La biga di Monteleone di Spoleto
Sarà illustrata la storia della biga dopo la sua scoperta, avvenuta nel 1902, a Monteleone di Spoleto, e lo straordinario lavoro realizzato dall’archeologa del CNR Adriana Emiliozzi, che tra il 2002 e il 2006, ha diretto lo smontaggio e il corretto rimontaggio del veicolo, di proprietà del Metropolitan.
Comunicato stampa
Sabato 13 settembre 2014, alle ore 18.30, presso il Castello di Postignano (PG), si inaugurerà la mostra “LA BIGA DI MONTELEONE DI SPOLETO: STORIA E RESTAURO”.
L’esposizione è allestita grazie alla disponibilità del Metropolitan Museum of Art di New York, che ha gentilmente concesso le immagini della biga, e del Comune di Monteleone di Spoleto.
Nella Chiesa SS. Annunziata e nella Sala Mustafà del Castello di Postignano, borgo medioevale recentemente restaurato dalla Mirto srl, sarà illustrata la storia della biga dopo la sua scoperta, avvenuta nel 1902, a Monteleone di Spoleto, e lo straordinario lavoro realizzato dall’archeologa del CNR Adriana Emiliozzi, che tra il 2002 e il 2006, ha diretto lo smontaggio e il corretto rimontaggio del veicolo, di proprietà del Metropolitan.
Questa accurata impresa scientifica ha permesso di risolvere problemi di interpretazione dibattuti da tempo.
La biga, "the Golden Chariot", è uno dei pezzi più importanti del museo newyorkese.
Nel 2007, l'allora direttore del museo Philippe de Montebello, riallestì la sezione di “Archeologia greco romana”, ponendola al centro del percorso espositivo.
Realizzata nel VI secolo a.C. per un notabile Sabino quale oggetto simbolico del suo potere, fu rinvenuta casualmente da un contadino in una tomba insieme ad un ricco corredo funebre.
Venduta illegalmente dall’agricoltore per poche lire, la biga passò di mano più volte, arrivando a Parigi, eppoi a New York, dove fu acquistata dal primo direttore del Metropolitan, l'italiano Luigi Palma di Cesnola.
La bufera mediatica che scoppiò in Italia per l'esportazione illegale dello straordinario reperto durò poco. Seguirono anni di acquiescenza, fino all'ultimo dopoguerra.
Il tardivo tentativo intrapreso dalle istituzioni italiane, supportate anche da un contenzioso internazionale condotto dall'avvocato di origine umbra, Tito Mazzetta, con studio ad Atlanta, USA, fu definitivamente archiviato dal Tribunale di Spoleto nel 2008.
La mostra sulla biga è composta da due sezioni:
“Dalla scoperta ad oggi” coordinata da Carla Termini;
“Il rimontaggio al Metropolitan” coordinata da Adriana Emiliozzi.
Saranno inoltre esposti: l'ologramma del "Golden Chariot", realizzato da Gary Enea e la copia della biga, eccezionalmente prestata dal Comune di Monteleone di Spoleto, che fu eseguita negli anni '80 dagli allievi della Scuola d’Arte di Giacomo Manzù.
La mostra si potrà visitare fino al 26 ottobre 2014, con ingresso gratuito, negli orari 10-13 e 15-19.
L’iniziativa, con il patrocinio della Regione Umbria - Provincia di Perugia - Comune di Monteleone di Spoleto - Comune di Sellano, è resa possibile grazie ai contributi economici della Camera di Commercio di Perugia - Regione Umbria - BIM Consorzio Bacino Imbrifero Montano Nera e Velino, Cascia
L’allestimento è a cura della RA Consulting srl: Gennaro Matacena, Antonio Gravagnuolo; con la collaborazione di Pierre Gratet e Andrea Carozza.
La grafica è realizzata da Paolo Altieri.
Le foto e i grafici sono stati donati dal New York Metropolitan Museum of Art.
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La mostra è nell’ambito della terza edizione della manifestazione “Un Castello all’orizzonte”, proposte culturali estive ideate dai due architetti napoletani, Gennaro Matacena e Matteo Scaramella, che hanno acquistato e restaurato Postignano, frazione del Comune di Sellano (PG), Umbria, che fu abbandonato negli anni ’60.
Il Castello di Postignano offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna - un albergo “diffuso” - un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l'attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia - una sala conferenze - un centro servizi - l’antica chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento. Qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane.
Entro il 2015, sarà ultimato anche il centro benessere.
Alla fine degli anni ’60, l’architetto americano Norman F. Carver definì il Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns”.