Julien Friedler – Vibrations
Dopo la mostra dell’opera di Emilio Isgrò, l’Associazione Culturale Arezzo Ars Nova presenta, nella stessa suggestiva Chiesa della Madonna del Duomo Vecchio, in Arezzo, l’opera di Julien Friedler, a cura di Fabio Migliorati e Dominique Stella.
Comunicato stampa
> Dopo la mostra dell'opera di Emilio Isgrò, l'Associazione Culturale Arezzo Ars Nova presenta, nella stessa suggestiva Chiesa della Madonna del Duomo Vecchio, in Arezzo, l'opera di Julien Friedler, a cura di Fabio Migliorati e Dominique Stella, dal 23 giugno al 5 agosto 2018 (inaugurazione sabato 23 giugno, ore 17.30). Si chiama Julien Friedler - Vibrations, e s'inscrive nel flusso di una meditazione sul valore universale dell'arte, parlando di spiritualità in un momento in cui la superficialità, il trash, l’immediatezza, la violenza hanno azzerato la complessità del pensiero e semplificato il messaggio artistico. Intendiamo l'arte come ricettacolo di una Spiritualità universale - come scriveva il pittore Vasilij Kandinskij in Lo Spirituale nell'arte e nella pittura, del 1911. Qui l'artista russo trasmetteva un insegnamento più che mai attuale: «Un'opera d'arte non è bella, gradevole, piacevole… Il (suo) valore non è estetico. Un'opera è buona quando è adatta a provocare vibrazioni dell'anima, poiché l'arte è il linguaggio dell'anima ed è il solo».
>
> Il lavoro di Friedler, sempre vivo tra installazione e dipinto, afferma la capacità dell’arte di sondare le vie dell'immaginario, concedendo l’accesso a una Verità superiore, spesso fugace - come se la pittura e la scultura avessero facoltà di dissipare i legami potenti che imprigionano ognuno di noi in uno stato di ragione, di morale, di pregiudizio. L'arte sarebbe sia forza d'introspezione, sia espressione di un sapere immateriale che designa un cammino verso la rivelazione della Conoscenza, lasciando intravedere una speranza, una fede in un ordine superiore. L'arte appare così, per Friedler, una proiezione dal valore spirituale e atemporale, che tesse quel legame magico capace di unire le forze creatrici attraverso il tempo partecipe della poetizzazione del mondo. Julien Friedler vuole essere portatore di una visione umanista che esprime nelle sue opere un'attività di condivisione che egli conduce attraverso Spirit of Boz, associazione volta a instaurare - attraverso l'intermediario dell'espressione creativa in genere - scambi e legami, costituendo così una comunità di pensiero e testimonianza. Questa realtà (individuale e collettiva) esprime, al di là dell'incontro, la convinzione di quanto sia più che mai necessario riconciliare azione e contemplazione, nell'intento di promuovere un pensiero creativo evoluto.
>
> Julien Friedler - Vibrations, curata da Fabio Migliorati e Dominique Stella con un testo critico a quattro mani, invita a sondare, al di là delle apparenze, i traumi, le paure, le speranze che il nostro tempo dispiega davanti a noi; porge le domande essenziali che interpellano le nostre coscienze. L'esposizione, con il coordinamento di Nicola Furini, sarà inaugurata sabato 23 giugno alle ore 18.00, presso la Chiesa della Madonna del Duomo Vecchio (Arezzo, via Oberdan), alla presenza dell'artista, di Fabio Migliorati e Dominique Stella (Critici d'arte / Curators), di Pasquale Giuseppe Macrì (Associazione Arezzo Ars Nova), di Antonio e Andrea Boncompagni (Associazione Madonna del Duomo).
>
> INFO: 333 3240813 > [email protected] > free entrance - da giovedì a domenica: 16.00-19.00. Catalogo in sede.
>
> JULIEN FRIEDLER
>
> Psicanalista, scrittore, poeta, artista, pittore. Malgrado la diversità delle sue fonti d’ispirazione, egli tende sempre e soltanto a riattivare i miti eterni di una società in equilibrio instabile, al fine di trovarvi un senso. Friedler propone una mitologia contemporanea tramite il linguaggio pittorico, anche versato su installazioni e performances. Julien Friedler è nato a Brussel nel 1950. Il suo percorso artistico è singolare; nasce dal suo passato letterario, dalla sua formazione di psicanalista, dalla sua passione per la filosofia. Il suo gusto per il viaggio e per l'incontro con realtà diverse e spesso lontane ha edificato la base di un pensiero labirintico di cui una delle forme più emblematiche si realizza nell'ambito delle arti. Dipinti, sculture, installazioni sono portavoce di un immaginario ricolmo, e costituiscono i segni visibili di una verità leggendaria e mitica che l'artista sviluppa attraverso tematiche personali.