche essere un omaggio alle celebrazioni del bimillenario della morte dell’imperatore Augusto, fondatore di Augusta Praetoria che divenne colonia augustea.
A Josef Koudelka, genio della fotografia, sono dedicate importanti esposizioni, come la grande retrospettiva della sua opera ora conclusasi all’Art Institute di Chicago e la mostra in corso al Paul Getty Museum di Los Angeles che farà poi tappa alla Fondacion Mapfre di Madrid.
. Il fotografo, che interverrà all’apertura della mostra, parteciperà anche a uno special event nel corso della mostra, dedicato ai suoi progetti più rilevanti oltre ad un Q&A con il pubblico.
. I 22 landscape di grandi dimensioni, ritratti eccezionalmente da Koudelka, sono raccolti e presentati in un booklet di pregio edito dal Forte di Bard.
. Per le scuole, sono previste visite guidate a contenuto storico, traendo spunto dalle foto d’artista del maestro.
. La mostra è sostenuta da Hotel Bellevue Cogne - Relais & Châteaux (hotelbellevue.it)
Biografia
Josef Koudelka nasce il 10 gennaio 1938 a Boskovice, un piccolo paesino della Moravia, ex Cecoslovacchia. Si laurea in ingegneria aeronautica ma, fino al 1970, segue un gruppo di Gitani cecoslovacchi prendendo parte anche ai loro spettacoli teatrali. Diventa membro dell’Unione di Artisti Cecoslovacchi.
Nel 1966 pubblica un libro sull’opera teatrale Ubu Roi. A partire dal 1967 si dedica completamente alla fotografia. Nello stesso anno presenta per la prima volta il suo lavoro sui Gitani. Nell’agosto 1968 fotografa le truppe del Patto di Varsavia che invadono le strade della capitale della Cecoslovacchia e mettono fine alla Primavera di Praga. Le sue immagini fanno il giro del mondo. Inizialmente diffuse in modo anonimo, gli fecero in seguito guadagnare il Robert Capa Prize. Nel 1970 lascia il suo Paese e si stabilisce in Inghilterra sino al 1979, diventando di fatto senza patria. Nel 1974 entra a far parte di Magnum Photo e diventa amico di Henri Cartier-Bresson e Robert Delpire.
Nel 1975 viene organizzata un’importante mostra di sue fotografie al MoMA di New York. Da questo momento in poi esporrà nelle maggiori istituzioni museali in Europa, fra cui la Hayward Gallery di Londra, lo Stedeliijk Museum di Amsterdam, il Palais de Tokyo a Parigi. Nel 1986 comincia a usare una fotocamera panoramica e prende parte alla Mission Photographique de la Datar (un comitato di fotografi che documentava il paesaggio francese degli anni ottanta). Diventerà in seguito cittadino francese. Dopo vent’anni di esilio, torna nel suo Paese natale nel 1990, per seguire la Rivoluzione di Velluto. Le foto scattate in quel 1968 sono finalmente pubblicate anche a Praga. Fotografa il suo Paese, il paesaggio più devastato d’Europa, e nasce l’opera “Black Triangle”. Comincia il suo lavoro sui siti archeologici greci e romani nel Mediterraneo nel 1991.
Le sue più importanti pubblicazioni sono: “Gypsies” (Prix Nadar, 1975); “Exiles” (1988); Chaos (2000); “Invasion Prague 68” (2008); “Lime” (2012). Koudelka ha vinto la Robert Capa Gold Medal Award nel 1969; il Grand Prix de la Photographie in Paris nel 1987, l’Henri Cartier-Bresson Award nel 1991 e l’Hasselblad Award nel 1992. Dal 2009 è membro della Berlin Academy of Arts.