Joseph Kosuth – Colour In Contextual Play / Neon in Contextual Play

Informazioni Evento

Mazzoleni presenta Colour In Contextual Play. An installation by Joseph Kosuth a cura di Cornelia Lauf e Neon in Contextual Play: Joseph Kosuth and Arte Povera a cura dello stesso artista.

Comunicato stampa

Dal 31 ottobre 2017, nel suo storico spazio in Piazza Solferino 2 a Torino, Mazzoleni presenta Colour In Contextual Play. An installation by Joseph Kosuth a cura di Cornelia Lauf e Neon in Contextual Play: Joseph Kosuth and Arte Povera a cura dello stesso artista. L’inedita installazione dell’artista americano Joseph Kosuth (n. 1945)- presentata in primavera nella sede londinese della galleria e successivamente ripensata e ampliata per gli spazi storici di Torino- include opere di Pier Paolo Calzolari (n. 1943), Enrico Castellani (n. 1930), Lucio Fontana (1899–1968), Yves Klein (1928–1963), Piero Manzoni (1933– 1963), Mario Merz (1925-2003), Emilio Prini (1943-2016) e lo stesso Kosuth.

Colour In Contextual Play. An installation by Joseph Kosuth nascedalla collaborazione tra l’artista e Cornelia Lauf, che a partire da una suggestione dell’amico e mentore, l’artista poverista Emilio Prini, ha lavorato alla selezione degli artisti dando vita a un percorso arricchito dalle connessioni creative scaturite dalle relazioni personali tra i singoli autori. La curatrice ha voluto così sottolineare l’importanza della natura stessa dell’ispirazione artistica, che si genera attraverso un fruttuoso scambio dialettico.

La mostra riflette sul concetto di colore, qualcosa di più di un fil rouge passivo, pacato osservatore e protagonista suo malgrado della genialità dei singoli, o oggetto più che soggetto di certe esposizioni che ne vogliono indagare solo la mera componente estetica e decorativa.

Il colore in questa mostra è protagonista attivo: una voce riconoscibile nel coro armonico prodotto dalle opere presenti in galleria, fino ad approdare agli esiti di un materiale che da funzionale si fa arte attraverso il gesto estetico: il neon. Il colore perde la sua componente materica legata al pigmento per arrivare a creare sfumature cromatiche di pura luce. Questo passaggio, formale e concettuale, verrà reso protagonista nello spazio torinese attraverso un’intera e inedita sezione dedicata al neon. Questo progetto espositivo è stato fortemente voluto dallo stesso Kosuth, che ha reso così omaggio all’Arte Povera e alle sue sperimentazioni artistiche in una città come Torino.

Opere monocrome realizzate da Castellani, Fontana, Klein e Manzoni sono accostate alla serie di lavori "Art as Idea as Idea" realizzata da Kosuth nel 1968 e che costituisce un’indagine concettuale nella relazione tra parole, idee e oggetti. Kosuth ha ideato per Mazzoleni un allestimento ad hoc che propone al pubblico una visione del concetto di "bianco", "nero", "grigio, "rosso", "verde", "giallo" e "viola" associando ciascun colore agli esiti artistici ottenuti da autori di generazioni differenti. Tra questi troviamo le estroflessioni fissate da chiodi di Castellani; l’indaco intenso di Klein così iconico da divenire canonizzato da un numero Pantone; le esplorazioni dello spazio di Fontana che ricerca sempre nuove forme di dis-equilibrio tra forma e colore; per approdare al non colore che racchiude tutte le sfumature dell’animo nelle opere di Manzoni.

Al piano terra di Palazzo Panizza, la mostra si amplia appositamente per lo spazio torinese della galleria con la mostra Neon in Contextual Play: Joseph Kosuth and Arte Povera, e si arricchisce di esempi di lavori al neon realizzati da Kosuth negli Anni Sessanta, opere che hanno modificato l’orizzonte dell’arte concettuale, accostati a opere neon di artisti italiani dell’Arte Povera Pier Paolo Calzolari, Mario Merz ed Emilio Prini.

La mostra indaga in modo estensivo le connessioni scaturite dalla miscellanea di parole, oggetti, colori e luce che hanno aperto prospettive nuove, in termini di percezione e di interazione, tra linguaggio e realtà.

L’Arte Povera, come espressione artistica profondamente ancorata nella scena artistica torinese, rappresenta inoltre un forte legame tra l’artista e questo progetto: Torino, e nello specifico la Galleria Sperone, sono stati teatro nel 1970 della prima personale di Joseph Kosuth in Italia, 15 Locations 1969/70 Art as Idea as Idea 1966 – 1970.

L'installazione inoltre si inserisce nella scia di mostre trasversali realizzate da Kosuth, tra cui The Play of the Unmentionable al Brooklyn Museum (1990) e The Play of the Unsayable: Ludwig Wittgenstein and the Art of the 20th Century al Palazzo della Secessione di Vienna e al Palais des Beaux Arts, Bruxelles (1990), ma anche delle installazioni di Magritte, Ad Reinhardt ed altri. Cornelia Lauf ha partecipato attivamente a molti di questi progetti e curando numerose mostre che indagano il confronto trasversale tra gli artisti, a partire da Natura Naturata nel 1989 di Annabelle Selldorf, che presentava una giustapposizione di nature morte barocche e contemporanee.

La mostra è accompagnata da un duplice catalogo, uno dedicato alla sezione COLOUR e uno per la sezione NEON, racchiuso in un prezioso cofanetto. Il catalogo realizzato da Joseph Kosuth, in italiano e inglese, è pubblicato da NERO e include saggi di Cornelia Lauf, scritti d’artista e un’intervista a Joseph Kosuth.

Courtesy Galleria Lia Rumma Milano/Napoli per le opere Joseph Kosuth
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