Kirsten Pieroth – Taste of Great
La mostra trae ispirazione da una serie di uova riccamente decorate, conosciute come le uova imperiali, che sono state prodotte per gli zar dal 1885 fino alla caduta della monarchia russa del 1917.
Comunicato stampa
La Galleria Franco Noero è lieta di presentare la prima personale di Kirsten Pieroth, negli spazi della Fetta di
Polenta.
La mostra trae ispirazione da una serie di uova riccamente decorate, conosciute come le uova imperiali, che
sono state prodotte per gli zar dal 1885 fino alla caduta della monarchia russa del 1917. Realizzate dallʼorafo
russo Peter Carl Fabergé e dai suoi collaboratori, queste uova commemorano la storia dell'impero russo così
come le conquiste tecnologiche del tempo, come la Transiberiana.
Invertendo i cliché di un artigianato molto raffinato, di lusso e di una schiacciante perfezione di cui la Casa di
Fabergé è diventata sinonimo, la manifattura di Pieroth rappresenta versioni contemporanee di uova
"commemorative", che combinano una mancanza di simmetria, l'uso di materiali poveri come la terra e la
sporcizia, con rendering scultorei sulla banalità della vita quotidiana e le promesse dei meriti dei successi
moderni. Possono essere viste come omaggi allʼamateur del giorno d'oggi, catturato nei meccanismi delle
società capitalistiche. Nella serie Currency Eggs esposta al quarto piano, Pieroth imita lʼuso che Fabergé faceva
del ritratto in miniatura utilizzando il volto di personalità contemporanee su monete di basso valore come modelli
per grossolane interpretazioni colorate a mano di George Washington e della regina Elisabetta II, per esempio,
che vengono inseriti nella superficie ruvida delle uova.
Lʼinteresse di Pieroth per lʼamatoriale è visibile anche in Colour Studies, 2012, una serie di disegni di uova
realizzate da dilettanti e trovati su internet, che, stampati su carta da contabilità e colorata dall'artista, fanno
riferimento ai minuziosi conti che i lavoratori di Fabergé facevano per ogni articolo prodotto dalla ditta. Il
momento apparentemente celebrativo delle quattro serie di esclusivi e preziosi bicchieri presentati al quinto
piano, il più classico della galleria, si interroga sulle identità e le qualità di ricchi e poveri, le gerarchie,
l'individualità e l'uniformità dei gruppi.
La trasformazione dei vari piani dellʼedificio in un modello di struttura di classe diventa più evidente dalla
diversità tra il primo e lʼultimo piano. Relativity Egg, 2012, un uovo fuori scala composto da intonaco grezzo fuso
appoggiato goffamente accanto a un uovo in scala, gioca con le idee di normation e di valutazione. Le uova di
fango al piano successivo, invece, sono posizionate su scatole di legno da trasporto ad altezze diverse, intorno
al caminetto centrale, come fossero doni per il 21° secolo con un significato quasi regale. Tutte le opere si
riferiscono a questioni attuali della società contemporanea, dalla spinta espansionista dellʼuomo attraverso il
lavoro, al desiderio di evasione e di libertà dai vincoli di oggi.
Mentre Google Earth Egg, 2012, appoggiato su un pezzo di strada romana contemporanea, sostiene
ironicamente lo sforzo dellʼuomo per la mappatura, Egg Space Shuttle, il 2012 si concentra sulle idee di
espansione. Twentyfourseven Egg, 2012 fa riferimento al concetto moderno di funzionamento continuo e
flessibilità costante e performativa, raffigurato in un uovo pesante, simile a una pietra, di fango verniciato di
grigio, appoggiato su un pezzo di tessuto e di pietra. The Great Illusionist Egg, 2012 imita uno dei famosi trucchi
con la corda di Harry Houdini, suggerendo l'idea di libertà e di fuga dai confini.
Kirsten Pieroth (Offenbach a.M., Germany, 1970) vive e lavora a Berlino. Tra le sue mostre personali: Office Baroque, Antwerp, 2012;
Supportico Lopez, Berlino, 2011; ‘Perspectives 172’, Contemporary Art Museum, Houston 2010; Objectif Exhibitions, Antwerp, 2009;
Passengers, CCA Wattis Institute, San Francisco, 2008; Klosterfelde, Berlino, 2007; Secession, Wien 2006. Tra le mostre collettive:
‘Variationen über ein Thema’, Studio International, Leipzig, 2012; ‘Untitled’, 12th Istanbul Biennial, Istanbul, 2011; ‘Power to the People’,
ACCA Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne; 2011; ‘Five Easy Pieces’, Galleria Franco Noero, Torino, 2010; ‘Little Theatre of
Gestures’, Museum für Gegenwartskunst Basel / Malmö Konsthall, 2009; ‘Learn To Read’, Tate Modern, London, 2007.