l Mondiale nel pallone
Tra esposizione di palloni, scarpe con i tacchetti, guanti, giornali sportivi, biglietti di ingresso agli stadi, i tre piani dello spazio ADPLOG si aprono per la prima volta ad una esposizione calcistica e raccontano l’evoluzione del gioco partendo dal 1872, anno in cui in Gran Bretagna si è disputata la partita che può essere considerata la prima competizione internazionale, quella tra Scozia e Inghilterra.
Comunicato stampa
Tra esposizione di palloni, scarpe con i tacchetti, guanti, giornali sportivi, biglietti di ingresso agli stadi, i tre piani dello spazio ADPLOG si aprono per la prima volta ad una esposizione calcistica e raccontano l’evoluzione del gioco partendo dal 1872, anno in cui in Gran Bretagna si è disputata la partita che può essere considerata la prima competizione internazionale, quella tra Scozia e Inghilterra.
La mostra ripercorre quindi tutte le tappe dei Campionati Mondiali di Calcio, da quello disputato nel 1930 in Uruguay fino a quello brasiliano del 2014, ricordando anche come negli anni in cui il torneo non fu giocato a causa della guerra, il calcio non ha smesso di coinvolgere gli animi degli uomini, che attorno a un pallone hanno sempre trovato un motivo di unione.
Il calcio nasce infatti nel momento in cui, in un qualsiasi contesto temporale, si avverte la necessità di sviluppare lo spirito di squadra, il sentimento dell’amicizia, il senso della cooperazione e della disciplina. Oggi come allora, a distanza di oltre 100 anni.
Ecco perché il “pallone di pezza”, che può essere costruito da tutti, a prescindere dal contesto culturale e sociale, è stato scelto per rappresentare questa mostra.
L’esposizione non è rivolta solo agli appassionati, ma soprattutto alle giovani generazioni che potranno scoprire la storia del gioco, un'esperienza che si propone di consentire ai giovani di vedere il calcio di con occhi diversi.
La mostra, curata da Renato Mariotti, che per l’occasione ha messo a disposizione la sua personale ed unica collezione di oggetti, è stata organizzata in collaborazione con ADPLOG, e supporta, come le precedenti, finalità umanitarie.
Saranno inoltre esposte anche due copie dei due trofei dei Mondiali: la coppa Rimet, vinta definitivamente dal Brasile nel 1970, come stabilito dal regolamento dell’epoca, e la Coppa del Mondo FIFA con cui ancora oggi viene premiata la nazionale vincitrice del torneo.