La Casa dei Vampiri
A CASA DEI VAMPIRI di Hydeon a cura di Edoardo Monti e Gloria Pasotti.
Comunicato stampa
L’artista americano Ian Ferguson (California, 1985) esperimenta, rielabora e ripropone. Frutto di due residenze in Italia, Palazzo Monti prima e Spazio Contemporanea poi, infiniti micro viaggi esplorativi nel Paese e mesi di lavoro tra il suo studio a New York e Brescia, La Casa dei Vampiri presenta 21 lavori inediti che ci prendono per mano e ci accompagnano in un’avventura nella campagna italiana.
Viaggi e avventure non sono una novità per Ferguson, noto anche come Hydeon, che negli anni ha vissuto in California e a Chicago, a Seattle poi New York, sperimentando con grafica, incisione e design. Fonde la sua capacità sintetica a quella creativa, condensando in questa nuova produzione una serie di favole e racconti che uniscono la storia italiana ad un folklore inventato, rivisitati attraverso fiabe con protagonisti eccentrici: i vampiri e coloro che ne danno la caccia. Disegni e dipinti, interpretati prevalentemente da gouache e acrilico su tela, ci catapultano in un viaggio indietro nel tempo, in un mondo semplice, precisamente nella campagna toscana.
Questo allure antico trova un compare proprio nella gouache, tecnica che nella maggioranza della produzione contemporanea cede terreno all’acrilico e all’olio e che presenta non poche complessità: è difficile infatti trovare la giusta tonalità perché, quando si asciuga, i colori subiscono variazioni sensibili - in genere le sfumature scure tendono a diventare più chiare e quelle chiare a scurirsi. Ferguson adatta una tecnica già sperimentata da William Turner per stabilizzare e fare propria questa tecnica, applicando il medium su carta e tela che già presentano ampie campiture di colore caldo.
L’invito è quello di visitare le case dei vampiri, scoprirne l’intimità, dare un’occhiata alle loro vite e a quelle delle creature antiche che da sempre ne danno la caccia. Ascoltando i ricordi incantati e romantici del vecchio mondo toscano e immergendoci in questi antici misteri, comprendiamo meglio cioè che l’arista spesso definisce come elementi d’ispirazione seminale: civiltà antiche e l’architettura barocca, l’era vittoriana e l’influenza gotica, gli outsiders e l’arte medievale.