Dal 23 giugno al 4 agosto 2024, Accesso Galleria di Pietrasanta presenta “Kelly Robert. Uplift”, la prima mostra personale dell’artista americana.
Con un corpus completamente inedito di dodici sculture, l’artista californiana presenta per la prima volta dei lavori in marmo – tra cui una scultura alta 185 cm che risulta essere la più grande da lei prodotta fino a oggi - e in bronzo, accompagnati da sculture in terracotta e smalto, caratteristici della sua produzione.
Nella lavorazione di questi materiali Kelly Robert parte da una silhouette umana, sinuosa, quasi sempre femminile, e arriva ad esplorare l'impatto delle esperienze spirituali sul corpo. Ogni scultura è per lei un omaggio a tali processi trasformativi e, afferma, “è la rappresentazione, in un certo senso, di quei momenti di transizione che trasformano per sempre la nostra vita”.
Partendo da studi anatomici, analizza il corpo in diverse posizioni, come la gravità giochi un suo ruolo, e sebbene i suoi lavori possano apparire astratti, affondano in realtà le loro radici nell’anatomia.
Sul torso, Robert concentra i maggiori sforzi, lasciando alle estremità un ruolo meno importante. Il solo busto è per lei in grado di comunicare una forte energia: una forza che non ha bisogno di volto, di mani o di gambe rimandando alla grandezza e al fascino dei mezzi busti dell’arte greco-romana.
Kelly scolpisce tutte le sue figure in argilla, a mano, utilizzando un metodo a bobina e leviga le superfici fino a ottenere una finitura simile alla pietra. Dipinge l'opera, scegliendo con cura un colore che comunichi la forza intensa della posa. Unendo elementi di equilibrio, di movimento e di colore per manifestare energia, ha descritto le sue composizioni come “la rappresentazione, sotto forma di gesti concreti, di momenti di intensa illuminazione”.
La scelta del titolo “Uplift” (in italiano, sollevamento o elevazione) deriva dalla relazione che l’artista ha con la dimensione emotiva e materica del suo lavoro. Come le sue figure, anche i materiali organici che utilizza si sono un tempo fisicamente innalzati, sfidando la pressione per presentarsi nel loro stato attuale. Uplift - noto anche come sollevamento tettonico – infatti, è un processo geologico in cui la pressione dall'interno della terra costringe le rocce sotterranee a spostarsi verso la superficie.
Il titolo comprende anche il significato emotivo della parola: ogni opera, per Robert, è destinata a “elevare” lo spettatore, a rimettere in circolo di nuovo nel mondo parte della forza vitale e dell'energia positive consumate per creare, evolvere, trasformare.
Come sottolineato dall'artista: “Spero che questo lavoro ci offra un'idea della nostra resilienza come esseri umani. Vorrei che il mio lavoro ci ricordi che, anche nei momenti più difficili, possiamo superare ed elevarci oltre ciò che percepiamo come un ostacolo. C’è un aspetto del fare arte che è davvero importante per me: scelgo di produrre un lavoro che contenga energia. Credo che l'energia possa tornare alle persone e le persone possano assorbirla e usarla per elevarsi.”
Accompagna la mostra un catalogo edito da Accesso Galleria, con un contributo di Tara Keny. |