Kaia Hugin – You are moving your heart
mostra personale dell’artista norvegese Kaia Hugin.
Comunicato stampa
La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo percorso espositivo con « YOU ARE MOVING YOUR HEART», la mostra personale dell’artista norvegese Kaia Hugin.
Il lavoro di Kaia Hugin ci sembra sia la dimostrazione della complessità e della ricchezza della produzione artistica nordica di questi ultimi decenni e la nostra associazione è particolarmente lieta di poterlo proporre.
Kaia Hugin (nata nel 1975) si è laureata alla Bergen Academy of Art and Design nel 2011 e attualmente vive e lavora in Norvegia a Drøbak.
L’artista, che esplora in maniera trasversale la danza contemporanea, la performance e la video arte, lavora dal 2008 ad una serie di video intitolata “Motholic Mobbles”, una riflessione su temi esistenziali attraverso l’esplorazione del movimento e dello spazio.
Il titolo Motholic Mobbles è un concept costruito dall'artista stessa. È una costruzione linguistica che suggerisce qualcosa di frammentario e incontrollato. La parola "motilità" è comunemente usata in medicina per denotare movimenti muscolari involontari nel nostro corpo, "Mobble" può essere tradotto come balbettio, un flusso incoerente senza fine.
La sua opera si pone all’interno di una tradizione di intersezioni tra antropologia e cinema sperimentale, a partire dalla lezione di Maya Deren , che a metà del secolo scorso ha sperimentato combinazioni di film, coreografia e movimento con effetti surreali e molto personali. Nei «mobbles» di Hugin, il personaggio principale, come le figure femminili di Deren, compie una varietà di atti (compulsivi): si appende, levita, galleggia, cammina all'indietro o scava con il suo corpo una buca nel terreno .
L'arte di Kaia Hugin è radicata in un mondo in cui il fisico e il reale - il corpo, la natura e la gravità - si fondono con la logica dei sogni e l'esperienza astratta.
L’artista utilizza lo spazio, il tempo e il corpo come elementi compositivi della sua partizione visiva; tutto è trattato con un ironico gioco ritmico di ripetizioni e ralenti e le braccia protese, lo scivolare continuo dei corpi, gli sguardi trasognati, sottolineano l'uscita dall'ordinario. I film basati sulla performance creano un'esperienza di un mondo alieno, un universo in cui si applicano altre regole e leggi di gravità. Nel tentativo di cogliere le esperienze psicologiche e corporee, si apre una storia surreale e distopica, ma anche oscura e umoristica sulle paure dell’uomo e sul desiderio e la possibilità di autodeterminazione.
Nei primi due video della serie Motholic Mobbles , proposti in questa mostra, incontriamo un personaggio femminile, interpretato dall'artista , che compie atti assurdi e apparentemente irrazionali. La vediamo in un bellissimo paesaggio di montagna dove ha scavato una buca nel terreno giacendo in posizione fetale e in una stanza gelida mentre si tiene in equilibrio con l’addome su uno sgabello e allo stesso tempo fa , come se nuotasse, grandi bracciate nell'aria.
C'è qualcosa di ambiguo nei suoi movimenti potenti e ripetitivi che tuttavia non modificano la sua posizione . È come un incubo dove corri, ma non è così in realtà. Secondo l'artista, l'opera parla della condizione umana , della fragilità e allo stesso tempo della forza dell’uomo , e della ricerca continua di equilibrio in un'esistenza altrimenti caotica.
Nel nuovissimo film di Motholic Mobble ( part 11) incontriamo l'artista (protagonista come al solito) in una fitta foresta norvegese, che si arrampica su un grande albero di abete rosso. il set è abbastanza semplice: una donna e un albero , ma durante i quasi 15 minuti di durata del film si compie un viaggio , simbiotico e caotico in cui la protagonista cade e risale.. e ci pone di fronte a sentimenti come la solitudine, la ricerca della libertà e il senso di affiliazione con la natura .