Kim Booker / Rebecca Gilpin – Psychological Paintings
Booker/Gilpin: Psychological Paintings, una mostra a due voci che esplora le opere introspettive di Kim Booker e Rebecca Gilpin.
Comunicato stampa
Melzi Fine Art è lieta di presentare Booker/Gilpin: Psychological Paintings, una mostra a due voci che esplora le opere introspettive di Kim Booker e Rebecca Gilpin. L’esposizione, che aprirà il 7 novembre 2024 e proseguirà fino al 20 gennaio 2025, invita il pubblico a immergersi nei paesaggi psicologici creati da queste due artiste contemporanee. Le loro pitture indagano a fondo la mente umana, l’emozione e l’identità, esaminando come memoria, sentimento e casualità si manifestano sulla tela.
Kim Booker concepisce la pittura come un atto fisico ed emotivo, esprimendo la complessa psicologia dell'esperienza femminile. Lavorando con acrilico su grandi tele, utilizza colori vivaci, gesti dinamici e figure per rivelare la tensione emotiva nascosta nei suoi soggetti. Questa nuova serie di opere mette in risalto i suoi distintivi graffi e sbavature, segnando una negoziazione costante tra l’immagine disegnata e il colore astratto.
Per Booker, il carbone rappresenta sia l'oscurità letterale che quella psicologica, in contrasto con l'uso vibrante del colore. Il suo processo è caotico e libero, caratterizzato da una costante negoziazione tra luce e ombra, caos e controllo. Con le mani, Booker cancella, ridipinge e ridefinisce la tela, creando un dialogo tra il visibile e l'invisibile, tra il deliberato e l’accidentale. In questo modo, il suo lavoro riflette un conflitto interiore e una tensione psicologica, dove ogni segno sulla tela incarna la lotta tra sentimento e razionalità.
L’utilizzo da parte di Booker di immagini storiche, in particolare della figura femminile così come rappresentata nell’arte rinascimentale e medievale, le consente di riesaminare gli ideali classici attraverso uno sguardo femminile. Inserendo le proprie esperienze ed emozioni in questi schemi tradizionali, esplora dicotomie come bellezza e vergogna, controllo e resa, pensiero ed emozione. Le sue pitture diventano confessioni, un confronto diretto con le vulnerabilità e le brutalità del corpo femminile in un mondo segnato da rigide aspettative sociali.
Rebecca Gilpin, al contrario, adotta un approccio più astratto all'esplorazione della profondità psicologica. Lavorando su due tecniche distinte – pittura a olio su tela preparata e tecnica del "soak stain" su tela non preparata – le sue opere su larga scala riflettono il suo interesse per l’interazione tra casualità, memoria ed emozione. La tecnica del "soak stain", ispirata dalle sue esperienze infantili in India, genera composizioni fluide e stratificate, in cui colore e acqua interagiscono liberamente sulla tela. Questi lavori sono spontanei, incarnando l’immediatezza emotiva del suo processo, con strati di colore che si assorbono e si fondono, richiamando la natura incontrollabile delle emozioni umane.
Le sue pitture a olio, invece, sono assertive e audaci, con spessi strati di vernice che creano superfici materiche, evocando la fisicità del processo. Le opere di Gilpin sono spesso autobiografiche, ispirate dalle sue esperienze personali, ma rimangono aperte all’interpretazione, permettendo agli spettatori di proiettare le proprie risposte emotive e psicologiche sulle tele. I titoli delle sue opere, spesso presi in prestito da testi di canzoni, aggiungono un ulteriore livello di significato, colmando il divario tra narrazione personale e memoria collettiva.
In Booker/Gilpin: Psychological Paintings, entrambe le artiste esplorano i confini tra sé e psiche, rivelando l’interazione complessa tra pensiero e sentimento, controllo e caos, luce e ombra. Insieme, creano un dialogo che invita lo spettatore a riflettere su come l'esperienza umana sia mediata dall'atto della pittura.
Inaugurazione: Il pubblico è invitato alla serata inaugurale il 7 novembre 2024, dalle 18:00, presso la Melzi Fine Art, Via Bigli 11, Milano. Le artiste saranno presenti per discutere il loro lavoro e condividere intuizioni sui loro processi creativi.