Joseph Beuys e Napoli a 100 anni dalla nascita
Numerose iniziative per ricordare uno dei più importanti artisti tedeschi del ventesimo secolo: TALK, UNA MOSTRA e UNA RASSEGNA DI DOCUMENTARI.
Comunicato stampa
Artista d’azione, attivista, ambientalista, scultore, performer, disegnatore e professore all’Accademia d’Arte di Düsseldorf: Joseph Beuys avrebbe compiuto 100 anni il 12 maggio 2021. All’artista che con le sue idee, le sue opere e il suo impegno politico ha avuto un impatto significativo sul panorama artistico internazionale del dopoguerra, il Goethe-Institut dedica numerosi progetti e collaborazioni in tutto il mondo.
Ad inaugurare l’anno dedicato a Beuys sarà Casa Morra - Archivio d’Arte Contemporanea, con un talk online sull’artista tedesco in programma il 9 maggio. Ad intervenire ci saranno critici ed esperti che, come nel caso di Achille Bonito Oliva, Michele Bonuomo, Mario Franco o Italo Tomassoni, hanno seguito personalmente il percorso dell’artista in Italia. Dalla Germania interviene Petra Richter, autrice del volume „Joseph Beuys. Ein Erdbeben in den Köpfen der Menschen. Neapel-Rom 1971-1985” (trad.: „Un terremoto nella testa delle persone. Napoli-Roma 1971-1985”, ed. Richter 2017). Con un’introduzione dell’Ambasciatore Tedesco Viktor Elbling.
A seguire, l’11 maggio a Casa Morra s’inaugura la mostra Beuys e Napoli a cura di Giuseppe Morra, che raccoglie l’eredità culturale dai soggiorni dell’artista a Napoli e in Italia tra il 1971 e il 1985. In mostra ( fino a novembre) si segnala la proiezione di cinque film negli spazi degli Archivi Mario Franco: al regista napoletano si deve la più completa documentazione filmica della collaborazione tra Lucio Amelio e Beuys a partire dalla prima mostra La rivoluzione siamo noi (1971) alla Modern Art Agency. Per celebrarne il cinquantenario, la programmazione inaugurerà con l’omonimo film che sarà proiettato insieme a „Der Tisch”, filmato donato da Beuys al regista napoletano nel formato originale in 16mm, che documenta una delle sue prime azioni all’Accademia di Düsseldorf (1971). Della collaborazione tra il gallerista napoletano e l’artista tedesco, Franco documenta altre azioni come „Vitex agnus castus”, realizzata per Arena: dove sarei arrivato se fossi stato intelligente! (1972), e „Diagramma Terremoto”, contestuale a Terremoto in palazzo (1981). Di questa seconda azione Petra Richter restituisce una suggestiva immagine di Beuys, descrivendolo come un „sismografo umano […] assorbito nel tracciare le vibrazioni di un terremoto immaginato allo stesso modo in cui una macchina ECG registra l’attività elettrica del cuore umano”. Dell’ultima grande mostra a Capodimonte, Palazzo Regale (1985) – raccontata da Michele Bonuomo come “una definitiva architettura di tutta la sua produzione, quasi […] un testamento” – Franco realizza un filmato con l’ultima intervista all’artista tedesco sulla sua opera e sul suo legame con Napoli e l’Italia.
Negli spazi della Fondazione sarà possibile vedere anche una serie fotografica di Gerardo Di Fiore che testimonia l’incursione di Beuys nel contesto dell’azione „Hic Sunt Leones” (1972) del collettivo Galleria Inesistente, una selezione di multipli e un’inedita documentazione fotografica di Vettor Pisani sullo storico contributo di Beuys a Documenta 5 (1972), dove per cento giorni l’artista allestì l’ufficio per l’“Organizzazione per la democrazia diretta tramite referendum”. Il percorso della mostra si chiude con un’appendice della sala permanente dedicata all’artista tedesco, allestita nel 2017 con materiali donati da Lucrezia De Domizio Durini: un approfondimento su Difesa della natura a Bolognano, dove il 13 maggio 1984 Beuys aprì uno spazio di discussione pubblica sui temi della difesa della natura e della creatività individuale.
Dal 12 al 16 maggio in streaming una rassegna di documentari su Beuys sulla piattaforma online.artecinema.com. Una selezione di film curata da Laura Trisorio in collaborazione con Goethe-Institut, che propone tra gli altri, “Joseph Beuys: I Like America and America Likes Me”, un corto di Helmut Wietz in cui si ripercorrono i tre giorni in cui a New York nel 1974 Beuys rimase chiuso in una gabbia con un coyote. „Joseph Beuys, Transformer” di John Halpern, un documentario che riprende l’artista durante l’allestimento della sua grande retrospettiva al Guggenheim Museum di New York; „Beuys” di Andres Veiel, uscito al cinema nel 2017, ricostruisce la vita di Joseph Beuys tra arte, insegnamento e politica restituendo il clima di dibattiti, resistenza e utopia in cui operò il carismatico artista tedesco. Per la preparazione del film il regista tedesco incontrò e intervistò nel 2015 numerosi protagonisti di una stagione indimenticabile dell’arte contemporanea a Napoli, Mario Franco, Liliana ed Ernesto Esposito, Fabio Donato, Lucia Trisorio.
In Italia il calendario delle celebrazioni comprende eventi online, dibattiti, mostre e rassegne filmiche. Beuys ha lasciato un segno importante nel Belpaese, soprattutto a Napoli, dove il ricordo delle sue performance e delle sue installazioni è ancora molto vivo sia tra il pubblico sia tra galleristi e collezionisti.
Racconta Maria Carmen Morese, direttrice del Goethe-Institut di Napoli: “Per tutta la sua vita Beuys ebbe un profondo legame con il Sud Italia. Oggi a 50 anni dalla prima mostra in Italia, nell’epoca dei grandi movimenti giovanili che scendono in piazza per la protezione dell’ambiente, colpisce intensamente L’attenzione dell’artista per la natura, per la vita delle persone semplici. Ognuno reca in sé il potenziale creativo per migliorare la propria vita e quella della società, così il pensiero di Beuys. Il Goethe-Institut di Napoli, di cui ricorre quest’anno il 60esimo anniversario, sostenne fin dall’inizio le iniziative dell‘artista, per esempio l’esposizione del 1978 in Villa Pignatelli.”
Gli appuntamenti con l’artista tedesco continueranno a giugno, con iniziative in collaborazione con il museo Madre e con un progetto radiofonico, Beuysradio, una serie di podcast che il Goethe-Institut ha prodotto per ricordare i luoghi deputati della vita dell’artista, dei quali uno sarà dedicato a Napoli e curato da Francesca Blandino.
Info Programma:
Tavola rotonda, 9 maggio: Il link all’evento facebook dove sarà possibile seguire la diretta streaming: https://www.facebook.com/events/923325328446592
Mostra, 11 maggio – 13 novembre, presso Casa Morra: Aperto su prenotazione da martedì a venerdì, 10:00-17:00. I film saranno proiettati tutti i mercoledì alle 18.00 su prenotazione (ad eccezione dei mesi di luglio e agosto) negli spazi degli Archivi Mario Franco. Per info e prenotazioni: [email protected]; [email protected]