Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata – Del tempo fossile

Informazioni Evento

Luogo
MULA+MUSEO DI LATRONICO
Località calda, Latronico, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
06/10/2019

ore 18

Contatti
Email: artepollino@gmail.com
Generi
arte contemporanea, presentazione

L’associazione ArtePollino presenta Del tempo fossile, uno dei capitoli di Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata, a cura di Katia Anguelova, un progetto collaborativo e partecipato di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, co-prodotto dall’associazione ArtePollino e la Fondazione Matera-Basilicata 2019.

Comunicato stampa

Del tempo fossile
nell’ambito del progetto Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata

6 ottobre 2019, ore 18.00
MULA+ Museo di Latronico Vico I Stabilimento Località Calda

L’associazione ArtePollino presenta Del tempo fossile, uno dei capitoli di Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata, a cura di Katia Anguelova, un progetto collaborativo e partecipato di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, co-prodotto dall’associazione ArtePollino e la Fondazione Matera-Basilicata 2019.

Del tempo fossile è il risultato di una residenza studio che si è svolta a settembre 2018, sotto la guida di Claudia Losi, in collaborazione con Francesco Pedrini, affiancati dall’associazione ArtePollino. Gli artisti coinvolti nella residenza: Silva Agostini, Bora Baboçi, Camilla Salvatore, Cosimo Veneziano e Pleurad Xhafa sono stati selezionati da Claudia Losi e Adrian Paci.

I cinque artisti, invitati a trascorrere insieme un periodo di residenza nel Parco Nazionale del Pollino, hanno lavorato sul tema, proposto dai tutor, “tempo fossile”, inteso come tempo della nostra memoria, del singolo e della collettività, e come memoria “profonda”, geologica, naturale e umana, dei paesaggi stratificati attraversati dal corpo e dallo sguardo. Altra parola chiave della residenza è stata “relitto”, inteso come ciò che rimane e sopravvive, in forme isolate, o comunque limitate, da situazioni e condizioni precedenti più ampie e generali: dalle specie relitte in biologia, ai paesaggi relitto in geografia e, infine, alle lingue relitte in linguistica.

Al termine di lunghe camminate collettive, incontri e discussioni con esperti e abitanti locali sulle caratteristiche geomorfologiche, antropologiche e storiche delle valli del versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, gli artisti hanno individuato una serie di argomenti da approfondire. In particolare, le credenze magiche popolari, attraverso la teoria del sacro di Ernesto De Martino, dove entrano in gioco miti e ritualità antiche che ancora sopravvivono come fossili viventi; le comunità arbëreshë, uno dei maggiori gruppi etnici in Italia, di origine albanese, che ha saputo mantenere una propria specificità, dalla lingua ai riti religiosi fino alle arti e gastronomia; le storie di comunità e memoria dei “giardini di Senise”, un fertile sito dell’area sul quale fu costruita una tra le più grandi dighe d’Europa in terra battuta, la diga di Monte Cotugno, lungo il corso del fiume Sinni; il tema della biodiversità, così ricca in quest’area e quello della nutrizione; gli interrogativi sull’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati nel tessuto sociale locale. Tutti questi temi si sono intrecciati in una continua sperimentazione, come un’opera aperta e in progress.

Silva Agostini (1979, Tirana) per realizzare Portrayal of a Crisis è partita dalle forme di magia che hanno influenzato alcuni aspetti della vita quotidiana della popolazione dell’Italia meridionale. L’artista si è appoggiata alle ricerche dei riti d’affascinatura di Ernesto de Martino, l’esplorazione etnografica delle sopravvivenze delle magie cerimoniali in Lucania, la loro funzione psicologica e le condizioni che ne favorirono il perdurare. Con l’aiuto di performer-attori, Silva Agostini realizza una serie di fotografie - (ri)produzioni di immagini che raccontano l’uomo moderno, dotato della capacità di comunicare e agire, e al tempo stesso la sua vulnerabilità nei confronti dei misteri della vita. Bora Baboçi (1988, Tirana) parte dalla storia dei “giardini di Senise” dove, secondo alcune testimonianze, prima della costruzione della diga di Monte Cotugno, era installata una fontana ora completamente sommersa. L’artista riattiva idealmente, attraverso Past Perfect Continous, la fontana sott’acqua, creando in una serie di disegni gli effetti del getto e dei flussi che si formerebbero sulla superficie della diga se ancora fosse in funzione. Camilla Salvatori (1993, Napoli) si addentra nelle comunità arbëreshë per raccontare in un video la storia di Quirino e una tradizione antica, la costruzione di strumenti musicali a fiato. Cosimo Veneziano (1983, Moncalieri) ha cercato di individuare forme alternative di economia e di dialogo con la natura, stimolando una maggiore consapevolezza nei singoli e nella collettività nell’installazione Biomega, prime serie. Pleurad Xhafa (1984, Milazzo), artista da sempre interessato ai temi politici, in The Planimetry of SPRAR According to Essa, presenta un disegno montato dietro un vetro anti-proiettile, una cartografia del conflitto, delle dinamiche e della realtà migratoria in corso in Italia e in Europa, una delle sfide centrali per il futuro delle società e delle democrazie europee.

