Jürgen Klugmann – I Dimenticati / Lete
L’idea era di rappresentare in modo concreto le sfaccettature dell’alternarsi tra il dimenticare e il ricordare. I ritratti zoomano dei lineamenti individuali dalle paludi del dimenticare verso la superficie.
Comunicato stampa
L’idea era di rappresentare in modo concreto le sfaccettature dell’alternarsi tra il dimenticare e il ricordare. I ritratti zoomano dei lineamenti individuali dalle paludi del dimenticare verso la superficie. Essi creano spazio, assegnano grandezza all’individuo singolo ed eminentemente lo riportano in mente. Il fuoco preciso dello zoom però viene quasi immediatamente fatto passare in secondo piano – Klugmann ricopre i suoi ritratti con tanti stati di colore acrilico trasparente. I lineamenti prima ancora riconoscibili nitidamente si sottraggono al ricordo – cadono nell’oblio. Nel ritratto finito viene fissata non tanto la persona singola ritratta quanto il destino esemplare colto al punto di svolta tra ricordare e dimenticare. Dimenticare in questo senso non intende l’atto mancato di chi dimentica ma il punto di fuga prospettico su cui ogni aspirare a ricordare è sempre già indirizzato. Tenendo conto di questa convinzione tutte le persone rappresentate sono in ogni momento ricordate e dimenticate in egual misura. La galleria di antenati di Klugmann infine dimostra invano il desiderio del fotografo di conservare permanentemente il momento. Comunque vogliamo ricordare ed essere ricordati. E’ il nostro desiderio, anche se limitato, di protezione dalla precarietà. E’ notevole per me in questo ciclo qui esposto il fatto che Klugmann ci fa percepire questo desiderio e nella riflessione si rivolge a tutti noi. Commemorando i suoi dimenticati sconosciuti con un monumento e rendendolo contemporaneamente punto di riflessione sul dimenticare in se stesso ci invita all’identificazione con le persone rappresentate. Essendo delle creature che dimenticano e saranno dimenticate diventiamo pure noi possibili ritratti all’interno di questo ciclo…
Ulrike Stiens “Landschaften und Vergessene”
Grünsfeld 2009