Karin Andersen – Eutopia
Al via la mostra di Karin Andersen, a cura di Milena Becci in collaborazione con Traffic Gallery, organizzata dai Servizi culturali del Comune di Cattolica.
Comunicato stampa
È un luogo ideale, una terza dimensione dove convivono in armonia uomini e Natura, popolato di insetti e creature fantastiche. È EUTOPIA, il luogo ideato e plasmato da Karin Andersen, artista visiva e videomaker di origine tedesca ma da anni residente in Italia, a Bologna, che domenica 28 luglio alle ore 19 inaugura la sua personale alla Galleria Santa Croce di Cattolica. La mostra di Andersen resterà aperta fino al 10 novembre 2024.
“Con Eutopia, la Galleria S. Croce apre le porte a Karin Andersen, artista nota a livello nazionale e internazionale, la cui produzione affronta tematiche ambientali oggi considerate di grande rilevanza e attualità – commenta l’Assessore alla cultura Federico Vaccarini -. Le oltre quaranta opere, fra installazioni, dipinti e fotografie, in mostra nella storica sala espositiva comunale invitano i visitatori e le visitatrici a perdersi lungo i confini incerti e sfumati fra umano e non umano che caratterizzano le forme di vita ibride nate dall’immaginazione creativa di Andersen. Queste creature ci osservano con i loro grandi occhi interrogandoci non solo sulle modalità umane di abitare, sfruttare e distruggere l’ecosistema che ci accoglie, ma anche sull’impellente necessità di invertire la rotta delle nostre relazioni ambientali. La conoscenza e la tutela dell’ambiente non sono solo temi di primario interesse per le scienze naturali, ma da tempo sono anche al centro di nuove consapevolezze che le rendono questioni politiche e culturali. Per queste ragioni, non il titolo della mostra di Andersen non propone la ricerca di un mondo perfetto e irraggiungibile, ma invita alla ricerca di creare nuovi scenari, un posto buono, Eutopia appunto, dove generare relazioni fra umano e non umano”.
“Una mostra importante per la Galleria Santa Croce – interviene Laura Menin direttrice del Museo della Regina e Galleria Santa Croce -. Andersen ci spinge a riflettere sulla nostra modalità storica di interrelazione con l’ambiente e suoi abitanti, che ha danneggiato irreparabilmente interi ecosistemi, ma suggerisce anche la possibilità di un cambiamento a cui l’arte da sempre ci invita ad aspirare”.
EUTOPIA è un luogo ideale, di pace e benessere, che si vuole attuare nella realtà. Si contrappone a utopia, il non-luogo per definizione, per sua natura irraggiungibile, perché limitato solo all’immaginazione. È una promessa di cambiamento e di costruzione di un “posto bello, buono e possibile”, dove poter ritrovare i significati più autentici e profondi dell’esistenza umana. Abiteranno la Galleria esseri immaginati in azioni, situazioni e costellazioni riferite all’urgente macrotematica della crisi ecologica e alla necessità di prendere coscienza dell’imprescindibile interdipendenza reciproca degli organismi della nostra biosfera. Tutto questo si ritroverà naturalmente anche nelle opere bidimensionali che spingono all’eccesso le sue tematiche fino a giungere all’ibridazione anche con organismi percepiti comunemente come disgustosi e infestanti, come insetti e muffe. Karin Andersen sceglie di mettere in scena il confronto con l’alterità in modo estremo e sottolineare che i nostri canoni estetici e percettivi non sono universalmente validi, non sono gli unici possibili. L’anatomia umana risulta schifosa agli occhi degli insetti? È con questo interrogativo posto dall’artista che EUTOPIA diviene una possibilità non irraggiungibile, bellezza soggettiva e costruzione di un ambiente esistente in cui tematiche scottanti e contemporanee si inseriscono perfettamente incorniciando un mondo in cui natura, uomo e animale si mettono in pacifica connessione.
Andersen pone alcuni interrogativi sulla possibilità di vita in ambienti e condizioni che rende concrete attraverso il suo lavoro. È nota al pubblico per la sua ricerca sull'alterità animale e il teriomorfismo e le sue sculture, la terza dimensione, avvicinano lo spettatore alle tematiche che l’artista tocca da molto tempo: povertà, leggerezza e – per quanto possibile - sostenibilità dei materiali di base; il détournement come principio poetico conseguente all’uso di oggetti riciclati di varia natura; la simbiosi tra opera e suo habitat; il rapporto tra opera e pubblico più diretto e orizzontale possibile, senza piedistalli o altri accessori. I soggetti rappresentati fanno parte del suo immaginario ibrido post-umanistico, oscillando tra identità umana, animale, vegetale e aliena.
La mostra sarà visitabile fino al 10 novembre 2024. Aperta fino al 15 settembre dal mercoledì alla domenica, dalle ore 20 alle ore 23. Dal 20 settembre al 10 novembre orario invernale: venerdì, sabato e domenica, dalle ore 16 alle ore 19.
INGRESSO GRATUITO
Il 22 agosto alle ore 21 è in programma una visita guidata alla mostra, a cura di Milena Becci e, in occasione del finissage, il 10 novembre alle ore 17, un incontro con l’artista.
Info e contatti: [email protected] / Tel. 0541.966577 - 775
BIOGRAFIA
Karin Andersen (Burghausen, Germania, 1966), artista visiva e videomaker, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1990 con una tesi su arte ed ecologia. Da allora la sua ricerca verte sulle dialettiche uomo-animale e natura-cultura in una prospettiva antropo-decentrata e postumanistica. I suoi lavori, realizzati in diversi media, sono stati esposti a livello internazionale in spazi pubblici e privati come Haus der Kunst, München; Galleria d’Arte Moderna, Bologna; Museo Ca’ D’Oro, Venezia; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, San Marino; MUU Gallery, Helsinki; Marina Gisich Gallery, St. Petersburg; Artists Space, New York. Accompagna la sua pratica artistica a studi teorici complementari ed è stata relatrice o insegnante in diversi convegni, conferenze e workshop. Con Roberto Marchesini è autrice del libro Animal Appeal. Uno studio sul teriomorfismo (2003). La sua attività nell’ambito delle immagini in movimento comprende cortometraggi e video musicali come Stranger (con Christian Rainer, 2006). Ha collaborato a progetti di altri artisti in funzione di editor, animatrice, performer e character designer e ha concepito visuals per concerti e spettacoli teatrali, tra cui Angelus Novissimus (diretto da Alain Béhar, Montpellier 2014). Il lavoro di Karin Andersen ha ricevuto riconoscimenti come il Premio Maretti 2005; inviti a programmi di scambio artistico e residenze; premi e festival selections nell’ambito della videoarte. Dal 2022 collabora come docente con l’Accademia Unidee della Fondazione Pistoletto a Biella.