Konstantin Batynkov – Paracadutisti
Batynkov ha dipinto per anni in una cantina senza luce e il suo mondo è fatto di figure grigie, nere, bianche, come in una bufera di neve, luminose ma prive di colore. I suoi lavori, di nevosa e silenziosa bellezza, sono il frutto del talento di un gigante di due metri, ex campione del basket moscovita, figlio di un aviatore polare, che ha saputo conservare nelle sue opere il senso infantile del gioco, la precisione del tiro, il distacco del volo aereo.
Comunicato stampa
Martedi 3 aprile 2012, dalle 18, la Galleria Nina Lumer, in collaborazione con la galleria Krokin di Mosca, inaugura una mostra personale di Konstantin Batynkov (Sebastopoli, 1959).
Batynkov da giovane ha fatto parte del leggendario gruppo artistico pietroburghese dei Mitki, che con spirito giocoso e carnevalesco ha animato la scena pietroburghese negli anni della Perestroika. Da metà degli anni ’80 vive ed espone a Mosca, dove ha recentemente ricevuto importanti premi e riconoscimenti. In Italia, recentemente, ha esposto i suoi lavori al Castello di Rivoli.
Batynkov è un artista che sa dipingere. Sa cogliere con straordinaria precisione il movimento di una figura che si piega, la schiena ricurva di un paracadutista o il gioioso abbandono di un corpo che si libera nell’aria. La perfetta esecuzione del dettaglio non si esaurisce nell’istantanea di un momento, ma si realizza in grandi visioni oniriche, in mondi complessi, popolati da una miriade di piccole figure - uomini, cani, sottomarini, navi, elicotteri – disposti in surreali visioni secondo la logica del sogno. Ne nascono grandi affreschi – immagini cosmiche, migrazioni di popoli – modellati da un senso del tempo apocalittico.
Batynkov ha dipinto per anni in una cantina senza luce e il suo mondo è fatto di figure grigie, nere, bianche, come in una bufera di neve, luminose ma prive di colore. I suoi lavori, di nevosa e silenziosa bellezza, sono il frutto del talento di un gigante di due metri, ex campione del basket moscovita, figlio di un aviatore polare, che ha saputo conservare nelle sue opere il senso infantile del gioco, la precisione del tiro, il distacco del volo aereo.