On Fossil time
within Ka art. Drawing the collective map of Basilicata

6 October 2019, 6 pm
MULA+ Museum of Latronico Vico I Stabilimento Località Calda

ArtePollino launches On Fossil time, within the “Ka art. Drawing the collective map of Basilicata” project, curated by Katia Anguelova. The project is in cooperation with Matera 2019 European Capital of Culture and co-produced by the Matera Basilicata 2019 Foundation and ArtePollino.

On Fossil time started from an artist-in-residence programme in September 2018, led by Claudia Losi in cooperation with Francesco Pedrini and ArtePollino’s support. The artists involved in the programme are:Silva Agostini, Bora Baboçi, Camilla Salvatore, Cosimo Veneziano and Pleurad Xhafa, who were selected by Claudia Losi and Adrian Paci.

The five artists were invited to spend some time in the Pollino National Park to work on the concept of ‘fossil time’, suggested by the programme’s coaches. ‘Fossil time’ is understood as the time of our memory, of both individuals and the society, as well as “profound” geological, natural and human memory, of layered landscapes that are physically experienced using the body and the eyes. Another key word of the artist-in residence was "relict", understood as something that persists and survives, in isolated forms or in any case, confined by prior and broader situations and conditions: relict species in biology, relict landscapes in geography and relict languages in linguistics.

After a series of collective walks, meetings and discussions with experts and locals about the geomorphological, anthropological and historical features of the valleys of the Pollino National Park located in Basilicata, the artists managed to select some topics to delve deeper. In particular: the ritual magic described by Ernesto De Martino in his theory on sacredness, with ancient myths and rituals that still survive like living fossils; the Arbëreshe communities, one of the main ethnic minorities in Italy, which were able to preserve their uniqueness of language, religious rites and food; the stories about community and memory of the “gardens of Senise”, a fertile land along the Sinni river, where one of the largest earth-fill dams in Europe, the Monte Cotugno Dam, was built; biodiversity, which is so rich in this area, as well as nutrition; and the many questions about the integration of asylum-seekers and refugees into the local social fabric. All these topics have intertwined with each other in continuous experimentation, like a work of art in progress.

Silva Agostini (1979, Tirana) made Portrayal of a Crisis starting from the forms of magic that have had an influence on some aspects of the day-to day life of Southern Italians. The work is based on Ernesto de Martino’s research on the rituals of magic and the ethnographic exploration of ceremonial magic still existing in Basilicata, its psychological function and the conditions that favoured its existence. With the support of some performers-actors, Silvia Agostini created a series of photographs - (re)productions of images that present modern men, who are able to communicate and act but, at the same time, are vulnerable to the mysteries of life. Bora Baboçi (1988, Tirana) started from the story of the “gardens of Senise” where, according to some evidence, even before the Monte Cotugno dam was built, there was a fountain that now is completely submerged. Through Past Perfect Continuous, the artist virtually recreated the fountain under the water, by reproducing in a series of drawings the water jet and flows which would originate on the surface if the dam was still working. Camilla Salvatori (1993, Naples) explored the Arbëreshe communities to film the story of Quirino and an ancient tradition: the manufacturing of wind instruments. Cosimo Veneziano (1983, Moncalieri) tried to explore alternative forms of economy and dialogue with nature, by raising the awareness of both individuals and society through his art installation Biomega, prime serie. Pleurad Xhafa (1984, Milazzo) has always been passionate about political issues: his work of art, The Planimetry of SPRAR According to Essa, is a drawing mounted behind a bulletproof glass. It is a map of the conflicts, dynamics and migration patterns taking place in Italy and Europe and considered as one of the main challenges for the future of society and European democracies.