Klimt e l’arte italiana
Eccezionalmente riuniti al Mart i due capolavori “italiani” di Klimt: “Giuditta II” e “Le tre età della donna”. Appartenenti a due tra le maggiori collezioni pubbliche, testimoniano il passaggio e l’eredità spirituale del maestro viennese in Italia e costituiscono il perno attorno al quale si sviluppa “Klimt e l’arte italiana”.
Comunicato stampa
Eccezionalmente riuniti al Mart i due capolavori "italiani" di Klimt: "Giuditta II" e "Le tre età della donna". Appartenenti a due tra le maggiori collezioni pubbliche, testimoniano il passaggio e l’eredità spirituale del maestro viennese in Italia e costituiscono il perno attorno al quale si sviluppa “Klimt e l’arte italiana”. Attraverso circa 200 opere, la mostra analizza l’influenza di Klimt su grandi artisti del primo novecento, tra cui Felice Casorati, Adolfo Wildt, Vittorio Zecchin, Luigi Bonazza.
Gli italiani rielaborano l’influsso klimtiano in modo autonomo e originale: i riferimenti sono visibili nei decori, nelle linee, nei colori e nello stile che finisce per mescolarsi alle caratteristiche artistiche locali, permettendo la nascita di nuove ricerche. Con questa esposizione il Mart illustra un panorama vario e complesso, nel quale discipline diverse - dalla pittura alle arti decorative - convivono sotto il segno di un riconoscibile gusto sontuoso, seduttivo e decadente.