Karel Music Expo
A Cagliari la sedicesima edizione del Karel Music Expo, il festival delle culture resistenti ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day, in programma fino al Lazzaretto, il Centro polifunzionale d’Arte e Cultura in via dei Navigatori, nel quartiere di Sant’Elia. Un’edizione che, sotto il titolo “MoviMenti”, si presenta come un viaggio senza confini tra suoni, parole, interpreti, tendenze, dove si intrecciano musica, incontri d’ autore, arti visive e scoperta del territorio.
Comunicato stampa
Al ricco versante musicale si affiancano gli incontri d'autore riuniti sotto l'insegna "Neanche gli Dei", titolo del festival letterario promosso dalla stessa Vox Day, alla sua seconda edizione lo scorso luglio, che, in apertura di ogni serata porta in dote al Karel Music Expo un diverso ospite: domani (venerdì 2), alle 19.30, sarà la volta di Laura Capossele, ostetrica indipendente, educatrice mestruale e membro della rete nazionale Custodi del Femminino, che mette insieme professioniste di ambito femminile e materno infantile (educatrici mestruali, custodi della nascita, trainer olistiche), a supporto delle donne su vari temi cruciali come ciclicità, sessualità, menarca, menopausa, genitorialità. Laura Capossele parlerà del suo libro "Mamma, perché abbiamo le mestruazioni?" (Uno Editori, 2022), una guida illustrata che attraverso spiegazioni biologiche, racconti, aneddoti, consigli pratici, immagini, vuole offrire a ogni piccola donna un supporto nel viaggio verso la consapevolezza della propria femminilità affrontando la ciclicità nei suoi aspetti ormonali, emozionali, sociali.
Sul palco della Corte centrale del Lazzaretto, la musica inizia alle 20.30 con gli Esecutori di Metallo su Carta, formazione che riunisce i quattro diversi sintetizzatori di Sebastiano De Gennaro (korg ms20), Enrico Gabrielli (jen), Damiano Afrifa (roland juno-ds), Luisa Santacesarea (multivox) per l'esecuzione di "Mother Earth's Plantasia", del compositore americano Mort Garson che, sulla scia del movimento hippy californiano, nel 1976 registrò questo disco, con l'ambizione di produrre un lavoro sonoro specifico "per la crescita delle piante". Dieci brani "dal pollice verde", dai titoli caratteristici come "Rhapsody In Green" o "Concerto For Philodendron & Pothos", che provengono dall'ingegno di un vero artigiano della forma strumentale (Garson studiò alla Juilliard School), tra i pionieri dell'uso del sintetizzatore Moog.
Altre sonorità nel set successivo (21.30) con il Confusional Quartet, storica band della scena rock avant-garde italiana, attiva tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, in piena era new wave/no wave. Nel 1980 esce il primo album omonimo del gruppo bolognese, caratterizzato da brani completamente strumentali che viaggiano tra punk, progressive, jazz e psichedelia; ispirandosi fortemente al movimento futurista, i quattro musicisti ne condividono l'amore per la velocità, l'originalità e i cambiamenti repentini. Da suo ritorno sulle scene, nel 2011, il Confusional Quartet ha inciso un nuovo album omonimo (per la Hell Yeah! Records), mentre è del 2014 "Confusional Quartet play Demetrio Stratos", con brani inediti in omaggio al cantante degli Area. Della storica formazione, si potranno vedere all'opera al KME (venerdì 2, ore 21,30) Marco Bertoni alle tastiere, Enrico Serotti alla chitarra, Lucio Ardito al basso, mentre dal 2013 Claudio Trotta ha preso il posto di Gianni Cuoghi alla batteria.
Sonorità ruvide sono quelle che, più tardi (22.30), trasporteranno il pubblico nel mondo di Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, la dirompente formazione con Egle Sommacal alle chitarre (Massimo Volume), Fabrizio Baioni alla batteria (LEDA) e Federico Aggio al basso (Lucertulas) che lo scorso maggio ha dato alla luce l'omonimo album, segnando un nuovo capitolo discografico dell'autore dopo la storica militanza ne Il Teatro Degli Orrori. «Dieci canzoni, otto cazzotti e due carezze, per raccontare questi tempi di violenza e sopraffazione, il paese e il mondo in cui viviamo»: queste le parole di Pierpaolo Capovilla per descrivere il nuovo album che, in un momento storico colpito da un conflitto senza precedenti nel cuore dell'Europa, ha come tema dominante proprio la guerra, intesa come violenza nelle sue diverse accezioni, sia essa militare, simbolica o interiore.
Il fronte della musica sperimentale porta in scena in chiusura di serata (intorno alle 23.50) il polistrumentista e compositore Vincenzo Vasi. Diversi sono gli strumenti che suona e intreccia in maniera sublime: basso, theremin, di cui è considerato un vero e proprio virtuoso, vibrafono, percussioni, chitarra, ukulele, giocattoli, tastiere, flauto a tiro, kazoo, flauto da naso…Ogni strumento, a partire da una voce dall'intonazione sempre perfetta, diventa un'estensione della sua intrinseca musicalità e della sua arte ritmica. Vincenzo Vasi ha inciso oltre 150 album nei panni di leader, co-leader e collaboratore oppure come sound engineer, ed è sulle scene sin dai primi anni Novanta nell'ambito della musica di ricerca. Attualmente è in attività con i suoi progetti OoopopoiooO insieme a Valeria Sturba, Perfavore Sing con Giorgio Pacorig, Vasi Comuni Canti 5et, e il solo theremin Braccio Elettrico. Collabora stabilmente con Vinicio Capossela, Mike Patton, Roy Pacy e Mauro Ottolini con cui ha inciso innumerevoli album.