Krobylos. Un groviglio di segni da Parmigianino a Kentridge
Krobylos. Un groviglio di segni, da Parmigianino a Kentridge per la ricchezza, varietà e preziosità dei materiali esposti si configura come l’esposizione di punta della Biennale del Disegno di Rimini.
Comunicato stampa
Krobylos. Un groviglio di segni, da Parmigianino a Kentridge per la ricchezza, varietà e preziosità dei materiali esposti si configura come l’esposizione di punta della Biennale del Disegno di Rimini. La mostra, allestita nelle due sedi espositive del Museo della città e della FAR, intende proporre attraverso una serie di confronti altamente suggestivi tra il disegno antico dei grandi maestri del Rinascimento e del Barocco e quello di artisti moderni e contemporanei, una visione complessa e innovativa del concetto di Disegno, ricercando, tramite assonanze formali, tecnico compositive o iconografiche, un senso più profondo e comune del mistero della linea e del disegno.
Le opere antiche – tra cui figurano i nomi di Guercino, Tintoretto, Beccafumi, Reni, Cecco Bravo, Taddeo Zuccari, Orsi, Cambiaso, Tiarini, e tanti altri - sono state scrupolosamente selezionatI dai curatori presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, la più famosa e prestigiosa raccolta di disegni al mondo, oltre che da alcune collezioni e gallerie nazionali e internazionali. Oltre a diverse opere di artisti “storici” del Novecento, quali Depero, Fontana, Masson, Vedova, Dorazio, Tancredi, Capogrossi, Tàpies e Hartung, figura una significativa serie di opere di artisti contemporanei del calibro di Alighiero Boetti, Tony Cragg, William Kentridge, Marisa Merz, Joan Jonas, Sol LeWitt, Hermann Nitsch, Claudio Parmiggiani, Kiki Smith e molti altri. La scelta degli artisti comprende sia figure di riferimento mondiale che una serie di giovani talenti italiani come Emanuele Becheri, Luca Bertolo, Chiara Camoni, Francesco Carone, Giovanni De Lazzari, Dacia Manto, Luca Trevisani.
Il tema che taglia trasversalmente opere di secoli così lontani, culturalmente ed esteticamente così distanti, è quello del “groviglio” appunto, come “nido delle idee”, come macchia, spunto primigenio e abbozzo, ma anche come concetto aggrovigliato, lungamente elaborato o ancora groviglio di linee che si accampano sul foglio di carta in fasi diverse, strati successivi del pensiero. Groviglio anche come progressivo dispiegamento del pensiero creativo, bozzolo che si schiude al futuro.
Scrive Massimo Pulini nella presentazione dell’intero progetto della Biennale del Disegno:
“La ramificazione del pensiero trova nel foglio di carta una prima gestazione, una disposizione di segni e simboli che è già architettura creativa e vitale. L'arte e l'ingegno hanno attestato da secoli un PRIMATO DEL DISEGNO, riconoscendone l'originaria fonte ispirativa, il terreno sul quale l'umano bisogno di memoria e comunicazione muove i primi e fondamentali passi. Che sia un appunto sommario o un dettagliato progetto, che cerchi un senso compiuto o sembri il frutto di ennesimi ripensamenti il disegno può dirsi l'etimologia della lingua visiva.
Il nostro paese è una delle patrie storiche del disegno, di certo quella che ne ha esaltato ed esteso gli orizzonti di bellezza e significato elevandolo a disciplina autonoma, dopo essere stato un'arte nell'arte.
Mancava, a tutt'oggi, un luogo di riflessione e dibattito su un argomento così essenziale, una rassegna che attraversasse senza preconcetti i secoli e i campi di applicazione”.
Saranno presenti opere di artisti contemporanei quali: Stefano Arienti, Emanuele Becheri, Luca Bertolo, Irma Blank, Alighiero Boetti, Chiara Camoni, Gianni Caravaggio, Francesco Carone, Mariana Castillo Deball, Tony Cragg, Hanne Darboven, Giovanni De Lazzari, Léon Ferrari, Lucio Fontana, Michele Guido, Shilpa Gupta, Paolo Icaro, Joan Jonas, William Kentridge, Sol LeWitt, Piero Manai, Dacia Manto, Eva Marisaldi, Eliseo Mattiacci, Marisa Merz, Marzia Migliora, Sabrina Mezzaqui, Hermann Nitsch, Claudio Parmiggiani, Francesco Pedrini, Jorge Peris, Leonardo Pivi, Franco Pozzi, Tomas Saraceno, Serse, Kiki Smith, Nicola Toffolini, Luca Trevisani, Erwin Wurm.
Nella primavera del 2014 Rimini allestisce il 'numero zero' di questa BIENNALE DISEGNO, promuovendo una ricca offerta di mostre e incontri, di performance e rassegne video che insisteranno sul tema a partire dalle più varie angolazioni. Alcuni prestiti eccellenti faranno giungere fogli antichi dagli Uffizi e opere contemporanee da fondazioni e importanti gallerie private.
Attraverso il disegno si parlerà di pittura e scultura, di architettura e design, di moda e fumetto, di teatro e di cinema, trovando ideali estremi che vanno dalla sinopia dell'affresco di Piero della Francesca, conservata nel Tempio Malatestiano, alla donazione Renè Gruau e al Libro dei sogni di Federico Fellini, in mostra permanente nel Museo della Città”.