Katerina Kovaleva – Limbo
Prima mostra personale veneziana dell’artista Katerina Kovaleva.
Comunicato stampa
Crea Cantieri del Contemporaneo, ha il piacere di annunciare l’apertura della mostra “LIMBO”, prima mostra personale veneziana dell’artista Katerina Kovaleva.
In “Limbo” l’artista approccia e sviluppa uno dei temi più potenti nella tradizione occidentale è l’attesa, evocata in modo emblematico dal mito di Penelope, la fedele e al tempo stesso scaltra sposa di Ulisse. Questo mito, che incarna l’attesa come condizione esistenziale e non solo temporale, viene da Katerina Kovaleva esplorato nella sua mostra “Limbo”, un luogo/non luogo dove il tempo sospeso si prolunga indefinitamente, senza promessa di risoluzione. Il “limbo” della Kovaleva diventa così una metafora pregnante di tutte quelle attese che non trovano compimento, di quelle vite in equilibrio precario tra aspirazione e realtà.
L’intervento dell’artista dà così vita a vero e proprio gioco di specchi dove il mito, come urgenza di spiegare la realtà, e quest’ultima si rincorrono all’infinito.
Nella sua osservazione, l’artista si confronta inoltre con altre narrazioni e con le rappresentazioni che queste hanno avuto nella storia dell’arte. In particolare, il mito del Ratto di Europa, un tema caro a moltissimi artisti
appartenuti a epoche diverse, e dunque espressioni pittoriche e aree geografiche differenti. Tra le interpretazioni più note quelle di Giambattista Tiepolo e Tiziano, alle cui iconografie la Kovaleva si rifà negli spazi veneziani.
La sua installazione non solo ne riprende il significato simbolico, legato all’idea di uno sradicamento drastico e a una delocalizzazione spazio- temporale, ma lo amplifica con valenze simboliche ulteriori legate alle
tematiche della contemporaneità.
Le sale di CREA diventano così particolari “sale di attesa” ma allo stesso tempo “Landing Zone", laddove, a fianco ad opere bidimensionali e video, l’artista interviene in maniera installativa di fortissimo impatto facendo “fluttuare” ed “atterrare” enormi paracaduti dipinti, strumento e metafora della sua ricerca in eterno bilico ed equilibrio tra memoria, attesa e ricerca di soluzione nel disordine del “Limbo” contemporaneo.
Katerina Kovaleva è nata a Mosca. Ultimato il liceo artistico ha proseguito gli studi presso l’Istituto d’arte (MVPKhU) e l’Istituto poligrafico di Mosca, diplomandosi con lode nel 1989.
Ha lavorato nell’ambito della grafica libraria e dell’interior design; è autrice di una serie di lavori musivi a Mosca, New-York e Groningen.
Ama sperimentare avvalendosi di materiali diversi, spesso si rivolge alla tecnica del collage che applica sia nella pittura che nella grafica.
Nel 2017 partecipato al progetto Antarctic Biennale con un album di disegni “Diario antartico”, esposto per la prima volta a bordo della nave oceanografica “Sergej Vavilov” nel periodo in cui questa si trovava nelle acque del canale di Drake; lo stesso lavoro è stato successivamente esposto alla 57. Biennale internazionale d’arte di Venezia. Nel 2018 il MMOMA di Mosca ha ospitato una sua grande mostra retrospettiva dal titolo “Il percorso della memoria”. Al centro dei lavori della Kovaleva l’analisi della memoria come fenomeno, i suoi nessi con la storia del paese e del singolo individuo, facendo ricorso a materiali d’archivio, documenti e oggetti del passato. Il tema “Storia delle patologie. Il diritto al riposo” ha costituito il cuore della sua ricerca artistica per una mostra che nel 2012 si è tenuta al Museo Rosfoto di San Pietroburgo. Il progetto era dedicato alle ferie che in epoca sovietica si trascorrevano nei sanatori, al tema dell’oblio e al declino delle civiltà.
Nel 2023 il Museo della storia del Gulag di Mosca ha ospitato il progetto “Zona di attesa”, dedicato al tema dell’attesa nel contesto degli eventi storici. Una sua parte verrà presentata alla mostra “Limbo” in programma presso CREA Cantieri del Contemporaneo di Venezia. L’installazione “In caso di pioggia. Zona d’attesa” è esposta alla mostra “Personal Structures” a Palazzo Bembo.
Katerina Kovaleva ha preso parte a oltre 80 progetti artistici, partecipando con regolarità alle fiere d’arte, i suoi lavori sono presenti in collezioni private e statali russe, nonché all’estero.
La mostra si avvale del contributo scientifico e dei testi dell’autrice, editrice e già Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Mosca Olga Strada e dell’editore Andrej Kurilkin, nonché del prezioso supporto di Vin d’honneur Tenuta AMADIO.