Ken & Flo Jacobs in 3D
Tre programmi con Ken e Flo Jacobs per approfondire la loro straordinaria opera filmica che dagli inizi degli anni 1960 ha vitalizzato con spiccata individualità la scena Underground del New American Cinema.
Comunicato stampa
KEN & FLO JACOBS IN 3D
giovedì 8 marzo Eternalism 3D ore 19,30
introduce Mario Franco
venerdì 9 marzo Anaglyph 3D ore 19,30
sabato 10 marzo Nervous Magic Lantern ore 20,00
Fondazione Morra (Palazzo Ruffo di Bagnara Piazza Dante, 89 - 80135 Napoli)
Perdersi e perdersi nuovamente.
Questo è il modo per imparare l’arte.
Ken Jacobs, Film Culture 67-69 1979
Tre programmi con Ken e Flo Jacobs per approfondire la loro straordinaria opera filmica che dagli inizi degli anni 1960 ha vitalizzato con spiccata individualità la scena Underground del New American Cinema. Ken Jacobs investiga e sperimenta le possibilità di una visione non standardizzata, libera di attivare i meccanismi percettivi associati alla memoria e alla proiezione di significati nel sistema nervoso personale. “…Il mio interesse è per l’attimo transitorio quando ciò che è fermo inizia a muoversi”, e per raggiungere questi risultati Ken Jacobs esplora minuziosamente la storia del cinema (colleziona e archivia con Flo migliaia di fotografie stereoscopiche, films e found footage, libri e musica degli anni 1920-30 trasformando il proprio appartamento in una misterica ordinatamente disordinata reggia delle cianfrusaglie), modifica gli apparecchi di proiezione in nuovi congegni, come Shadow Plays, Nervous System e Nervous Magic Lantern, da testare durante le numerosissime performances di Expanded Cinema, e scandaglia gli effetti stereoscopici attraverso tecniche ed effetti visivi come l’Eternalism che producono sorprendenti immagini tridimensionali. Dal 1999 Jacobs utilizza il video digitale, mosso dallo spirito per le innovazioni e le possibilità del medium: la capacità di manipolare e dilatare il tempo e lo spazio conduce lo spettatore in territori inesplorati di impressioni visuali soggettive.
Il primo programma Eternalism 3D è incentrato sull’effetto visivo, da lui brevettato, creato attraverso la rapida ripetizione e l’amalgama di due immagini quasi identiche intervallate da fotogrammi neri. I brevi video Jonas Mekas In Kodachrome Days (2009) e Hot Dogs At The Met (2008) raccontano la vita familiare ed il contesto urbano; Nymph (2007) esibisce l’immagine di una giovane ragazza accerchiata dai corteggiatori ed in Capitalism: Slavery e Capitalism: Child Labor (2006) Jacobs anima rispettivamente una fotografia stereoscopica dei raccoglitori di cotone e quella di una fabbrica di epoca Vittoriana gremita di bambini a lavoro; Another Occupation (2010) elabora il viaggio di un treno attraverso una giungla governata da militari asiatici. Seeking The Monkey King (2011) è il più autobiografico, come egli scrive: “…determinare un luogo tra la bidimensionalità e la tridimensionalità, spingere il tempo ad assumere la sostanza, è quel che faccio”.
Il secondo programma Anaglyph 3D introduce in quell’universo filmico messo in campo per investigare le regole percettive usualmente adoperate per conoscere la realtà. The Green Wave (2011) riflette sul movimento delle onde dell’oceano spesso accomunato all’inconscio, mentre What Happened on 23rd Street in 1901 ed excerpt from The Sky Socialist stratified (entrambi del 2009) giocano con le possibilità offerte dal cinema di scardinare le norme temporali. A Loft (2010) svela l’intimità dei Jacobs, cioè l’appartamento dove vivono e nel contempo il suo pirotecnico Action Cinema, simile nella sostanza alla pittura gestuale. America at War, The Home Front: Film Opening (2011) è incentrato sulla storia attuale della propria Nazione, le proteste no-global mentre a distanza altri Americani invadono e bombardano per proteggere la libertà.
Il terzo appuntamento, sabato 10 marzo, è dedicato all’entusiasmante dispositivo Nervous Magic Lantern con la proiezione del video Celestial Subway Lines / Salvaging Noise che registra le quattro performances eseguite con il musicista John Zorn al Anthology Film Archives nel 2004. Un apparato proiettivo che pone l’immagine in movimento in rapporto alle funzioni del sistema nervoso, che ritorna alle radici essenziali del cinema e che Jacobs descrive suggestivamente come “…cinema senza pellicola o elettronica. Eisenstein - chiarisce Jacobs - ha detto che il potere del cinema si trovava nel montaggio. Peter Kubelka lo ha cercato tra i fotogrammi. Io voglio arrivare in mezzo agli occhi, mettere in dubbio le due metà distinte del cervello. Giocare con un diverso livello di percezione”.