Joseph Koudelka – Traces
La Fondazione Merz e Magnum Photos, che da anni opera con l’obiettivo di proteggere la trasparenza d’informazione e che ha prodotto alcuni tra i più importanti e drammatici reportage degli ultimi anni, hanno scelto di presentare il lavoro di Koudelka attraverso una selezione di 12 fotografie panoramiche di grande formato, tre video che raccontano i grandi progetti Invasion (1968), Gypsies (1975) e Chaos (1999) e infine una selezione dei più importanti libri pubblicati nel corso della sua carriera.
Comunicato stampa
La Fondazione Merz ha il piacere di collaborare con la prestigiosa agenzia fotografica Magnum Photos con una mostra del grande fotografo Josef Koudelka intitolata Josef Koudelka / Traces .
La Fondazione Merz e Magnum Photos, che da anni opera con l’obiettivo di proteggere la trasparenza d’informazione e che ha prodotto alcuni tra i più importanti e drammatici reportage degli ultimi anni, hanno scelto di presentare il lavoro di Koudelka attraverso una selezione di 12 fotografie panoramiche di grande formato, tre video che raccontano i grandi progetti Invasion (1968), Gypsies (1975) e Chaos (1999) e infine una selezione dei più importanti libri pubblicati nel corso della sua carriera.
I 12 scatti in bianco e nero esposti per la prima volta - parte del progetto Piemonte, commissionato a Koudelka dalla Regione Piemonte nel 2004 in occasione dei Giochi Olimpici Invernali 2006 - raccontano una terra ricca di cultura, storia, memoria, innovazioni, ma anche di forti contraddizioni. Mostrano paesaggi da cui l’uomo è stato rimosso ma la cui presenza è ben visibile attraverso i segni del suo passaggio.
“Koudelka arriva alla definizione attuale del suo lavoro attraverso un’ampia indagine sul paesaggio europeo che ha come protagonista l’assenza dell’uomo in luoghi in cui tutto ne parla: vuoti colmi di presenze spesso ingombranti, tracce di tanti vissuti più o meno recenti, che sono diventati parte integrante del territorio o testimonianza di un rifiuto reciproco e perenne.“ Maria Centonze
In mostra anche tre video che raccontano alcuni tra i più importanti reportage realizzati dal celebre fotografo: Invasion (1968), che immortala l’invasione sovietica di Praga nel 1968, Gypsies (1975) testimonianza sugli zingari dell’Europa orientale e infine Chaos, grandi fotografie panoramiche che documentano paesaggi duramente modificati dall’uomo.
Josef Koudelka
Nato nel 1938. Ceco, naturalizzato francese, vive a Parigi e a Praga.
Dopo aver intrapreso studi tecnici all’Università di Praga, lavora come ingegnere aeronautico a Praga e poi a Bratislava fino al 1967. Nel frattempo inizia un lavoro fotografico sui Gitani della Slovacchia, che l'anno successivo include anche le comunità gitane della Romania.
Nel 1968 Koudelka documenta l'invasione sovietica di Praga, pubblicando le sue fotografie sotto la sigla PP (fotografo di Praga) per evitare per sé e la sua famiglia il rischio di rappresaglie. L’anno successivo viene insignito, a titolo anonimo, della Robert Capa Gold Medal per quelle fotografie.
Nel 1970 lascia il proprio paese per l'Inghilterra e nel 1971 entra a far parte della Magnum Photo.
Si dedica ad alcuni progetti a lungo termine che sfociano in mostre (tra cui una retrospettiva al MOMA di New York nel 1975), pubblicazioni di diversi libri, tra i quali Gypsies nel 1975 e Exiles nel 1988, che raccoglie immagini di emarginati in Irlanda, Spagna, Grecia e Portogallo.
Nel 1986 inizia a lavorare con una macchina fotografica panoramica e nel 1999 pubblica il lavoro Chaos che raccoglie immagini di grandi paesaggi europei fortemente devastati.
Josef Koudelka ha vinto premi importanti come il Grand Prix National de la Photographie en France (1987), il Gran Premio Cartier-Bresson (1991), e l’ICP Infinity Award (2004).
Nel 1992 il Ministero della Cultura Francese lo ha insignito del titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere.